11 Luglio 2024
Diete sbagliate sarebbero la causa di numeri allarmanti in termini di impegno economico e salute per gli italiani. Lo dimostra il rapporto "Malattie, cibo e salute", illustrato dal Comitato Scientifico della Fondazione Aletheia e presentato ieri al ministero della Salute, alla presenza del ministro Orazio Schillaci.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, abitudini alimentari scorrette sarebbero la causa di un’'extra tassa' che costerebbe a ogni italiano 289 euro in più all’anno e l’incremento del sovrappeso legato a diete errate rappresenta il 9% della spesa sanitaria nazionale. Relativamente agli effetti sulla salute, è stato stimato che nel solo 2023 ben il 46,4% della popolazione maggiorenne è soggetta a un eccesso di peso. Negli ultimi vent’anni, l’aumento di persone con problemi legati al peso è stato notevole: rilevata una crescita del 7,1 % di soggetti in sovrappeso e il 36,4% di quelli affetti da obesità.
In particolare, nemici della salute sono i cibi ultra-processati. Essi consistono tipicamente in quei prodotti ad alto contenuto energetico, ricchi di zuccheri, grassi nocivi e sale e poveri di fibre alimentari, proteine, vitamine e minerali. La crescita media delle vendite di questi prodotti ammonta a circa l’1% annuo nei paesi ad alto reddito e fino al 10% annuo nei paesi a reddito medio. Una riduzione del 20% delle calorie assunte da questi alimenti potrebbe prevenire, nella sola Italia, 688mila malattie croniche entro il 2050 e far risparmiare 278 milioni di euro l'anno di spesa sanitaria, che si tradurrebbe in circa 7 miliardi per i prossimi 25 anni.
Spiega Riccardo Fargione, Direttore di Aletheia: "Assistiamo spesso a disinformazione e strumentalizzazioni che spingono verso modelli di consumo dannosi per i cittadini. Non possiamo permetterlo in un Paese, come l'Italia, ma neanche a livello globale, per il bene dei cittadini e dei nostri figli. Ed è per questo che con la Fondazione Aletheia ci siamo dotati di un team di medici e scienziati di altissimo profilo".
Il ministro della Salute Orazio Schillaci è intervenuto in risposta alla presentazione del rapporto: "Per garantire più salute, non solo in Italia, è essenziale investire economicamente e culturalmente sulla prevenzione. È una battaglia che stiamo facendo e vogliamo aumentare la quota di Fondo sanitario destinata alla prevenzione. Nessun sistema può essere sostenibile se non si riduce il numero di malattie che possono essere prevenute".
Schillaci vanta la dieta mediterranea, che lui definisce italiana, come un "brand riconosciuto a livello internazionale" ed evidenza poi i "benefici del nostro modello alimentare nel contribuire a prevenire diverse patologie cronico-degenerative sono indiscussi. A dimostrarlo è la letteratura scientifica". Afferma, infatti, che l’alimentazione mediterranea "contribuisce a ridurre la mortalità totale, previene lo sviluppo di malattie cardio-vascolari, del diabete di tipo 2, dell'obesità e del sovrappeso, di diverse patologie neoplastiche, riduce i rischi di demenza senile. I benefici della dieta mediterranea sulla salute sono riconosciuti a livello nazionale e internazionale".
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