02 Febbraio 2024
Vaccino Covid, fonte: imagoeconomica
È stata prorogata di ulteriori sei mesi la sospensione delle multe ai 'no-vax' over 50, vale a dire coloro che non hanno fatto il vaccino Covid. Nessuno stop, nessuna abrogazione della legge. Il governo continua a rinviare sul tema delle sanzioni e lo fa tramite un emendamento al Milleproroghe. Servirebbero circa 170 milioni di euro di coperture alternative visto che l'indotto delle multe è stato inserito nel conto delle entrate del Ministero dell'Economia. Sono circa 1,6 milioni gli italiani che dovrebbero pagare la multa da 100 euro, in 700mila hanno ricevuto la cartella. Intanto comincia a formarsi il fronte di chi ha pagato e rivuole indietro i soldi.
Le multe ai 'no-vax' ci sono ma non ci sono. La cartella è stata ricevuta da 700 milioni di cittadini per via delle continue sospensioni. La prima a dicembre 2022, la seconda a gennaio dell'anno scorso. A quasi un milione di italiani non è stato notificato nulla perché nel frattempo è arrivato il primo stop alla riscossione. Il governo in carica non ha cambiato di molto le cose nonostante sia stato quello a dare il via alla sospensione.
Difficile ipotizzare che manchino le coperture. È possibile che si stiano allungando i tempi perché si sta cercando di capire da quale lato prendere i soldi. Il nuovo emendamento che sposta in avanti i tempi è firmato dal leghista Alberto Bagnai.
Intanto continuano ad arrivare al Ministero della Salute quasi giornalmente ricorsi. Sono circa 1.400 coloro che si sono rivolti al Giudice di Pace. Si tratta di quelle persone non vaccinate che hanno ricevuto il primo avviso. A loro è stato chiesto di presentare eventuali documenti che provassero il contrario. Non è nemmeno raro ormai imbattersi in sentenze che vanno nella direzione opposta da quanto deciso dal governo Draghi.
Ma il nodo più grande da sciogliere per il Ministero presieduto da Schillaci non è tanto questo, quanto il fatto di avere a che fare con migliaia di 'no-vax' che hanno pagato la multa e ora rivogliono indietro i soldi. Numerose le chiamate all'Asl al ministero per chiedere la restituzione del denaro, che si susseguono ormai da tempo.
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