16 Aprile 2024
Ha fatto discutere e non poco lo studio prodotto dai ricercatori del Dipartimento della Salute e Centri di Servizi Umani per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie degli Stati Uniti (CDC), i quali hanno effettuato una ricerca nel database dei certificati di morte dell’Oregon per identificare le persone di età compresa tra 16 e 30 anni decedute nel periodo compreso tra il 1 giugno 2021 e il 31 dicembre 2022 con "morte improvvisa", "aritmia", "aritmia", "asistolia", "arresto cardiaco", "miocardite", "insufficienza cardiaca congestizia", "sconosciuto", "indeterminato" o "in sospeso". Lo studio, però, non analizza altre morti improvvise come cancro, turbo-cancro, ictus, embolie e diabete, giusto per citarne alcuni. Inoltre, la ricerca si basa esclusivamente sui vaccini mRNA, creando un senso di smarrimento nel lettore, il quale non prende in considerazione il fatto che altre 48 persone sarebbero morte a causa dell'effetto avverso da vaccino (sei di 48 hanno si sono sottoposti al vaccino Johnson, ndr).
In Oregon, nel periodo giugno 2021-dicembre 2022, sono stati identificati un totale di 1.292 decessi tra persone di età compresa tra 16 e 30 anni. 925 (72%) maschi e 367 (28%) femmine. Dei 40 decessi avvenuti tra persone che avevano ricevuto una dose di vaccino mRNA Covid, tre si sono verificati ≤100 giorni dopo la vaccinazione. Tra questi, due si sono verificati in persone con malattie di base e un deceduto aveva una causa di morte indeterminata.
Complessivamente, sui 925 decessi 17 (2%) tra i maschi sono stati attribuiti al Covid. I certificati di morte riportavano cause di morte non cardiache o altre condizioni che hanno contribuito alla morte per 842 (91%) dei deceduti maschi. Tra i restanti 66 (7%) deceduti maschi, non è stato possibile escludere una causa di morte cardiaca sulla base del certificato di morte. Tra questi 66 deceduti, i dati di vaccinazione IIS erano disponibili per 58 (88%); la ricezione di almeno una vaccinazione mRNA contro il Covid è stata registrata per 24 (41%).
Tra le 367 donne decedute, tredici (4%) decessi sono stati attribuiti al Covid. Cause non cardiache sono state registrate sui certificati di morte di 319 (87%) deceduti. Tra le restanti 35 (10%) donne decedute, sono stati identificati record IIS per 30 (86%), 16 (53%) dei quali avevano la documentazione di aver ricevuto almeno 1 dose di vaccino mRNA Covid. Solo uno di questi decessi si è verificato entro 100 giorni dalla somministrazione di una dose di vaccino mRNA Covid; il defunto è morto 4 giorni dopo la vaccinazione Covid.
Il paradosso dello studio, che si apre con la certezza assoluta (o quasi) della mancata correlazione tra morti improvvise nei giovani (16-30 anni) e i vaccini, si conclude così: "I risultati di questo rapporto sono soggetti ad almeno due limitazioni", si legge. "Innanzitutto, questo rapporto non può escludere la possibilità di decessi cardiaci associati al vaccino > 100 giorni dopo la somministrazione del vaccino Covid. Tuttavia, i dati pubblicati indicano che i potenziali eventi avversi associati alle vaccinazioni tendono a verificarsi entro 42 giorni dalla ricezione del vaccino. In secondo luogo, le dimensioni ridotte della popolazione rendevano meno probabile che l’Oregon vedesse un evento raro come la morte cardiaca improvvisa tra adolescenti e giovani adulti".
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