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Loredana Frasca (ISS) al GdI: "Studio The Lancet su malattie autoimmuni dopo il Covid è errato, chi ha fatto una dose di vaccino Covid inserito nei non vaccinati, presente grave conflitto di interessi"

La ricercatrice dell'ISS, in un'intervista esclusiva a Il Giornale d'Italia: "Messi insieme dati delle persone dai 18 fino ai 40 anni, ma così si notano di meno gli eventi avversi nei giovani. Incertezza nei dati, vanno approfonditi"

11 Dicembre 2024

Frasca (ISS) al GdI: "Bene ritiro vaccino Covid AstraZeneca, ma dubito Pfizer e Moderna faranno la stessa cosa, Speranza ha ritenuto il siero sicuro senza supporto scientifico"

Loredana Frasca, immunologa e ricercatrice dell'Istituto Superiore di Sanità, è stata intervistata in esclusiva dal Giornale d'Italia per parlare dello studio pubblicato su The Lancet dal titolo "Risk of autoimmune diseases following COVID-19 and the potential protective effect from vaccination: a population-based cohort study", tradotto: "Rischio di malattie autoimmuni a seguito del Covid e potenziale effetto protettivo della vaccinazione". 

Loredana Frasca (ISS) al GdI: "Studio The Lancet su malattie autoimmuni dopo il Covid è errato"

In questo studio si analizzano pazienti Covid dal 1 aprile 2020 a novembre 2022. Sono però gli autori stessi a dire che Omicron è preponderante e mild da un certo punto in poi.

  1. I pazienti Covid-19 del primo periodo (2020) sono quelli che sono stati infettati da un virus che allora era più aggressivo. Quindi questo potrebbe spiegare perché si riesce a notare uno sviluppo di malattie autoimmuni negli infettati, che è più alto nei non vaccinati. Infatti, se i non vaccinati con malattia grave e conseguente sviluppo di autoimmunità comprendono un vasto numero (dal primo aprile 2020 al gennaio 2021, inizio dei vaccini) di coloro che hanno avuto la malattia nel primo periodo, ecco che si spiega anche perché i non vaccinati hanno più tendenza a sviluppare autoimmunità. Non si possono paragonare i malati Covid che hanno avuto la variante virulenta con quelli che sono stati infettati dalla omicron. I pazienti vaccinati potrebbero stare meglio non perché vaccinati, ma perché sono stati infettati da Omicron.
  2. Non si capisce quante persone sono state vaccinate con il Sinovac, vaccino tradizionale. Non è lo stesso usare il Sinovac o il vaccino Covid Pfizer (che non è un vaccino tradizionale, è un profarmaco e in realtà è una terapia genica), che hanno meccanismi diversi.
  3. Mi è sembrato di capire che non si commenta il gruppo non vaccinato non Covid. Stanno meglio di tutti?
  4. Inoltre, nei non vaccinati ci sono persone che hanno ricevuto anche una dose soltanto di vaccino, quindi non sono dei veri non vaccinati. Perchè? Hanno avuto eventi avversi dopo la prima dose e non hanno fatto la seconda? Non è dato saperlo…
  5. Come ho visto fare altre volte, in altri lavori, si mettono insieme i dati delle persone dai 18 fino ai 40 anni, ma così si notano di meno gli eventi avversi nei giovani, tale analisi infatti porta a diluire gli eventi avversi nei giovanissimi. Sono poi esclusi gli adolescenti, che pure possono avere gravi conseguenze post-vaccino.
  6. A questo proposito vorrei far notare che anche le miocarditi hanno una base autoimmune, pertanto dire che i non vaccinati hanno più tendenza all’autoimmunità dopo il Covid non è esatto. Sappiamo che le miocarditi da vaccino Covid sono un segnale indicato anche dalle cause farmaceutiche e che i dati provengono da sorveglianza passiva, che sottostima gli eventi avversi (in questo caso le miocarditi), anche di 100 volte.
  7. L’incidenza maggiore nei malati Covid delle malattie autoimmuni studiate non è eclatante. Almeno a guardare i grafici di questo lavoro.
  8. Infine, la letteratura scientifica è piena di reports che indicano lo sviluppo di autoimmunità dopo i vaccini Covid-19 a mRNA.
  9. Lo studio è gravato da grande conflitto di interesse. Alcuni autori sono in relazione con case farmaceutiche.
  10. Esistono altri studi interessanti, per esempio in questo (Long-term risk of autoimmune diseases after mRNA-based SARS-CoV2 vaccination in a Korean, nationwide, population-based cohort study) in cui è stato indicato un aumento di sviluppo di Lupus eritematoso sistemico dopo i vaccini a mRNA e nelle figura mi sembra anche di “Bullous pemphigoid”, sebbene gli autori non lo dicano… Si tratta di un lavoro su Nat comm di luglio 2024.

