31 Agosto 2023
Massimo Ciccozzi; Fonte: screenshot
Una circolare del Ministero della Salute resa pubblica il 13 agosto aveva notificato l'inizio di una campagna vaccinale contro il Covid-19 a partire dal prossimo ottobre, in concomitanza con quella anti-influenzale. Pochi giorni dopo, il 29 agosto, la scoperta, da parte dei ricercatori italiani Massimo Ciccozzi e Fabio Scarpa, di una nuova variante, rinominata "Pirola".
"In concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/24, è previsto l'avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19 con l'utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici, la cui approvazione da parte di EMA e AIFA è prevista per fine estate/inizio autunno e di cui si prevede la disponibilità di dosi a partire dal mese di ottobre". Questo il testo della circolare ministeriale diffusa dal direttore della prevenzione del Ministero della Salute Francesco Vaia.
Meno di due settimane dopo l'annuncio della nuova campagna vaccinale, promossa (come le precedenti) inizialmente solo per fragili ed anziani, la scoperta di due ricercatori italiani pubblicata sul Journal of Medical Virology riaccende l'attenzione dei media, ed i loro riflettori, su un tema sempre meno sentito dalla popolazione, per questo crescentemente restia ad appoggiare ulteriori politiche di controllo ed inoculazione da molti definite "liberticide" e "draconiane".
Sono il dottor Massimo Ciccozzi (direttore dell'unità di statistica molecolare e di epidemiologia del campus bio-medico di Roma) ed il dottor Fabio Scarpa (dipartimento scienze mediche università di Sassari) i primi a parlare della variante Ba.2.86, semplicemente "Pirola". Riporta Ciccozzi: "Finora sono state rilevate 40 diverse nuove mutazioni se confrontate con il presunto antenato BA.2". Al momento sarebbero stati registrati casi in Danimarca, Usa, Israele, Regno Unito e Sud Africa. Nessuna manifestazione, invece, in Italia.
E mentre le farmacie segnalano l'aumento della richiesta di tamponi, non sono in pochi online a sottolineare il tempismo che ha accomunato all'annuncio di una nuova ondata di vaccinazioni la scoperta del nuovo ceppo, oltre che la forte retorica mediatica apparentemente sfociatane in favore di un'ulteriore campagna di inoculazione.
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