Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Malattia X, "La prossima pandemia sarà venti volte più letale dell'ultima": World Economic Forum e OMS ci prendono per idioti

World Economic Forum e OMS uniti per mettere a punto le strategie sanitarie: la malattia X è sconosciuta ma già preparano il vaccino

15 Gennaio 2024

Malattia X, "La prossima pandemia sarà venti volte più letale dell'ultima": World Economic Forum e OMS ci prendono per idioti

Tra gli argomenti che saranno oggetto di apposite sessioni di approfondimento al meeting annuale del World Economic Forum (WEF) in corso a Davos questa settimana, ve ne è uno particolarmente inquietante: “Prepararsi alla malattia X”.

Secondo la definizione data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), “La malattia X sarebbe un'ipotetica futura epidemia internazionale causata da un agente patogeno ancora sconosciuto… una ipotetica futura pandemia, che potrebbe causare un numero di vittime venti volte superiore a quello del Covid-19”.

Da profano, una domanda mi sorge spontanea: se la pandemia è ipotetica e futura, come hanno fatto gli scienziati dell’OMS a stimarne la mortalità?

Così, in un’apposita sessione chiamata "Prepararsi alla malattia X", un gruppo di esperti guidato dal Direttore Generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus parlerà degli "sforzi innovativi necessari per preparare i sistemi sanitari alle molteplici sfide che ci attendono".

Sul sito del WEF, per tranquillizzarci, si precisa che la finalità della sessione è “Essere pronti per una pandemia molto più letale del Covid-19".

Anche se ancora non esiste, l’OMS classifica la malattia X come “Malattia prioritaria” nelle sue campagne di sensibilizzazione, insieme a Covid-19, virus Ebola, virus Zika, febbre emorragica della Crimea-Congo, sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers-CoV) e sindrome respiratoria acuta grave (Sars).

Dato che all’OMS sono previdenti, la malattia X è stata aggiunta all'elenco delle “Malattie prioritarie” già nel 2018.

L'OMS ha dato priorità alla ricerca e allo sviluppo in un contesto di emergenza per tutte queste malattie, affermando che il piano "cerca esplicitamente di consentire una preparazione precoce e trasversale alla R&S [ricerca e sviluppo] che sia rilevante anche per una malattia X sconosciuta".

"In tutto il mondo, il numero di potenziali agenti patogeni è molto elevato, mentre le risorse per la ricerca e lo sviluppo delle malattie (R&S) sono limitate", ha dichiarato l'OMS in un comunicato.

Oltre a Tedros Adhanom Ghebreyesus, alla sessione di mercoledì prossimo parteciperanno il ministro della Salute brasiliano Nisia Trindade Lima, il presidente del consiglio di amministrazione del gigante farmaceutico AstraZeneca Michel Demaré, l'amministratore delegato di Royal Philips Roy Jakobs e il vicepresidente esecutivo della catena ospedaliera indiana Apollo Preetha Reddy.

Per essere chiari lo riscrivo: gli scienziati non sanno ancora quale tipo di virus potrebbe portare alla prossima pandemia o, in altre parole, quale sarà la Malattia X.

Ciò nonostante, gli scienziati già danno per scontato che si tratterà di un virus naturale, non di un virus chimera creato in laboratorio. Così, il dottor Thomas Russo, esperto di malattie infettive presso la Jacobs School of Medicine and Biomedical Sciences dell’Università di Buffalo, ha affermato: “Mentre l’umanità abbatte queste barriere [tra gli esseri umani e le altre specie] attraverso i mercati di animali vivi e la deforestazione, abbiamo bisogno di sorveglianza e studi continui e di una migliore biosicurezza in tutto il mondo”.

Poi, come nelle dotte disquisizioni sul sesso degli angeli dei teologi cristiani medievali, aggiunge: “La malattia X potrebbe anche rivelarsi un nuovo agente patogeno non ancora conosciuto nemmeno tra gli animali”.

Naturalmente, come sempre quando si leggono i documenti del World Economic Forum, il loro lavoro è improntato al bene dell’umanità: “Prepararsi ad affrontare la prossima pandemia e capire come prevenire il collasso delle infrastrutture sanitarie nazionali, come è avvenuto in molti Paesi nel 2020, è diventato un obiettivo cruciale per l'OMS”.

Gli scienziati britannici hanno dichiarato che un vaccino per un nuovo virus con potenziale pandemico potrebbe essere sviluppato in soli cento giorni. Nell'agosto dello scorso anno, i ricercatori dell'Università di Oxford hanno annunciato che stavano esaminando come adattare il vaccino creato per il Covid-19 alla malattia X. Essi esamineranno anche come altri vaccini potrebbero essere sviluppati per contrastare le minacce future.

Inutile dire che i ricercatori dell’Università di Oxford sono gli eroi della nostra epoca: gente in grado di preparare vaccini anche contro malattie assolutamente ignote!

Io vorrei chiudere questo mio breve articolo con un’esortazione. Tuttavia, per non essere volgare, mi limito a invitarvi a leggere coi vostri occhi, sui siti del WEF e dell’OMS, quanto ci prendono per idioti.

di Alfredo Tocchi, Il Giornale d’Italia, 15 gennaio 2024

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x