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"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Le contraddizioni a matrioska della finanza farmaceutico-pubblicitaria: prima ti inzeppo di cibo spazzatura, poi ti do il vaccino per dimagrire

Salvo aggiungere, ma di soppiatto, che potrebbe anche uccidere: "Ma vale la pena sperimentare". Su chi lo assume, ovvio. A riprova che non è cambiato niente, né la campagna pubblicitaria sui vaccini, né il modo spregiudicato al limite del criminale di svilupparla.

24 Ottobre 2024

Vaccino obesità

L'autunno è periodo di nuovi prodotti da lanciare sul mercato quali format televisivi, concerti, dischi, libri, vaccini, tutti con relativa campagna promozionale. Quella sul vaccino è partita con un che di rabbioso, un supplemento di insistenza e perfino di acribia, stante la diffidenza acquisita dal cittadino cavia che non si fida più. Chi scrive si trova nella per così dire invidiabile condizione duplice di testimone e parte in causa, reporter e ammalato, e così riceve i racconti, a volte stravolti, di amici e di sconosciuti bersagliati dalla “campagna vaccinale”. Inviti ripetuti, ossessivi della Asl, che insiste perché le vengano consegnati i figli piccoli, dietro avvertenza: se non sono perfettamente sani e col vaccino si guastano, è problema tuo. Il vecchio gioco della liberatoria che liberava i carnefici condannando le vittime. Vengo inoltre a sapere di insistenze nei confronti di amici gravemente ammalati i quali hanno messo in chiaro per tempo la loro indisponibilità, ma i medici non si rassegnano, forse perché pagati a paziente, “fino a tremila euro di bonus” per i più convincenti, come i rappresentanti del mobilificio Aiazzone. Hanno istituito, questo governo che a parole doveva andarci piano, ha istituito la figura dell'infermiere piazzista, se uno è in ospedale per tutt'altri accidenti arriva una esaltata in mascherina che gli propone: “Già che c'è, perché non si vaccina?”. Una barbarie, ma noi ridiamo, all'italiano non pare vero di poter subire le peggiori follie pur di farne dei raccontini, dei meme, come si chiamano sui social.

La campagna vaccinale è ruggente e supportata dalle continue provocazioni dei virologi tra i quali si distingue l'intramontabile Burioni, le cui uscite si potrebbero lasciare al tempo che trovano non fosse che per un dettaglio: suonano vagamente funzionali, qualcuno ha parlato di finestra di Overton alla rovescia o anticipata: ora propone un registro dei contrari ai vaccini a mRNA, in modo da non curarli se si ammalano di cancro; ora si scaglia contro una dottoressa “novax” promossa in grado istituzionale. Si direbbero esagerazioni volte a indurre l'idea stessa del controllo automatico, inevitabile, come la tessera vaccinale che l'Unione Europea sta spingendo con enfasi degna di miglior causa. Ma non c'è già la tessera sanitaria, con tanto di codice fiscale? Ma la nuova è finalizzata al precipuo controllo sui vaccini, se non li fai non ti curiamo, non ti promuoviamo e magari ti blocchiamo il conto corrente, operazione consueta nei regimi totalitari ma tentata anche nel democratico Canada. L'idea di fondo, la filosofia di fondo, è chiara e nessuno si sogna di dissimularla: il vaccino omnibus per qualsiasi cosa presente e futura, latente e attiva, potenziale o fatale. Il “vaccinare i sani” per malattie che forse avranno in vecchiaia, dopo cinquanta o sessant'anni. Partendo dai bambini e persino dai feti. Scienziati, oncologi avvertono che è una pretesa faustiana, un approccio irresponsabile? Fa niente, tutto si risolve coi toni agghiaccianti della comunicazione en mise en scene scientifica: “La campagna di immunizzazione non è stata esente da polemiche. L’Istituto Superiore di Sanità aveva espresso perplessità circa l’opportunità di somministrare il Nirsevimab a tutti i neonati, non solo ai soggetti fragili, segnalando potenziali rischi. Tuttavia, pediatri, neonatologi e specialisti del Calendario Vaccinale per la Vita hanno sostenuto l’importanza dell’immunizzazione universale, che è stata poi confermata con l’intesa finale”. Per dire sempre quello che dicevano i galantuomini dell'Aifa: non ne sappiamo niente, se non che può anche ammazzare, ma lo facciamo lo stesso.