Poi in questo lavoro del 2024 (COVID-19 vaccination and the risk of autoimmune diseases: a Mendelian randomization study) si vede un segnale per colite ulcerosa e sclerosi multipla, anche se gli autori consigliano di fare ulteriori ricerche per sostanziare questi dati, dopo il cosiddetto vaccino a mRNA (studi che dovrebbero essere stati già fatti, perché si tratta di importanti segnali di salute pubblica).

Loredana Frasca, chi è la ricercatrice di immunologia dell'Iss

La dottoressa Frasca vanta collaborazioni con prestigiosi istituti, non solo italiani ma anche internazionali. Oltre a lavorare come ricercatrice per l'Istituto Superiore di Sanità, ha lavorato anche come collaboratore scientifico per l'Università di Losanna, per la University of Texas MD Anderson Cancer Center e anche per l'Imperial College London.

Durante la sua carriera si è occupata di risposte ai trapianti, risposte agli agenti infettivi, in particolare al virus dell’epatite C. Poi ancora del fenomeno della tolleranza immunologica, soffermandosi sulle diverse malattie autoimmuni e ha studiato la presentazione antigenica.

Sono moltissime le pubblicazioni scientifiche dell'esperta e, fra le ultime, ce ne sono diverse sui vaccini anti-Covid e sulle reazioni avverse. Prima di vedere l'ultimo studio a cui ha partecipato, ecco altri argomenti dei quali si è occupata Frasca in collaborazione con altri ricercatori. "I complessi CXCL4-RNA circolano nella sclerosi sistemica e amplificano le risposte infiammatorie/pro-fibrotiche delle cellule dendritiche mieloidi", "Gli anticorpi anti-CXCL4 eparina-indipendenti ed eparina-dipendenti hanno un'espressione reciproca in una coorte di pazienti con sclerosi sistemica", "Potenziale ruolo patogenetico dei peptidi antimicrobici trasportati da vescicole extracellulari in un modello psoriasico in vitro". Poi ancora "L'interferone di tipo I senza sosta accelera l'autoimmunità delle cellule B e la formazione di anticorpi anti-farmaco durante la terapia anti-TNF" e molti altri.

L'intervista è stata rilasciata a titolo personale e non rispecchia le idee dell'istituto presso il quale Loredana Frasca lavora.

Lo studio di The Lancet 

Nello studio di The Lancet sono gli stessi autori ad asserire che "nessuno studio ha valutato l'effetto del vaccino Covid sull'insorgenza dell'autoimmunità. L'associazione tra il vaccino COVID-19 e le manifestazioni autoimmuni di nuova insorgenza è casuale o causale resta da chiarire".

"A seguito dell'avvio dei programmi di vaccinazione contro il Covid, i casi clinici hanno evidenziato le malattie autoimmuni di nuova diagnosi, tra cui malattie epatiche autoimmuni, GBS, nefropatia da IgA, come potenziali effetti collaterali rari della vaccinazione contro il Covid", prosegue.

"I nostri risultati hanno suggerito che il Covid è associato a un aumento del rischio di sviluppare vari AD (malattia di Alzheimer, ndr) e il rischio potrebbe essere attenuato dalla vaccinazione Covid. Studi futuri che indagano la patologia e i meccanismi sarebbero preziosi per interpretare i nostri risultati", ammettono infine i ricercatori.

Di Ivan Vito

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