Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Viva l'informazione de Lapalisse: se uno muore di colpo, è perché non stava bene

Se ti viene un infarto o un tumore fulminante, dice questa informazione vellutata, vuol dire che eri predisposto, che avevi qualcosa. Sì, ma che cosa è successo, che cosa ha provocato la distruzione, cioè l'unica domanda da porsi, non la fa nessuno.

12 Agosto 2023

Morti improvvise

La disinformazione più grande non nasce dalle montagne di dati, di tabelle, di sofisticherie prodotte ad arte ma dal contrario, dal silenzio, dal far finta di non sapere, dal non dire. Da due anni la gente muore senza preavviso, c’è una coincidenza almeno temporale con l’entrata in vigore del vaccino anticovid, ma chi produce informazione fa finta di niente e dice: mah, è morto di colpo. Cioè non dice. Tutti i giorni i cinque, i dieci casi e l’informazione li spiega come segue: sono morti perché sono morti. Magari aggiungendo: ma ci sono sempre stati. Se è per questo, anche il caldo estivo c’è sempre stato ma solo quando fa comodo lo si trasforma nell’apocalisse. Cade fulminato il consigliere Lagana, della Rai, 48 anni, cade un agente di concorsi di bellezza in Toscana, 73enne, cade a Macerata un imprenditore di 64 anni, molto noto, in procinto di dirigere il Rotary, cade una influencer 14enne della riccanza, e i giornali: ah, sono morti di colpo e tirano via. È morta anche la estremista Michela Murgia, una della quale si dice: merita rispetto perché aveva le sue idee, senza capire che a questa stregua meriterebbero rispetto anche i teorici dello stragismo e dei genocidi. Un tumore galoppante, seguito a un altro tumore sconfitto a suo tempo. Anche lei ultrà vaccinale, seppure negli ultimi tempi colta da sospetto: “Mi pare ci abbiano mentito per venderli meglio”, comunque regna come sempre il fatalismo del “a chi tocca, tocca”; ma l’oncologa forlivese Patrizia Gentilini ammette: com’è, come non è assistiamo a una epidemia di tumori e tra le possibili cause c’è il vaccino mRNA.

Questi sono i fatti, questa è la scienza che mette in fila cause e conseguenze. O, se non altro, si spinge a considerare i possibili legami tra potenziali cause ed effetti risultanti. Se no che scienza è? E a che pro l’informazione lo nega? Ma la Melania Rizzoli di Libero ci riesce e spiega che chi muore di colpo aveva dentro malattie non conosciute, aveva il cuore frantumato. Bella scoperta, chi muore senza preavviso aveva qualcosa. Sì, ma che cosa o meglio che cosa gli era venuto? Poi si può divagare quanto si vuole di “anomalie della conduzione elettrica che genera il battito vitale, tra la meccanica e una canzone di Raf, ma fin qui ci arriviamo tutti a capire che se il cuore cede è perché aveva qualcosa che non andava o gli è successo qualcosa di strano. La domanda decisiva, però, cosa è successo?, non la fa Melania Rizzoli e non la fa praticamente nessuno almeno nel mainestream. Una informazione a sfondo scientifico che pare fatta da monsieur de Lapalisse o da Paolo Panelli: “Che cosa è il bricolage? Il bricolage è il bricolage”.

Di scantonamento in scantonamento non si arriva a niente, si gira intorno ma non si arriva a niente. Il caso del giornalista Andrea Purgatori ha del grottesco: si ammala e muore, come per la profezia di Draghi, nel giro di due mesi, ma quando gli fanno l’autopsia nessuno capisce niente, riescono a litigare due o tre équipe di luminari, non di medici condotti, e non capiscono niente, si passa come cosa normale dalle metastasi totali alla totale assenza di metastasi e perfino di cancro, poi si giura che sono state infezioni, no, ischemie a grappolo, quindi si torna alle metastasi. Tutto e il contrario di tutto, ma a dire che Purgatori era un entusiasta dei vaccini, e anche un testimonial, cioè a fare il mestiere di giornalista, a considerare anche le ipotesi sgradevoli, si finisce emarginati, insultati, censurati sui social ed espulsi dal giro. Non sanno di cosa uno muore in due mesi e non si possono fare domande? No, non si può, l’Unione Europea ha appena annunciato l’utilizzo di un miliardo di euro, cifra esagerata, per incrementare la comunicazione sui vaccini, sorda a qualsiasi risultanza, conseguenza, cautela. Comunicazione per non dire pubblicità ma il senso è chiaro a tutti. Siccome però di mistero si continua a morire, bisogna dire che nel mistero non c’è nessun mistero, che tutto è perfettamente e scientificamente spiegabile a patto di non spiegare niente. Parlando di “sindrome del QT lungo”, ma l’accidente che spacca è corto, è fulmineo. Pare girino rapporti assai riservati quanto a correlazioni, a insorgenze di tumori, rovine cardiache, sordità e cecità incipienti, scatenamenti di herpes zoster, patologie inaspettate da curare con nuovi vaccini che scateneranno nuove patologie da curare con nuovi vaccini in una spirale infernale e perenne. Ovviamente non si possono divulgare, non sta bene, restano segretati e neppure la mitica commissione d’inchiesta può avervi accesso, ma di sicuro sono leggende questi report e non gli va dato peso, l’informazione non è qui per guastare la festa ma per parteciparvi. La stessa cosa dei piromani filmati ad appiccare incendi ma la causa è dei cambiamenti climatici. Chi scrive ha comparato, giorno per giorno, le temperature dell’estate passata con quella dell’estate in corso, dati ufficiali presi dalla stazione meteo di Firenze: si nota subito che le temperature restano pressoché invariate, fatta salva una prevalenza, lieve, nel picco tra il 7 e il 27 luglio, più marcata tra giugno e agosto, del caldo di un anno fa. Ma tutti dicono che il 2023 è l’estate più rovente da che Dio creo la terra. Qui sono i dati oggettivi, scientifici a smentire, oltre alla famosa percezione che la sera ha già riportato al golfino, alla copertina. Ma se lo fai sapere ti maledicono in fama di disfattista, di eretico. Ha detto il divulgatore televisivo Tozzi: i cambiamenti climatici ci sono e sono colpa dell’uomo, lo dice la scienza, fine delle discussioni”. Non lo dice la scienza, lo dice lui ed è una bufala da ridere. Insomma si muore perché si muore e l’uomo italiano bianco è l’unico che fa salire il calore. Al concerto di Gigi d’Alessio, cantante neomelodico, si scatena un inferno di malori, svenimenti, attacchi di panico e nessuno li spiega. Non si può dare neppure la colpa ai cambiamenti climatici perché la sera pare ottobre, per cui delle due l’una: o a centinaia stavano male perché stavano male, o la musica di Gigi è micidiale. La collega Martina Pastorelli ha ragione quando osserva che a questo punto discutere è inutile perché regnano l’emotività in luogo della razionalità. Ma qui cara Martina siamo già oltre l’emotività, siamo alla commedia delle guitte che fan piangere i vecchi ministri, e siamo al silenzio dei gesuiti che dicono “nisi caste, caute”, cioè peccate pure ma non fatevi scoprire.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x