19 Maggio 2023
Prof. Pierfrancesco Belli
Il professor Pierfrancesco Belli è un esperto di governance sanitaria e rischio clinico, ha presentato diversi esposti e denunce presso le procure italiane, sin dall’inizio della pandemia, denunciando prima la sopravvalutazione del rischio e dopo la tossicità degli eccipienti contenuti nei vaccini Covid, evidenziandone – in questa intervista a Il Giornale d’Italia - la tossicità sull’organismo e gli effetti avversi gravi sia su persone sane che già debilitate da altre patologie.
Tutte queste denunce sono rimaste in un cassetto. Il professor Pierfrancesco Belli, è un luminare della governance sanitaria, ex presidente della Commissione Rischi ed Etica Sanitaria di Incer Institute, già membro del Comitato di Indirizzo e Controllo dell’Agenzia Regionale di Sanità Toscana ed esperto in valutazione dei rischi clinici ed organizzativi del SSN.
Esperto di gestione sanitaria e rischi clinici, ha rilasciato una intervista in esclusiva per Il Giornale d’Italia.
Professore, come e perché ha iniziato le sue denunce?
“La prima valutazione che ho fatto era relativa alla grave contraddizione della direttiva europea del 3 giugno 2020, in cui il rischio biologico in Europa per Sars-Cov-2 fu innalzato a 3, mentre fino al giorno prima il gruppo di rischio biologico era 2. Entrambi questi rischi biologici si differenziano nel solo aspetto che riguarda la contagiosità e la diffusione nella comunità del virus. Passare da 2 a 3 voleva dire che il virus si sarebbe diffuso più velocemente, ma a livello di normativa cambia ben poco. E mi spiego: sia il rischio biologico 2 che il rischio biologico 3, stando alle normative europee, presuppongono che il virus di cui si parla sia un virus conosciuto e che gli Stati membri debbano avere già a disposizione un vaccino di cui sia stata comprovata l’efficacia. Ovviamente in Europa è avvenuto tutto il contrario, perché nonostante le normative dicano questo, gli Stati si affannavano a dire che ci trovavamo davanti a un virus sconosciuto e i vaccini importati dagli Stati Uniti, erano tutt’altro che di comprovata efficacia, perché erano e sono ancora sperimentali. Vieppiù: parlare di rischio 3 significa sopravvalutazione. Tenga conto che il rischio 4 è quello delle catastrofi che siamo abituati a vedere nei film di fantascienza”.
Dunque, si è parlato di pericolo di vita per indurre in massa alla vaccinazione anticovid?
“Assolutamente si, e non lo dico io, ma la normativa che definisce il ‘pericolo di vita’. Il pericolo di vita non dipende dal virus in sé, ma dalla risposta dell’organismo al virus. Questi sieri sono stati esportati in Europa dagli Stati Uniti previ accordi commerciali i quali prevedono che gli Stati che li importano sono esenti dal controllo della qualità e sicurezza del prodotto biologico. Ci hanno propinato che i sieri statunitensi siano stati prodotti allo stesso modo in cui si producono farmaci in Italia, ma sono tutte balle, perché gli americani per produrre i sieri si sono avvalsi di modalità di manifattura farmacogenetica e farmacogenomica. La farmacogenomica, in altre parole OGM, è tipica americana e non contemplata in Italia fino al 2020”.
Ci sta dunque dicendo che ai vaccinati sono stati somministrati farmaci geneticamente modificati?
“Certo e a confermarlo ci sono i regolamenti europei del luglio 2020 che indicano quali vaccini OGM inoculeranno e come saranno inoculati”.
Quali sono i rischi dell’inoculazione di un vaccino OGM?
“OGM vuol dire nanoparticelle con componentistica chimica sintetica. Sono estremamente pericolosi per la salute. Ci sono dei regolamenti del 2005, i Reach, i quali evidenziano la tossicità di nanoparticelle su piante e animali. Figuriamoci sull’uomo, sia sano che già fragile (tra gli effetti avversi, rischi cardiovascolari, sterilità, aborti nelle gravide). Questi vaccini sono alterazioni devianti di qualità e sicurezza del nostro servizio sanitario nazionale. Sono vaccini sperimentali e siccome le leggi americane vietano il commercio di farmaci sperimentali e la promozione degli stessi quali farmaci efficaci e sicuri. Questi li hanno prodotti per l’Europa, con l’accordo commerciale di non effettuare controlli di qualità. In Italia, per legge, la sperimentazione avviene attraverso specifici programmi approvati dal Ministero della Salute. Se un cittadino si rivolge in un ospedale e gli viene somministrato un farmaco già conosciuto e di comprovata efficacia, non gli viene chiesta la firma del consenso informato. Questo, al contrario, va firmato quando un cittadino, volontariamente, decide di aderire a un programma di sperimentazione”.
Lei, ha presentato diverse denunce. Che ne è stato?
“Guardi, quando racconti la verità, scappano tutti. C’è una farmacista, la dottoressa Emer Cooke che nel novembre del 2020 è diventata direttore generale dell’EMA. Prima di questo incarico era responsabile della candidatura e regolazione vaccini dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa signora, voluta all’EMA da Bill Gates, quando ricopriva un ruolo nell’OMS, ha spinto affinché i vaccini a mRna, vale a dire OGM, fossero finanziati e adottati da tutti i paesi correlati all’OMS. Una volta diventata direttore generale dell’EMA, li ha autorizzati con l’immissione in commercio condizionata. Questo e tanto altro l’ho sempre detto. Ho presentato diversi esposti, sono stato ascoltato anche a Bergamo. Lì feci presente il casino che avevano combinato. La maggior parte delle persone morte in terapia intensiva (reparto ad alto costo), erano anziane e già debilitate da altre patologie. Se una persona anziana e debilitata la si lascia in vigile attesa e la si ricovera quando ormai si è aggravata, c’è ben poco da fare. La gente veniva sottoposta a cure in aree critiche con il codice di cura per polmonite e non per Covid e per polmonite moriva nella SDO (scheda dimissioni ospedaliera). Al momento della morte, il codice diagnosi veniva variato ed improvvisamente i morti diventavano morti Covid e i dati finivano in un’altra classificazione delle malattie, la ICD10. Probabilmente, se non si fosse sopravvalutato il rischio e se le denunce fossero state ascoltate, la vaccinazione di massa non sarebbe mai iniziata”.
Il Professore dott. Pierfrancesco Belli è ex presidente della commissione rischi ed etica sanitaria di INCER Institute (Centro internazionale di eccellenza per la formazione e la ricerca).
Ha fatto parte del Comitato di Indirizzo e Controllo dell’Agenzia Regionale di Sanità Toscana ed esperto in valutazione dei rischi clinici ed organizzativi del SSN. Esperto di gestione sanitaria e rischi clinici.
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