Giuseppe Barbaro, cardiologo: "Morti improvvise da vaccino Covid, nessuno cerca proteina Spike (tossica) con autopsie o analisi, quindi non risulta correlazione. Medicina è disciplina empirica, non dogma" - ESCLUSIVA

Giuseppe Barbaro, Responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia di un importante ospedale di Roma, per Il Giornale d'Italia: "Le complicanze cardiovascolari post-vaccino Covid sono frequenti e almeno di 6 tipi. La Spike è tossica, sia in modo diretto che indiretto: nessuno vuole parlarne per paura di provvedimenti disciplinari. Necessarie autopsie e analisi immunoistochimiche"

Il dott. Giuseppe Barbaro è dirigente medico ospedaliero specialista in medicina interna e in cardiologia. È Responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia presso un importante ospedale di Roma. L'intervista esclusiva rilasciata a Il Giornale d'Italia.  

Ogni dichiarazione è rilasciata a titolo personale.

Quali sono i problemi cardiovascolari legati al vaccino Covid?

Le complicanze cardiovascolari successive alla vaccinazione anti SARS-COV-2 si verificano frequentemente e si suddividono in 5 tipologie:

  1. Incremento della pressione arteriosa (incremento medio del 15-20% nel 25-30% dei soggetti vaccinati) per blocco del recettore ACE-2 e ridotta inattivazione dell’angiotensina II e del rapporto angiotensione II/angiotensina 1,7.
    Incremento dell’attività adrenergica legato allo stato infiammatorio cronico con aumentato rischio di manifestazioni tachiaritmiche specialmente in soggetti con vie di rientro anomale o sindrome da pre-eccitazione ventricolare (WPW) o in soggetti con cardiomiopatia strutturali (cardiomiopatia ipertrofica, displasia aritmogena ventricolare dx) o non strutturali aritmogene (s.Brugada, s.QT lungo).

  2. Attivazione diretta, da parte della proteina Spike, della proteina S anticoagulante e delle piastrine che inducono, anche con meccanismi diversi in relazione al tipo di vaccino somministrato, trombosi tromobocitopenica e relative complicanze cardiovascolari (manifestazioni emorragiche, ictus cerebri, ischemia miocardica) con prevalente interessamento del microcircolo.

  3. La specifica azione della proteina Spike sull’endotelio vasale e lo sviluppo di anticorpi antiendotelio (Gundry,Circulation 2021), è responsabile di eventi coronarici acuti dall’11% al 25%  e di miopericardite (effetto diretto e/o immunomediato sul tessuto miocardico) con l'incremento dell’accesso al Dipartimento di Emergenza, per problemi cardiaci, del 25% nei soggetti vaccinati con età inferiore ai 40 anni, come riportato in Israele (Scientific Communication,2022).

  4. L’infiammazione sistemica indotta dalla proteina Spike può essere causa di cardiomiopatia da stress (takotsubo syndrome) per attivazione del sistema adrenergico (ed iperattività dei piccoli vasi subepicardici) e del sistema emocoagulativo. L’attivazione del sistema adrenergico e l’incremento del livello delle catecolamine è responsabile anche di miocardite catecolaminergica (con necrosi miocardica a bande di contrazione).

  5. Neuropatia delle piccole fibre nervose (sia immunomediata che per ischemia dei vasa nervorum) per interessamento del sistema nervoso autonomico con relative alterazioni  della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa (assenza della variabilità respiratoria fasica della frequenza cardiaca, tachiaritmia e/o bradiaritmia fino a blocco seno-atriale ed asistolia). Anche mutazioni di specifici geni (es SNC5A) sono associate a manifestazioni aritmiche ad esito fatale.

Un adeguato screening prevaccinale (accurata anamnesi clinica e cardiologica ed esami di laboratorio, inclusi i tests genetici) è essenziale per la valutazione individuale, anche in relazione all’età del paziente, del rapporto rischio/beneficio (scala Goldman et al.).

 

Perché il vaccino dà questi tipi di reazione avversa? Quali meccanismi innesca?

La proteina Spike vaccinale ha un effetto tossico diretto, mediante legame con i recettori ACE-2 sui vasi sanguigni, ed indiretto mediante lo sviluppo di anticorpi antiendotelio. Quest’ultimo fenomeno è responsabile di eventi ischemici a livello dei vasi coronarici con incremento dei casi di eventi ischemici dall’11 al 25% ma anche di un’attivazione piastrinica e della proteina C anticoagulante responsabile di trombosi trombocitopenica (v.schema ,GIC 2021: 41:969-80).

Come si dimostra la correlazione fra vaccino e problemi cardiovascolari? Perché si esclude che possa essere stato altro?

