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Tutti a scuola con Pfizer. A partire dai giornalisti a tariffa

Prosegue con mostruoso vigore la campagna dei colossi dei vaccini: scuole, università, poli di ricerca, politici, medici, nessuno è immune e tutti che ripetono: i sieri salvano miliardi di vite. Di sicuro c'è che ne hanno condannati a milioni, il resto è propaganda.

05 Ottobre 2023

Finanziamenti Pfizer (fonte: la Verità)

Alcune testate, come Libero e la Verità, hanno ripreso la nostra anticipazione sullo sbarco di Pfizer nelle scuole per indottrinare i più giovani alla causa del vaccino sacro e della sindrome del malato cronico; spuntano nuovi particolari, in fondo scontati, come l’arruolamento, annunciato da un direttore della comunicazione della multinazionale del farmaco, di giornalisti funzionali alla causa: inutile scervellarsi immaginando quali saranno, si tratta dei soliti, quelli sempre sul mercato, i propagandisti senza coscienza che esultavano alle persecuzioni sui cosiddetti novax, ai quali auguravano ogni genere di disgrazia, e che oggi davanti ai milioni di decessi e reazioni avverse nei vaccinati, fanno finta di niente. Il giornalismo essendo ormai una branca della comunicazione pubblicitaria. Pfizer così entra nelle scuole, nelle università: ma è più preciso dire che potenzia la sua presenza, perché il colosso farmaceutico in grado di dettare la linea a governi e istituzioni sovranazionali quali la corruptissima UE, già finanzia istituti e poli di ricerca e universitari di ogni ordine e grado, tra i quali, per mero esempio, quello legato all’Humanitas il cui direttore Alberto Mantovani ha manifestato tutta la sua soddisfazione per il Nobel agli Stranamore del siero antivax “così chiudiamo la bocca ai novax”.

Ma Weissman e Karibò non avevano mai nascosto i pericolosi effetti collaterali che si legavano potenzialmente alle loro alchimie; li avevano messi nero su bianco, al solo scopo di pararsi le chiappe, e, messa alle strette dalla stampa, la stessa commissione che ha conferito loro il Nobel non ha saputo fornire risposte soddisfacenti quanto all’incidenza dei casi avversi che ormai si contano nell’ordine dei milioni in tutto il mondo. Al massimo hanno dato la solita risposta che danno gli imperatori del dominio totale, da Bergoglio a Mattarella, da Gates a Trudeau, da Bourla, capo di Pfizer, ai mafiosi dell’Unione, per dire la sovraelite legata da un patto di potere globale, che si parli di salute, clima o energia: le cose stanno così perché lo diciamo noi e se voi lo negate vi rinchiudiamo, vi separiamo dal consorzio civile e abbiamo mezzi e strumenti di controllo per farlo. O, come diceva quel viceministro Sileri ai dissidenti, “vi rendiamo la vita un inferno”. Dopo, avrebbe ammesso, o millantato, di essersi comportato in quel modo dietro ricatto, non si è capito legato a cosa, comunque costretto da istituzioni che nelle sue allusioni ricordavano più i Beati Paoli o la criminalità organizzata.

Pfizer, non lei sola ovviamente, ha pagato tutti e paga tutti. Paga i medici col turismo mignottesco nelle località esotiche, i poli di ricerca e didattica, le università, i giornali, i giornalisti,i politici, i regimi, i virologi, gli ospedali; paga con soldi, con sponsorizzazioni, con consulenze, con prebende, chi non si fa comprare, perché dove c’è finanziamento c’è compravendita, paga lui con l’estromissione dal sistema, l’impossibilità di far carriera, la damnatio memoriae o la maledizione perenne ad opera dei comprati, dei pagati. A margine, il caso degli amministratori, dei governatori forsennati come quello veneto, Zaia, che apre, anzi spalanca alla vaccinazione i pueri, i bambini. “Io non consiglio nulla, siamo nel campo della libera scelta” ma di fatto è quello che fa, in perfetta coerenza con l’ossessione degli anni scorsi. Li legge i resoconti Zaia, si rende conto della casistica alluvionale, inarrestabile, sulle malattie, le morti “sospette”, gli effetti a vario titolo avversi, se la pone qualche residua domanda, gli è rimasta in tasca qualche briciola di prudenza? Pfizer manda fondi anche ai pediatri: perché? Per un residuo di generosità in un colosso che ha aumentato, col Covid, i ricavi del 400% in meno di due anni e adesso si dice preoccupato per l’eventuale flessione, cioè perché la fiesta finisca, e assolda le puttane giornaliste da spedire nelle scuole? I neo premi Nobel Karikó e Weissman sui sieri a mRNA ammettevano il "Rischio di reazioni avverse come trombosi, tumori, infezioni e miocarditi", ipotizzavano “effetti collaterali” e avvertivano quanto a “necessità di valutazioni continue della piattaforma mRna”. Inoltre sottolineavano come "alcuni effetti collaterali diventino visibili solo dopo un certo periodo di tempo”. Stupisce che, dopo qualche milione di questi effetti, in Italia costantemente censurati (a chi scrive, scopertosi un linfoma post vaccinale, è capitato di venire rimosso da Youtube in un video nel quale raccontava la propria esperienza), nessuna delle figure di vertice patisca se non altro lo scrupolo di un ripensamento, di una messa in discussione delle antiche certezze. Macché, questi vanno avanti “con più fame che pria”. Ma è troppo facile fare i resilienti sulla pelle degli altri.

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