Tra le soluzioni allucinanti, tra gli usi demenziali del vaccino, quello “contro l'obesità”. All'insegna delle contraddizioni a matrioska, una dentro l'altra, di cui si nutre questa temperie post liberista, post logica, post umana, post tutto. Fioccano le raccomandazioni, sul paternalistico autoritario, a liberarsi della carne, del vino, gli alimenti che soddisfano l'essere umano dalla sua comparsa sulla terra, improvvisamente da sostituire coi sintetici che replicano i vaccini, ma allo stesso tempo il cittadino plebe è bersagliato di “consigli per gli acquisti”, pubblicità ossessive su merendine e snack che dissestano il metabolismo. Ecco come parlano gli esperti di questi falsi alimenti che non sfamano e non nutrono: “L'aumento dei consumi di cibi ultra-processati incide pesantemente sull'obesità, cresciuta del 36% negli ultimi 20 anni in Italia. […] Il consumo di alimenti altamente trasformati sta aumentando tra i giovani, in particolare nella fascia d'età compresa tra i 5 e i 30 anni. Si tratta di prodotti come merendine, bevande gassate, snack salati che contengono nella maggior parte dei casi una molteplicità di additivi chimici come coloranti, dolcificanti artificiali e molto altro. Questi additivi seppur considerati sicuri non sono di certo salubri per la salute, soprattutto a causa del cosiddetto effetto cocktail, ovvero la loro assimilazione ripetuta durante la giornata. […]. Attualmente il sovrappeso e l'obesità interessano il 46% della popolazione italiana, pari a oltre 23 milioni di persone in maggiore età, ma la situazione non è rassicurante nemmeno per adolescenti e giovani. Le stime suggeriscono che una riduzione del 20% delle calorie provenienti da cibi ad alto contenuto di zuccheri e grassi potrebbe prevenire fino a 688.000 malattie croniche entro il 2050. A beneficiarne anche l'economia del Paese con una corretta alimentazione che garantirebbe un risparmio di 12 miliardi di euro per i cittadini italiani.”. Così una ricerca dell'ente di ricerca Aletheia che riunisce esperti di alimentazione a livello internazionale; aggiunge il direttore del dipartimento pediatrico al Fatebenefratelli Milano, Luca Bernardo: “C’è a questa età una frequente irregolarità nei pasti e un’abbondanza di spuntini a base di panini imbottiti, snack salati o dolci, pizze e bevande gassate e zuccherate. È di fondamentale importanza, quindi che in famiglia si stabiliscano delle semplici e ferme regole sull’orario dei pasti”. Le regole! Facile a dirsi: e se poi il figlio zombie, preso da depressione capricciosa, reagisce trucidando? La finanza farmaceutica ha trovato una soluzione da par suo: il vaccino contro l'obesità. Prima ti convinco a imbottirti di veleni, ti trasformo in un grassone a rischio infarto e diabete, poi ti do una mela avvelenata che ti asciuga. I giornali lo segnalano con toni trionfalistici: “Ecco il prodotto che ti cambia la vita”. Salvo aggiungere, ma di soppiatto, che niente è sicuro, niente se ne sa, nessuna sperimentazione è stata compiuta ossia verrà fatta sulla pelle di chi si lascia convincere. “L'azienda Eli Lilly potrebbe avere la soluzione alla malsana deriva della popolazione mondiale. Produttrice del farmaco dimagrante Mounjaro, a base di tirzepatide, la casa farmaceutica ha firmato oggi un accordo con il governo [britannico] che le vedrà collaborare per migliorare l'assistenza alle persone obese. La decisione, annunciata all'International Investment Summit di Londra, prevede la sperimentazione e lo sviluppo di nuovi vaccini per la perdita di peso e di app per smartphone, nonché la creazione di un centro di produzione nel Regno Unito (…). Studi precedenti hanno dimostrato che Mounjaro, descritto come il "King Kong" delle punture anti-grasso, può aiutare le persone a perdere fino al 26% del loro peso corporeo nell'arco di un anno e mezzo. Il segretario per la scienza e la tecnologia Peter Kyle ha dichiarato in un'intervista al Daily Mail: «Questo è l'inizio di una partnership che mira a porre il Regno Unito in pole position come banco di prova globale per lo sviluppo e la sperimentazione di farmaci contro l'obesità, un mercato enorme che potrebbe crescere di cinque volte a livello globale entro il 2030». Il principio attivo di Mounjaro è altamente efficace, ma possono esserci anche alcuni effetti collaterali significativi e le statistiche della Food and Drug Administration per ora segnalano un aumento delle morti legate all'assunzione di farmaci contro l'obesità come l'Ozempic e altri rimedi legati al tirzepatide. Ma vale la pena sperimentare. Le malattie legate al peso costano all'economia 74 miliardi di sterline all'anno. Il Dipartimento della Salute e dell'Assistenza Sociale e il Dipartimento per la Scienza, l'Innovazione e la Tecnologia collaboreranno con l'industria per stabilire in che modo le vaccinazioni possano ridurre la domanda di assistenza sanitaria... David Ricks, presidente e amministratore delegato dell'azienda farmaceutica, ha affermato: «Accogliamo con favore questa opportunità di collaborare con il governo del Regno Unito per affrontare e prevenire le malattie e accelerare l'innovazione per migliorare i modelli di erogazione dell'assistenza sanitaria. L'annuncio di oggi rappresenta una pietra miliare importante e siamo lieti di rafforzare l'impegno di Lilly nel migliorare la salute delle persone che convivono con l'obesità e le sue gravi conseguenze». L'obesità è la seconda causa più comune di morte prevenibile dopo il fumo e grava sul servizio sanitario, trovare una soluzione talmente semplice da poter essere contenuta in una boccetta potrebbe essere la rivoluzione”.

Simile fior da fiore si trova pari pari sulla quasi totalità dell'informazione mainstream.  “Un mercato da 100 miliardi” esulta una testata gonfia di “fact checker” per una volta senza sospetti. Dite che è agghiacciante? Ma su, un po' di prospettiva! Quello che con tutta evidenza è un comunicato pubblicitario a cura dell'azienda produttrice spacciato per informazione scientifica, ribadisce il modus procedendi introdotto col vaccino Covid: lo testiamo sui pazienti, possiamo ucciderli, ma “vale la pena sperimentare” perché in ballo ci stanno i miliardi della sanità ricattatoria: se non li prendete, non vi curiamo, se li prendete, non vi curiamo perché morite o restate invalidi. Ma è il prezzo da pagare per “accelerare l'innovazione”. Ma com'è che questa innovazione finisce sempre al solito modo, lo sfoltimento dei vecchi, dei poveri, dei deformi, a tutto vantaggio di chi la organizza?

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