28 Giugno 2023
foto @Lapresse
L’Agenzia Italiana del Farmaco è nel caos. In questi giorni stanno arrivando dimissioni a raffica di tecnici e oncologi. Questi ultimi si sono dimessi in massa giovedì scorso, lamentando una perdurante e “non spiegata impossibilità a riunirsi per fornire la collaborazione prevista”.
In sostanza, l’Aifa assumerebbe decisioni sull’approvazione dei farmaci anti cancro senza coinvolgere esperti esterni all’agenzia, nonostante sia stata la stessa a convocare gli oncologi per tavoli di confronto che, secondo quanto denuncia l’AIOM (associazione italiana di oncologia medica), non si sono mai tenuti.
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di lavoro in ambito oncologico, a supporto del lavoro delle Commissioni, si sono visti costretti a rassegnare le dimissioni, a causa della perdurante e non spiegata impossibilità a riunirsi per fornire la collaborazione prevista” fa sapere in una nota il direttivo dell’AIOM che aggiunge di condividere la motivazione che ha spinto i medici alle dimissioni, ringraziandoli per essersi messi a disposizione.
“Pur nel pieno rispetto della necessaria autonomia operativa di AIFA – dice ancora AIOM -, riteniamo penalizzante che le decisioni regolatorie sui farmaci oncologici delle Commissioni di AIFA vengano assunte senza un supporto istruttorio condotto in trasparenza da esperti esterni all’agenzia, che possano fornire elementi di contesto e di merito utili a generare equilibrate decisioni da parte dei componenti delle Commissioni stesse. AIOM auspica che AIFA riveda il suo modus operandi in questo contesto e resta ovviamente disponibile ad ogni forma di collaborazione futura, allo scopo di rendere quanto più condiviso il processo di valutazione regolatoria dei farmaci oncologici”.
A dimettersi qualche giorno dopo anche l’epidemiologo Antonio Addis, che poco ha voluto dire relativamente alla sua decisione. L’esperto che fa parte della commissione tecnico scientifica ha lamentato una “situazione ridicola” relativa al mancato rinnovo delle figure all’interno del Cts scaduto 3 anni fa.
“Penso che altri colleghi potrebbero seguirmi” ha detto Addis, “C’è una situazione ridicola questa Cts è scaduta tre anni fa e siamo arrivati al sesto rinnovo. Non è un bel segnale, anche se poi abbiamo totalizzato 200 giorni di lavoro, quindi da parte nostra c’è stato un grandissimo impegno. Ma non si può andare avanti con una politica degli annunci soprattutto sulla governance dell’Agenzia”.
Da quanto si apprende prossime dimissioni potrebbero arrivare anche da Anna Maria Marata, altro componente della Cts e e già coordinatrice della Commissione regionale del farmaco dell’Emilia-Romagna.
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