09 Maggio 2024
Il dott. Mauro Mantovani, Direttore Ricerca e Sviluppo presso una Clinica di Milano, chimico sperimentale e bio-immunologo, docente di immunologia dei tumori e membro Senior alla British Society for Immunology (London) è stato intervistato in esclusiva dal Giornale d'Italia per parlare della recente decisione di AstraZeneca di ritirare il proprio vaccino Covid da tutto il mondo e di tutto quello che ruota attorno a questa vicenda.
1) AstraZeneca ha ritirato il suo vaccino Covid da tutto il mondo: come valuta questa mossa?
"Era ora!!!!! Si potevano evitare queste situazioni, molto semplicemente facendo PRIMA gli studi sulla sicurezza, sia in individui sani ma che presentavano alcune mutazioni pre-esistenti sul panel della trombofilia (almeno 15 geni coinvolti) sia su individui che già presentavano anomalie e/o condizioni cliniche correlate ad uno stato di salute non proprio perfetto in ambito vascolare e/o cardio-vascolare (anche neurologico dal momento che si parla di microcircolo...). Ricordo che già alcune pubblicazioni mettevano in correlazione "stimoli" ambientali con l'"accensione" di alcuni geni mutati e quindi la comparsa della patologia (anche grave e/o fatale)".
2) Potrebbero seguire esempi di altre case farmaceutiche nel prossimo futuro? Se sì, quali?
"Non ha alcuna improtanza "quali"... Importa che d'ora in avanti per tutti i medicinali (siano essi farmaci e/o vaccini) vengano testati in senso "assoluto" e poi in maniera specifica su ogni persona che deve affrontare una cura o la somministrazione di una sostanza (qualsiasi essa sia). Gli esami per capire e vedere una eventuale risposta anomala nel singolo soggetto sono ad oggi disponibili e vanno fatte; ciò per ridurre quasi allo zero la possibilità che si verifichi un evento avverso anche grave o comunque irreversibile".
3) Potrebbe aprire la strada a dei risarcimenti milionari?
"Stabilito il "nesso di causa" (indennizzo) se vi sono le credenziali si può proseguire alla richiesta del risarcimento. Nei casi dei vaccini (o meglio farmaci o meglio ancora pro-farmaci per quelli "genici") si tenga presente che il RMP (Risk Management Plan) stabiliva bene che sulle patologie pre-esistenti che coinvolgono l'apparato vascolare, cardio-vascolare, il sistema endocrino, problematiche con il sistema immunitario e quindi anche ipersensibilità /allergie con varie sostanze, tumori, ed altri, non vi era alcuno studio sulla sicurezza ("Missing Information"). Questi reapporti erano datati sia nel 2021 che nel 2022. Tra l'altro nei trials iniziali erano state escluse persone malate e comunque infette da SARS-CoV.2 preccedentemente alle somminsitrazioni. Per cui non si sapeva nulla. La colpa è da ricercare in tutte quelle situazioni in cui un Sanitario senza alcuna anamnesi (profonda e puntuale) ha dato il "via libera" al trattamento. E' ingiustificabile, irresponsabile ed inqualificabile. Il principio cardine della Medicina a livello mondiale è "primum non nocere", completamente disatteso. Tra l'altro molte persone erano già immuni. Anche questo è assolutamente scevro da qualunque buona norma scientifica, facendo passare decenni di immunologia per carta straccia, e questo per chi vi ha aderito è imperdonabile. Questo vale chiaramente anche per i vaccini pediatrici. Deve essere istutita una Commissione d'Inchiesta sia per il discorso pandemico che per quello inerente le reazioni avverse da vaccino Covid, fatta da esperti nel settore, multidisciplinare e soprattutto formata da persone qualificate che hanno lavorato in tal senso in questi anni. Altri Medici, seppur bravi e competenti nelle loro specialità non potrebbero essere di alcun aiuto. Anche perché non ci sono solo i danni da vaccino... e la Medicina deve andare avanti anche in altri ambiti.
Una cosa che vorrei dire è che è una VERGOGNA a livello umano (oltre che professionale) trattare male chi ha avuto reazioni avverse. Il Sanitario che si comporta in questo modo (l'ho già detto mille volte) deve cambiare mestiere (anzi forse è meglio che non faccia nulla, fa meno danni). Da un Medico ci si aspetta in primis RISPETTO, EDUCAZIONE ED ASCOLTO. Poi, devono finirla di applicare solo i protocolli e le linee guida, c'è ben altro, come per esempio FAR FUNZIONARE IL CERVELLO!!!!".
4) Che ne pensa dei recenti verbali che stanno uscendo come quello di Speranza che all’epoca disse: “Non voglio dubbi su AstraZeneca”?
"Il diavolo fa le pentole, ma...".
5) Di recente è venuto fuori un atto del Senato che nel 2021 sconsigliava la vaccinazione ai minori, nel quale si ribadiva come il vaccino fosse sperimentale e per la sua approvazione si doveva attendere come minimo il 2023. Cosa ne pensa?
"Non basta il 2023... Un medicinale per l'approvazione deve avere anni di sperimentazione, e non basta ancora, tra l'altro è uscita una pubblicazione nel IDc. 2023, poco letta probabilmente perché molto complessa, su Nature. Questi ricercatori hanno scoperto che la particolare "formulazione" del bnt1262 e soprattutto la N,1 metilpseudouridina, può far saltare una base alla lettura dell'mRNA normale durante il lavoro di lettura del codone da parte del ribosoma. Questo ha un significato di estrema attenzione (come gli stessi autori sottolinenao nelle loro conclusioni) perché il "frame-shift ribosomiale" (questo il nome del fenomeno) può portare a mutazioni "non-senso", quindi formare peptidi nascenti che possono andare incontro a degradazione oppure prendere altre strade non proprio "convenzionali". Quindi, introdurre una sostanza in un soggetto come un bambino in cui il turn-over cellulare è prominente, il sistema immunitario è in via di sviluppo e differenziazione nonché di maturazione, è estremamente pericoloso e andrebbe (questo fenomeno) esplorato più da vicino e capire a cosa potrebbe portare. Ci vuole estrema cautela e tanta ricerca, prima di giungere a conclusioni affrettate e immettere sul mercato dei medicinali che potrebbero rivelarsi dei "lupi travestitti da agnelli" (talidomide docet)".
Mauro Mantovani è un Chimico Sperimentale, Bio-Tecnologo, Bio-Immunologo. Ha conseguito un Master in Immunologia di Base, Oncologica, nelle Malattie Infettive e nelle Patologie Autoimmuni alla Harvard Medical School (Boston). Docente di Immunologia dei Tumori Master di II livello, Docente di Immunologia Cellulare e Molecolare IMBIO Academy, Visiting Professor in Diagnostica Infettivologica alla St George Campus University, Membro Senior alla British Society for Immunology (London).
L'intervista è stata rilasciata a titolo personale.
Di Ivan Vito
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