05 Maggio 2023
When the lie is so big, cantava Frank Zappa negli anni '80. Quando la bugia è così grossa, bisogna tenerla su perché di sicuro è servita a costruire qualcosa di ignobile e se l'ignobile frana ci restano sotto tutti, quindi bisogna mantenerla. Ignobile è stata la gestione del morbo pandemico, reso pandemico, lasciato libero di abbracciare il mondo, gonfiato nelle sue proporzioni, esaltato nella sua pericolosità, perfetto per affari immani e torbidi e per una ancora più losca propensione al controllo sociale ideologizzato. Oggi l'OMS dichiara ufficialmente chiusa quella curiosa pandemia che forse non capiremo mai del tutto, ma c'è chi non si rassegna, teme di perdere il ruolo, le rendite di posizione che reso potente e magari famoso, ben remunerato e di conseguenza pensa alla prossima. Come l'ineffabile Walter Ricciardi, ex istrione neomelodico, poi consigliori del ministro della sciagura, Speranza: “Non vuol dire liberi tutti”: la frase più infame, più ignobile, che ci siamo sentiti ripetere tre anni col sapore del ricatto e la voce metallica del regime. Poi a tener su la verità alternativa, diciamola così, ci sono i luminari manager come questo Alberto Mantovani, immunologo e capo della Fondazione Humanitas, potentissimo polo ospedaliero di Rozzano alle porte di Milano, “in odore di Nobel” non si capisce se per meriti clinici o manageriali. Mantovani non si tiene, per lui il Covid è stato solo meraviglia: con la “Stampa” arriva a parlare della ricerca che “senza nuocere alla sicurezza dei pazienti ci ha fatto fare in un anno quello che prima facevamo in 12”. Senza nuocere? Un vaccino sul quale il mondo oggi si vergogna e si nasconde, “un aereo lanciato mentre lo costruivamo usando i pazienti come cavie” come ha ammesso la Janine Small di Pfizer?
Ma siamo noi a capire male il luminare o è lui che vive nell'iperuranio? Il capo supremo Mantovani si preoccupa per lo stato dissodato della sanità italiana, ma nel suo Paese dei Balocchi la ricerca è un incanto, una favola meravigliosa che non finisce mai. “La tecnologia a Rna messaggero si è rivelata potente e flessibile”. Potente e flessibile. Così parlò Mantovani che sta nello studio sperimentale con 3600 colleghi e ce lo fa sapere con giusto orgoglio. Potente e flessibile, nessuna conseguenza per i vaccinati, morti e sciancati e paralizzati tutti per caso o per colpe loro personali, forse lo stile di vita, forse i cambiamenti climatici o magari è, come ha scritto il Corriere, che a temere di ammalarsi uno si ammala e muore, la scienza sperimentale che assume contorni magici, da medioevo esoterico. “Senza nuocere alla sicurezza dei pazienti”: quando la palla è così grossa, mancano le parole e muri di dati, di circostanze, di situazioni crollano per manifesta impossibilità di confrontarsi alla luce dei fatti, delle risultanze: “Ci auguriamo di avere vaccini terapeutici mirati contro diversi tipi di tumore, a Rna messaggero o di tipo tradizionale...”. I luminari ricercatori se li lasci liberi sono come bambini chiusi in una fabbrica di dolci, solo che le conseguenze vanno sull'uomo-cavia, l'uomo-criceto che si ritrova l'Rna messaggero a girargli per il corpo, un corpo modificato, e mentre frana e marcisce dovrebbe anche ringraziare.
