10 Agosto 2023
Arrivano i fondi per la ricerca sulle cure precoci. È il ministero dell'università e della ricerca a finanziare uno studio che vuole cercare di rendere il sistema sanitario nazionale più pronto a combattere future emergenze, col binomio telemedicina e terapie domiciliari. Tra i Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) finanziati dal MUR c'è quello presentato dalle Università di Milano, Bergamo e della Politecnica delle Marche. Il titolo è: "Ethics (ElecTronic Health In ContextS)", cioè "la sanità elettronica in una prospettiva interdisciplinare".
Obiettivo combinare telemedicina e terapie domiciliari per trattamenti socio tecnici personalizzati ed il costo del finanziamento per il progetto con durata 24 mesi, è di 261mila euro. Nicola Matteucci, economista dell'innovazione all'università politecnica delle Marche, ha dichiarato: "Purtroppo, l'emergenza Covid ha evidenziato i molti ostacoli per l'implementazione di successo della telemedicina e le cure domiciliari in Italia. Limiti di contesto, normativi e culturali".
"Accanto ad esperienze positive spesso basate sul prezioso volontariato di medici valorosi, con pochissime tecnologie, vi sono stati clamorosi insuccessi". La proposta delle tre università è in linea con gli interventi del Pnrr: mira a ridurre le disuguaglianze territoriali e migliorare l'integrazione tra servizi sanitari regionali e piattaforme nazionali attraverso soluzioni innovative. Un approccio diverso rispetto al passato, basato su una prospettiva interdisciplinare, unendo più competenze.
Pronti studi su casi "pilota", innovativi di terapie a distanza per pazienti Covid e malati di cancro, dove si è riusciti ad evitare l'ospedalizzazione del paziente. "Telemedicina e terapie domiciliari è un binomio chiave e fondamentale per fare della casa il primo luogo di cura, ma che deve essere strutturato, non improvvisato come capitò in epoca Covid", riflette.
"Servono - aggiunge - paradigmi socialmente, economicamente sostenibili, verso i quali indirizzare i finanziamenti del Pnrr per le telemedicina". Perché, come si ricorda nel progetto, le "prestazioni e l'efficacia delle tecnologie di sanità elettronica dipendono dal loro radicamento in contesti abilitanti".
Il dottor Andrea Stramezzi, ha rilasciato un commento per il Giornale d'Italia, sul tema: "La Ricerca Scientifica, va fatta a 360°. Se ci sono migliaia di Medici, anche MMG, che sostengono di avere curato precocemente a casa e guarito il Covid, evitando i ricoveri ospedalieri, oltre che le morti, con farmaci che conoscono da anni, è giusto che il Ministero finanzi una ricerca per indagare la reale efficacia di queste terapie. Inoltre, visto che molti hanno curato a distanza, bisogna indagare quali sono state le migliori modalità di telemedicina, soprattutto perché in emergenza e senza piattaforme ufficiali, dedicate".
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