Vaccino Covid, accordo Ue-Pfizer per ridurre le dosi: l'Europa ne comprerà meno ma costeranno di più

L'Ue e BioNTech-Pfizer hanno siglato un accordo per ridurre il numero di consegne dei vaccini contro il Covid 19 pattuite nel terzo contratto di acquisto siglato tra le due parti nel 2021

Novità sul fronte vaccinale: visto il finire dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid 19, l'UeBioNTech-Pfizer hanno concluso un accordo per ridurre il numero di consegne di siero pattuite nel terzo contratto di acquisto. Tale contratto era stato siglato tra le due parti nel 2021.

Vaccino Covid, accordo Ue-Pfizer per ridurre le dosi

Nella giornata di venerdì 26 maggio 2023, come già accennato, l'Unione europea e BioNTech-Pfizer hanno concluso un accordo per ridurre il numero di consegne dei vaccini contro il Covid. Le dosi che in origine erano state contrattate possono essere convertite in ordini facoltativi, dietro però il pagamento di una tariffa. La somma sarà deducibile nel caso in cui le Nazioni della Ue prendano la decisione di acquistare ulteriori dosi di siero nel prossimo futuro.

Ma non è ancora finita. L'accordo prevede infatti anche l'estensione fino a 4 anni, a partire da oggi, del periodo in cui i Paesi potranno ricevere i vaccini, compresi quelli che si dice siano adatti alle nuove varianti.

Il 20 maggio 2021, la Commissione europea, in collaborazione e per conto degli Stati membri, aveva siglato un terzo contratto con BioNTech-Pfizer per l'acquisto di 900 milioni di dosi di vaccino, con l'opzione di acquistare altre 900 milioni di dosi. L'accordo di riduzione delle dosi ha alla base il miglioramento della situazione sanitaria e, per questo, a fine 2022, i ministri della Salute Ue avevano chiesto di ridurre il numero di dosi e prolungare il periodo di consegna. Gli accordi di acquisto con gli sviluppatori di vaccini, "sono giuridicamente vincolanti e non possono essere modificati unilateralmente", si legge in una nota da Bruxelles.

Il nuovo accordo, siglato oggi, venerdì 26 maggio 2023, prevede la conversione delle dosi originariamente contrattate in ordini facoltativi. Si tratta di passaggio per il quale si pagherà una tariffa deducibile dal prezzo che gli Stati membri dovrebbero pagare per le dosi opzionali aggiuntive se in futuro decideranno di attivarle. L'accordo prevede infatti che i Paesi possano continuare ad avere accesso a dosi aggiuntive fino al volume originariamente contrattato fino allo scadere del contratto, nel caso debbano far fronte a una nuova ondata epidemica.