Che a uno poi gli vengono certi sospetti malevoli, certe domande maliziose: quanto ha preso se mai la Humanitas da Pfizer, dall'intero sistema dei costruttori di sieri miracolosi? Un sistema che ha dedicato miliardi, non si sa quanti, in promozione e comunicazione, vale a dire l'enorme corruzione dei singoli e delle istituzioni, delle strutture, dei media generalisti e non, a costruire una propaganda incessante e all'occorrenza delirante. In America il 70% dei politici viene pagato, comprato da questo sistema farmacologico industriale, in Italia non è dato saperlo ma a naso anche di più e una commissione parlamentare seria dovrebbe partire da lì ma ne faranno una casa di carta e si deve a poche selezionate testate la scoperta dei finanziamenti alla casta miserabile dei virologi che non a caso sono tra i più incarogniti davanti alla fine dell'incubo, sono gli squali e gli avvoltoi che già annunciano nuove emergenze pandemiche. Poi uno, senza neanche bisogno di affannarsi troppo, si fa un giro per le praterie della Rete e cosa trova? Che Humanitas sta nel programma di finanziamento europeo per il Covid tramite Horizon2020 con dotazione iniziale di 20 milioni di investimenti. “Humanitas grazie alle risorse messe in campo dal suo centro di Intelligenza Artificiale... è riuscita a vincere il bando su 250 proposte in gara e insieme agli altri partner europei metterà le tecnologie più sofisticate al servizio della lotta al virus”. La prosa dei luminari è sempre molto claudicante, né si preoccupano di selezionare addetti stampa migliori, perché la forza del potere è autogiustificante di per sé, il senso resta chiarissimo: un miscuglio, forse inevitabile, forse necessario, ma non incoraggiante, di pubbliche relazioni, soldi, ricerca un po' da crociati, all'insegna del quel che si può fare ebbene si faccia e poi troveremo qualcosa per giustificarla. Non per giustificarci perché noi apprendisti stregoni non sbagliamo mai. Noi salviamo le vite anche quando le condanniamo; ricercando, sperimentando, lanciando aeroplani ancora da finire e se si schiantano sulle nostre città sequestrate, sui nostri corpi macerati, ebbene sia: a chi tocca, tocca. Noi animalisti ci battevamo per la fine della sperimentazione animale e siamo stati accontentati, siamo passati direttamente alla sperimentazione umana, su noi stessi.
“CovidX è un programma di accelerazione della durata di due anni, durante i quali verranno investiti 4 milioni di euro in progetti incentrati sull'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale (maiuscolo, come una divinità, ndr) nell'analisi dei dati per fronteggiare la pandemia causata dal virus Sars-CoV2”. Così il sito ufficiale Humanitas ancora nel dicembre del 2020: il balletto stava cominciando, ma, a giudicare dai risultati, l'analisi tramite intelligenza artificiale si è dimostrata un po' idiota e comunque approssimativa e devastante nelle sue risultanze. Visto che non sono ancora stati compresi né l'origine del virus né il modo di curarlo, almeno “senza nuocere alla sicurezza dei pazienti” come dice, in un eccesso di fiducia scientista, Mantovani, uno che il Nobel lo prenderà senz'altro. A pandemia esaurita, al momento di fare i conti con la realtà è tutto così, un florilegio di verità alternative e improvvise: dalla fanatica Licia Ronzulli col coraaggio di dire “Ho esagerato ma adesso è tempo di perdonarci a vicenda”, e augurava morte e distruzione a chi temeva conseguenze certe; dai virologi egolatrici oggi a chiedere scusa con l'aria di pretendere le scuse delle vittime; dalle facce da televisione che sulla scienza miracolosa hanno cambiato idea in media una volta al giorno negli ultimi tre anni; dai ceffi della burocrazia sanitaria che occultavano, mentivano, truccavano, soffocavano per amor di regime; dalla nuova capa dell'Aifa, una delle istituzioni più losche e coinvolte, teorica della non risposta a quelle che definiva curiosità moleste dai pazienti; dalla corruzione strisciante e diffusa, ma gigantesca; dall'esaltazione dei luminari manager senza rimorsi; dall'ipocrisia miserabile dei politici come quella piddina, la Zampa, che in pubblico insultava i “novax”, ancora col coraggio di proclamare il ruolo salvifico del partito vaccinale, ma in privato carica di fiele e disprezzo verso i colleghi, i burocrati, l'intera filiera sanitaria che, parole sue, sbagliava tutto, era indifendibile; fino al climax dell'arrivismo sconcio della prostituzione informatrice che sulle frottole ha fatto carriera e ha fatto i soldi, anche questi fiutando il vento e cambiando sempre approccio, da “il Covid non esiste” a “chi non si vaccina voglio vederlo morire”. E saltavano la fila e la facevano sporca. Quando una fandonia è così grossa, ci vuole una fandonia ancora più grossa, più globale, più spartita per coprire quello che ammettere non si potrà mai. Un ricercatore, Peter Doshi, trova già ad aprile 2021 la prova certa che il vaccino non impedisce il contagio virale ma Pfizer tace, il governo insiste e Draghi proclama: non ti vaccini, ti ammali, muori e uccidi. E oggi questo, la tecnologia a Rna messaggero “potente che non nuoce alla gente”. Quanto ci manchi Frank, quanto rimpianto il tuo sarcasmo che nella porcata del millennio sarebbe sgorgato copioso e, quello sì, rigenerante, nutriente, assolutamente libero.
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