Venerdì, 05 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Ecofobia e virofobia, le cassandre sgangherate non si rassegnano: isolare, chiudere, controllare, impedire

Il virologo pensionato Galli non accetta la fine dell'ossessione sul Covid, la influencer tuttologa Viola se la prende con Zichichi e il divulgatore Tozzi afferma: "La scienza ha deciso, i cambiamenti climatici sono colpa dell'uomo (occidentale)". Invece lo ha deciso solo lui.

10 Agosto 2023

Massimo Galli, virologo pensionato

La fine dell’isolamento non ha basi scientifiche, sostiene il virologo pensionato Galli? Al contrario, le ha se il resto del mondo la ha adottata per tempo e solo l’Italia ancora tergiversava. Ce l’ha come è su base scientifica il criterio di responsabilità auspicato vivaddio dal ministro Schillaci che è la cosa più antica e più scientifica del mondo e anche la più sensata: se sei contagioso stai a distanza e non sputare addosso al prossimo. Senza bisogno di rinchiudere 60 milioni di disgraziati. Se mai a non avere base scientifica erano i vaticinii di Galli e dei colleghi sciamani: quando diceva “ho l’ospedale che scoppia di intensivi” e l’ospedale lo smentiva; quando minacciavano, “due milioni di morti nelle prossime settimane” e gli unici a cascare erano, misteriosamente, i plurivaccinati; quando giuravano, “il vaccino funziona per i prossimi 10 anni” e poi, subito, si sbugiardavano, “volevo dire le prossime 10 settimane”. Perché anche questo ci è toccato vivere, subire. Di antiscientifico c’erano le strategie sanitarie imposte da un ex assessore al traffico di Potenza, “tachipirina e vigile attesa”, c’erano le cure omicide coi respiratori per cui qualche sanitario in seguito ammetterà, “entravano sani e uscivano cadaveri”, c’era l’ossessione per l’isolamento e per il controllo, c’era il lockdown figlio della demenza e dell’incompetenza autoritaria, c’era il greenpass che per imporlo c’è voluta la menzogna di regime: “se non usi ti ammali e muori e fai morire”. È incredibile come, di fronte alla sconfessione di ogni assunto, al fallimento di ogni strategia concentrazionaria, questi insistano “con più fame che pria”: si può capire, dato il timore di finire nell’ombra, basta libretti, interviste e affari, ma rimane incredibile nella prosopopea e nella mancanza di vergogna, di umiltà. Oggi una di queste vanitose da rotocalco, la Antonella Viola, quella che discetta di vino, canne, sesso e dice “sono sommersa di richieste erotiche”, ha detto che il fisico Antonino Zichici, 95enne, “è a caccia di copertine”: a parte l’ossessione narcisistica, siamo già alla mania seguente, quella sul clima che è una bufala esattamente come quella della pandemia e dei vaccini miracolosi. Ha detto un altro di questi egocentrici sempre più spelacchiati, il divulgatore Tozzi: “Basta, chiuso, la scienza ha stabilito che i cambiamenti climatici ci sono e sono colpa dell’uomo”. Dove, quando? Nella sua vulgata neomarxistoide? Nella sua mente militante? Non esiste prova scientifica per addossare all’uomo creatore la colpa di un clima che, se cambia, lo fa mantenendosi nei limiti ordinari: se uno va a vedere le variazioni di temperatura dell’ultimo anno, del 2023 rispetto al 2022, comparate giorno per giorno nel corso dell’estate, trova che i picchi sono inferiori, sia in senso giornaliero che a maggior ragione stagionale il 2022 era stato suppergiù uguale, ma appena più caldo. Eppure la stampa propagandista e pubblicitaria picchia sul basso continuo dell’anno in corso che sarebbe il più caldo di tutti i tempi fin dalla creazione divina o casuale. Ma andassero a dirlo ai tre miliardi fra cinesi e indiani, non al microbo Italia dove non si produce più niente! Non c’è alcun elemento certo, fattuale, falsificabile, dimostrabile, l’ecofobia è una pseudoscienza, ha dello sciamanico e del fanatico, ma i Tozzi e le Viola ci girano intorno e così restano in auge. Invocano la scienza, ma ne stanno prudentemente alla larga, sapendo che la scienza li sconfessa. E esagerano in allarmismi da ossessi climatici.

Perché poi dovremmo dare ascolto a questo Galli, al Bassetti che, salito su un palco pugliese insieme a un collega, è stato accolto da una apocalisse di fischi e, non pago, ha pubblicato la scena commentando: “Un trionfo, ancora una volta i novax sono stati sconfitti”? Se non è alienazione poco ci manca, siamo alla virologia influencer, ma perché noi dovremmo perdere tempo ad ascoltare simili deliri? Non bastano le innumerevoli figuracce inanellate fin qui? Quando uno ha perso credibilità di solito sparisce, invece questi i media continuano a consultarli come oracoli. Galli è in pensione ma non si rassegna, per lui l’isolamento deve durare a vita, forse nell’attesa della rivoluzione comunista Godot, lui è dei vecchi sessantottini irredenti. Ma cosa c’entra tutto questo con la salute, anche mentale, soprattutto mentale? Quando due governi felloni stabilivano la prigionia sociale, senza riscontri scientifici, solo per abituare la gente alla cattività, non era una scelta politica? Ma ai Galli stava bene, allora non parlavano di basi scientifiche e se ne parlavano, millantavano. Una storica della medicina ha avuto il coraggio di scrivere: “Il Covid non diventerà una influenza per decreto”. Ma il contrario fu vero e allora qui finiamo oltre la cattiva fede e oltre il ridicolo. Ma non si può liquidare il tutto con una risata, come davanti a una farsa, perché la smania autoritaria di chi le ha sbagliate tutte è la stessa dei governi che si succedono senza soluzione di continuità. Ora stringono le maglie, ora le allentano un poco, in estate, stante il bisogno di far spendere, di muovere una economia stagnante, ma prontissimi a restringerle nuovamente appena si presenterà l’occasione. Stante la sensibilità dirigista e autoritaria condivisa da sinistra a destra, dagli eredi di Stalin come da quelli di Mussolini come dai baciapile del papa re. Almeno i cittadini, se possono, non caschino nell’errore opposto, nel vedere complotti dappertutto, dal 5G alle scie chimiche: nel loro sbraitare al lupo per tutto, fanno solo il gioco di un potere malsano che non aspetta altro. Mentre basta e avanza quello che c’è, basta la completa sottomissione all’Europa mascalzona, il totale disprezzo per l’individuo in quanto tale con le sue libertà sanguinosamente conquistate, la sua voglia capitalistica anarcoide, ma umana, di intraprendere, di creare, di vivere.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x