11 Ottobre 2024
L'assessore al benessere sociale (welfare) della Lombardia, Bertolaso: “Non è una quinta dose, è un vaccino nuovo”. Nuovo come? Come gli altri delle centinaia di affetti avversi, degli oltre mille morti in 90 giorni di somministrazione, dell'aumento vertiginoso di tutte le patologie note e perfino inedite come i cancri “turbo”? Non resta più granché di cui stupirsi a questo mondo globalizzato: più cascano le studentesse, le attrici, i calciatori, perfino i piloti in volo, cascano di accidenti improvvisi, e più la compagnia della buonamorte insiste, non ne manca uno: i soliti virologi, i mammasantissima degli ospedali, i propagandisti, i provocatori, i giornalisti a tariffa, i divulgatori a marchetta, fino ai ministri e i parlamentari stretti in abbraccio nella già leggendaria Commissione Covid. Che dovrebbe accertare quanto ampiamente accertato, come l'abnorme afflusso di morti e lesionati a vita che ci vanno a testimoniare, a raccontare la loro disperazione, ma quanto ascoltati? Siamo al coro dell'opera, “vaccinate, vaccinate, è sicuro e civile”. Ma l'abbiamo già sentita quest'aria, e non ha portato niente di buono. Amici con figli piccoli mi informano del bombardamento dall'Asl: i vaccini sono pronti, aspettiamo i vostri bambini “fra i 6 mesi e i 23 mesi” di tipo iniettivo, “fra i 2 e i 16 anni” versione spray. Uno chiede se serva la ricetta e ne nasce un dialogo di mail che ha dell'allucinante: “La fate voi la ricetta?”. “Ma quale ricetta? Il vaccino è gratuito e si fa presso il nostro studio”. E con ciò? Insiste il genitore scettico: “Scusate, per un antibiotico serve una ricetta e per il vaccino no?”. “No, è facoltativo e non obbligatorio come tutti i vaccini. È libera scelta dei genitori se somministrarlo o no”. Anche piccati, all'Asl; ma debbono patire come un rigurgito perché subito spediscono alcuni dettagli: “In allegato trovate il modulo del consenso informato (da stampare e portare compilato il giorno dell'appuntamento altrimenti il vaccino non verrà effettuato. Il bambino dovrà effettuare il vaccino in totale benessere (avvisare e non presentarsi in caso di malattia perché non sarà effettuato né il vaccino né la visita medica”. Che significa: cari mamma e papà, se lo vaccinate e vi crepa la responsabilità è solo vostra.
Sicuro, il “nuovo vaccino”? Ma che significa “non è la quinta dose”, esimio Bertolaso? Che dopo la quarta si riparte da zero? Che è una mela tutta nuova, incognita, da verificare sulla tenera pelle degli infanti o su quella coriacea, raggrinzita dei vecchi? Bertolaso è un medico e un politico, diciamo un sanitario consegnato al potere, ma è anche quello che esultava: “Solo 90 effetti avversi, abbiamo asfaltato i novax”, con linguaggio da curva totalmente indifferente all'entità di quegli effetti. E dovremmo fidarci delle garanzie di questi, in tutto identiche a quelle passate e uscite come mendaci e letalmente mendaci? Come si spiega il meccanismo perverso dei compensi ai medici vaccinatori che continua esattamente come prima? Il Tirreno e la Verità raccontano di 28 squadre di pediatri in Toscana deputate a vaccinare tutto ciò che si muove, dietro gettoni premiali “che potranno raggiungere anche i 3000 euro annui”. Non è scandaloso? Dietro l'egida della sanità preventiva, ma non fa rabbrividire, alla luce delle conseguenze che il mondo scoperto? Mentre la rivista PIAS informa che il numero dei contagiati di Covid salvati col plasma autoimmune, quello di De Donno, indotto al suicidio da una propaganda miserabile, ha salvato circa 70mila persone negli Stati Uniti ma avrebbe potuto salvarne 240mila e prevenire oltre un milione di ricoveri se non fosse stato ostacolato per fare posto al vaccino-totem.
“Vaccinate, vaccinate, qualcosa resterà”, ma cosa esattamente? In Inghilterra la nuova parola d'ordine è “attenzione alle vaccinazioni”, qui si continua a prendere in giro la gente a fronte di attacchi cardiaci fuori controllo. Come George Baldock, calciatore del Panathinaikos trovato esanime nella piscina di casa sua. A 31 anni. Curioso però, davvero curioso questo modo di raccontare le cose senza raccontarle, come se ci si rivolgesse a dei dementi: “Il disagio mentale è aumentato soprattutto fra i giovani: dal 2022 a oggi, i ragazzi nella fascia 14-24 anni con disturbi psichici sono passati dal 41 al 48%”. Come? Non “è sempre successo”? E come mai proprio dal 2022? Ma i giornali di regime come “la Stampa” non precisano, al massimo insinuano “lo stile di vita”, i cambiamenti climatici o il Covid che è l'altra faccia del vaccino, ma anche questo si ha cura di ometterlo. Combattere quest'aria mefitica, questa nube tossica dell'informazione scomparsa, è fatica ogni giorno più ingrata. Sta facendo il giro dei social il medico che a una trasmissione di pochi giorni fa si provava a correggere la mala informazione di regime, “Sordità indotta dal Covid”. "Non solo” osserva il medico, “anche dopo la terza dose e le statistiche ce lo dimostrano". Col solito "divulgatore" di dubbia utilità che provoca "e che c'entra il vaccino?". "Problematiche autoimmuni a livello dell'orecchio interno" risponde pacato il professore, al che il divulgator del nulla ammutolisce. E dice il vero e lo posso assicurare avendolo constatato precisamente su mio suocero: tre dosi e sordità irreversibile. Ma l'esperienza diretta non conta, i malati vengono insultati dagli sgherri da social come dagli ex ministri della malattia; sorte migliore non va a chi dice la verità in punta di scienza: quando mai lo rivedremo su un canale dell'intrattenimento televisivo con pretese scientifiche questo medico eretico, che qualche incauto aveva invitato a “Elisir”?
Chiunque non si fidi del dottor Bertolaso, della sua fiducia incrollabile nelle magnifiche sorti e progressive della siringa, delle “squadre” di vaccinatori a premio produzione, passa in fama di complottista, ma come credere, anche volendo, fortissimamente volendo, a un succo potenzialmente mortale a detta di chi lo produce, che i bambini dovrebbero assumere senza discutere ma a rischio e pericolo loro e dei genitori? La scienza, come la religione, dipende anche, non poco, dai suoi ministri, dalle loro facce, dai loro comportamenti, dal loro disinteresse e qui di motivi per stare tranquilli non se ne trovano, tanto più che, oggi come ieri, chi osa dubitare, informarsi, armarsi di santa prudenza viene investito, in modo alquanto sospetto da furori più da talebani che da pacati uomini della medicina all'interno di un sistema democratico, tollerante, dialogante.
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