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Big Pharma schiva il fisco Usa, Pfizer e Johnson & Johnson guadagnano col vaccino Covid: 110 mld di utili e 3 di tasse, il 2,7%

385 miliardi di profitti nel 2022 di cui 214 solo nel mercato americano. I numeri mostrati in audizione al Senato Usa mostrano che AbbVie, Amgen, Bristol Myers Squibb, Eli Lilly, Gilead, Johnson & Johnson, Merck e Pfizer hanno attribuito gran parte dei loro profitti sul suolo Usa in Paesi a fiscalità di vantaggi

19 Maggio 2023

Big Pharma schiva il fisco Usa, Pfizer e Johnson & Johnson guadagnano col vaccino Covid: 110 mld di ricavi e 3 di tasse, solo il 2,7%

Fonte: imagoeconomica

Che Big Pharma si sia arricchita durante la pandemia di Covid, non c'è più alcun dubbio. Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson. Proprio tutte le maggiori case farmaceutiche hanno sfruttato il momento per aumentare le loro casse tramite la produzione dei vaccini. Ma nonostante queste entrate, come svela il New York Times riportando un'audizione al Senato statunitense la scorsa settimana, i colossi hanno pensato bene di alleggerire il più possibile il peso del fisco sui propri guadagni. Circa 110 i miliardi di utili, 3 quelli di tasse pagati da AbbVie, Amgen, Bristol Myers Squibb, Eli Lilly, Gilead, Johnson & Johnson, Merck e Pfizer al fisco americano, vale a dire il 2,7%.

Big Pharma schiva il fisco Usa, Pfizer e Johnson & Johnson guadagnano col vaccino Covid e pagano solo il 2,7% di tasse su 110 mld

Come? La rivelazione è stata fatta al Senato Usa durante un'audizione di Brad Setser, ricercatore di economia internazionale del Council on Foreign Relations. Nulla di illegale, il sistema fiscale statunitense permette alle aziende di attribuire i brevetti dei propri farmaci alle proprie sussidiarie in Paesi con fiscalità di vantaggio. Uno stratagemma che consente di far figurare in tali Paesi la maggior parte dei guadagni ricavati dalla vendita dei farmaci negli Stati Uniti.

Totale ricavi guadagnati nel 2022: 385 miliardi, di cui 214 solo nel mercato americano. Un effetto distorsivo enorme che permette a queste aziende, sui profitti messi in atto negli Usa di pagare solo il 2,7% di tasse. Ed è un numero esiguo considerando l'anno molto positivo passato dall'indstria farmaceutica, in particolare modo grazie al commercio del vaccino Covid.. Ed i Paesi di riferimento con grossi vantaggi in termini di fiscalità sono sempre i soliti. Bermuda, Cayman, Lussemburgo, Irlanda


Il caso Pfizer

C'è un caso che il senatore prende in esame durante la sua audizione e - guarda caso - si tratta di Pfizer. Una della multinazionali in prima linea durante il Covid nella lotta contro il virus col suo vaccino Comirnaty, di cui ha anche quadruplicato il prezzo portandolo a 110 miliardi a dose.

"Anche Pfizer - si sofferma Setser - ha storicamente registrato perdite nelle sue attività statunitensi e grandi profitti all'estero. Questo modello è stato attenuato dal successo del vaccino Covid-19, prodotto da Pfizer negli Stati Uniti per gli Stati Uniti e per molti altri mercati globali. Ciononostante, ci sono indicazioni che Pfizer continua a essere tra le imprese che spostano con forza i profitti fuori dagli Stati Uniti".

Ecco quindi i dati: "Nel 2022, Pfizer ha dichiarato di aver generato negli Usa solo 5 miliardi di dollari dei suoi 35 miliardi di dollari di profitti globali negli Stati Uniti. Un cambiamento rispetto alla perdita di 2,9 miliardi di dollari di dollari nel 2020, di 4 miliardi di dollari nel 2018 e di 6,9 miliardi di dollari nel 2017, ma si tratta comunque di un utile notevolmente ridotto su 42 miliardi di dollari".

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