16 Aprile 2024
Vaccino (fonte foto LaPresse)
I vaccini Covid a mRna potrebbero stimolare la crescita del cancro e delle metastasi. Lo ha stabilito uno studio portato avanti da ricercatori della Florida, del Canada, del Regno Unito, del Messico e dell’Arabia Saudita. I medici sono arrivati ad una serie di conclusioni, dopo aver analizzato la Nimetil-pseudouridina (m1) contenuta nel vaccino Covid. Le conclusioni suggeriscono in uno studio pubblicato sull’International Journal of biological macromolecules che con “queste prove convincenti”, i futuri studi clinici per tumori o malattie infettive non dovrebbero utilizzare vaccini con una modificazione totale, ma piuttosto quelli con una “percentuale inferiore” di modificazione, cosi da “evitare la soppressione immunitaria”.
Lo studio sui vaccini Covid prodotto da ricercatori della Florida, del Canada, del Regno Unito, del Messico e dell’Arabia Saudita si aggiunge a quelli prodotti in passato e che hanno riportato la medesima conclusione. Il tutto partirebbe, secondo gli scienziati, dalle "pesanti modifiche apportate alla sequenza genetica dell’mRna contenuto nel vaccino Pfizer, si può verificare un errore di trascrizione, ovvero una produzione errata di proteine”. L’operazione fatta con i vaccini fa sì che per prevenire la degradazione dell’mRna e migliorare la sintesi della proteina Spike, venga compromessa la segnalazione dei Tlr, i ricettori capaci di individuare possibili agenti patogeni nell’organismo, “ponendo una sfida maggiore per il sistema immunitario nell’utilizzare questi recettori per montare un’adeguata azione antitumorale". Questo, “potrebbe avere conseguenze indesiderate”.
Lo studio dei ricercatori porta ad una conclusione. Secondo gli studiosi infatti non dovrebbero essere più utilizzati negli studi clinici i vaccini Covid modificati con Nimetil-pseudoridina. “Suggeriamo che finché non sarà dimostrato che i vaccini Covid a mRna non promuovono lo sviluppo del cancro, non dovrebbero essere condotti studi clinici che utilizzino vaccini modificati al 100% con Nimetil-pseudouridina. Potrebbe influenzare la progressione del cancro a causa della soppressione della risposta immunologica, in particolare l’immunità innata”.
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