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Sanità, cambio ai vertici: ISS via Brusaferro, in pole Palamara, Bellantone e Romano; CSS, via Locatelli, ipotesi Bassetti. All'Aifa in pole Palù; alla DG Prevenzione Devere, Russo e Romano

Quasi concluso il turn out dei dirigenti sanitari di epoca Covid. Occhi puntati su ISS, AIFA, CSS e Prevenzione. Numerosi i favoriti nel primo banco di prova del Ministro Schillaci

18 Luglio 2023

Sanità, cambio ai vertici: ISS via Brusaferro, in pole Palamara, Bellantone e Romano; CSS, via Locatelli, ipotesi Bassetti. All'Aifa in pole Palù; alla DG Prevenzione Devere, Russo e Romano

Attesi a breve diversi cambi ai vertici delle Sanità, a partire dall’Istituto Superiore della Sanità e del Consiglio Superiore della Sanità. Sta per arrivare a conclusione la sostituzione generalizzata dei dirigenti di epoca Draghi e Speranza. Dopo gli addi di Gianni Rezza e Nicola Magrini negli ultimi mesi, atteso a breve il turn out alla guida dell’Istituto Superiore di Sanità (dove ad andarsene sarà Silvio Brusaferro) e del Consiglio Superiore di Sanità (ancora per alcune settimane presieduto da Franco Locatelli). Giuseppe Ippolito, invece, continuerà a coprire il ruolo di Direttore Generale della Ricerca del Ministero della Salute per un altro anno.

Cambio ai vertici della Sanità, i favoriti nelle varie agenzie

Inizia, nel frattempo, il toto nomi per i successori, di fatto primo banco di prova per il Ministero della Salute del Governo Meloni. La scelta più immediata, ad oggi, è quella riguardante l’Istituto Superiore di Sanità, per il quale la scadenza della carica di Brusaferro è prevista il 24 luglio, al suo posto (difficile immaginare la riconferma di uno scienziato inviso al centrodestra e su cui, tra l’altro, pende l’inchiesta di Bergamo sulla prima fase del Covid) sarebbero in pole position almeno 3 nomi: Anna Teresa Palamara, già direttrice del dipartimento di malattie infettive dell’ISS stesso; Rocco Bellantone, chirurgo ed endocrinologo all’Istituto Gemelli di Roma; Ferdinando Romano, direttore dell’ASL dell’Aquila, apparentemente meno favorito degli altri due ma con ottimi contatti nella maggioranza.

Sembrerebbe invece più definita la situazione del rimpasto alla Presidenza del Consiglio Superiore di Sanità, organo semplicemente consultivo finora diretto dall’oncoematologo Franco Locatelli. A Breve il Ministro della Sanità Schillaci riordinerà il suo vertice e, nel frattempo, è in preparazione la scelta dei nomi. Ancora nulla di certo, ovviamente, ma non sono in pochi a sottolineare un certo, discreto, attivismo da parte dell’infettivologo genovese Matteo Bassetti, apparentemente interessato alla carica.

Occhi puntati, poi, sull’AIFA, anche qui, come per il CSS, sembrerebbe per il momento esserci un solo nome pronto: quello di Giorgio Palù. Discorso particolarissimo, tra l’altro, per l’agenzia che regola la tipologia ed il prezzo dei farmaci vendibili in Italia, al momento in fase di stallo nell’attesa della riforma, promessa da mesi, che dovrebbe modificarne la struttura. Secondo indiscrezioni, la nuova forma che assumerà l’AIFA non vedrà più la guida del Direttore Generale (fino a gennaio Nicola Magrini e negli ultimi mesi della sostituta Anna Rosa Marra), ma quella del Presidente, ad oggi lo stesso Giorgio Palù (ora chiaramente in cerca di riconferma).

Numeroso mazzo di nomi, invece, tra i favoriti alla guida della Direzione Generale per la Prevenzione del Ministero della Salute, vacante dopo il pensionamento dell’infettivologo Gianni Rezza di maggio. Al suo posto, sembrerebbe essere particolarmente lanciato Francesco Vaia. Molto attivo nella sanità del Lazio all’epoca di Zingaretti, Vaia sarebbe abbastanza apprezzato tanto dal governo quanto da parte delle forze di opposizione. Oltre al suo nome, tuttavia, c’è anche quello dell’ex direttore dell’Agenzia Sanitaria delle Regioni (AGENAS), Francesco Bevere, di Francesca Russo, dirigente della Prevenzione in Veneto, e, nuovamente, di Ferdinando Romano.

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