A prescindere dal preconcetto negazionista da parte della classe medica, nei casi di morte improvvisa non vengono effettuate, nella maggior parte dei casi, le autopsie e quando queste vengono eseguite, non vengono fatti gli opportuni accertamenti che permettano una specifica correlazione. In particolare, non viene ricercata, mediante esame immunoistochimico, la proteina Spike vaccinale nel tessuto endomiocardico o a livello della parete dei vasi sanguigni, così come la presenza di virus più specificamente cardiotropi, come EBV e CMV, spesso riattivati per la sindrome da immunodeficienza acquisita associata al vaccino (VAIDS) rilevabile mediante il pannello MIT (che studia l’immunità cellulo-mediata, spesso compromessa dopo la vaccinazione).

Cos’è una miocardite? Quali sono le cause?

La miocardite è un’infiammazione acuta del tessuto miocardico, caratterizzata da un’infiltrato infiammatorio nell’interstizio del tessuto miocardico associato a necrosi del tessuto stesso. Nel caso specifico della vaccinazione anti SARS-COV-2, la miocardite può essere ricondotta a 6 specifiche cause:

  1. Azione diretta della proteina spike sul tessuto miocardico (Int.J.Mol.Sci. 2022;23:6940) dimostrata mediante biopsia endomiocardica.

  2. Azione combinata del vaccino e della variante naturale vaccino-resistente per effetto ADE (intensificazione dell’infezione virale anticorpo-mediata).

  3. Azione autoimmune per reazione crociata con la titina o connectina miocardica, responsabile di miocardite acuta fulminante per annullamento del meccanismo di compenso stabilito dalla legge di Maestrini-Starling.

  4. Riattivazione di virus cardiotropi, specialmente herpesvirus (es, EBV,CVM, HIV-1) in relazione allo stato di immunodeficienza cellulo-mediata indotta dal  vaccino (VAIDS).

  5. Miocardite ipereosinofila (sindrome ipereosinofila, spesso associata a reazione allergica ad eccipienti del vaccino come PEG, polisorbato 80 e trometamina che possono presentare reazione crociata per condivisione di polimeri strutturali complessi). Nel contesto di una reazione allergica agli eccipienti del vaccino dobbiamo considerare anche la s. di Kounis (spasmo coronarico associato a reazione allergica con conseguente sindrome coronarica acuta). 

  6. Miocardite catecolaminergica (necrosi a banda di contrazione, in assenza di infiltrato flogistico interstiziale) per incremento dei livelli di catecolamine.

Quali sono le cause di morte improvvisa in un soggetto giovane e sano?

La morte improvvisa in giovani sani può essere associata a infarto acuto del miocardio (specialmente in soggetti con trombofilia genetica), una miocardite acuta o l’esito di una miocardite subclinica, con la presenza di una cicatrice fibrosa (dimostrabile mediante RMN, come riportato in un recente articolo di Journal of Pediatrics) che rappresenta una condizione di instabilità elettrica che facilita l’insorgere di aritmie ventricolari fatali.

Vi è poi da considerare la disfunzione del sistema nervoso autonomico nel contesto della neuropatia delle piccole fibre nervose (che interessa almeno il 40% dei soggetti vaccinati) e che può associarsi a marcata bradicardia, blocco seno-atriale ed asistolia.

Perché queste morti non vengono correlate al vaccino?

Come detto, in precedenza, c’è una specifica volontà di non correlare (in gran parte per la paura indotta dall’ordine dei medici di sanzioni disciplinari) non effettuando indagini specifiche (come la ricerca della spike nel tessuto endomiocardico) che potrebbero senza alcun dubbio definire la correlazione.

Quali evidenze ha raccolto lei?

Ho numerosi casi di complicanze cardiovascolari correlate alla vaccinazione e fornisco suggerimenti tecnici a medici legali chiamati come periti di parte in casi di morte improvvise in giovani. In tutti i casi di morte improvvisa, da me riscontrati, si rileva la presenza di miocardite linfocitaria e/o di endotelite a carico dei vasi coronarici subepicardici.

Spesso casi di morte improvvisa sono legati ad infarto acuto del miocardio in soggetti senza comorbilità cardiovascolare ma con mutazioni multiple del sistema di coagulazione. Queste mie osservazioni sono state di recente confermate da ricercatori dell’Università di Pisa (Viruses 2002:14: 1644).

Lei ha in cura pazienti che ne hanno sofferto. Quali sono le loro storie?

Storie di intensa sofferenza fisica e psichica, quest’ultima aggravata dall’incomprensione da parte di medici che indossano indegnamente il camice bianco, che li classificano come soggetti psichiatrici.

Io sono testimonial del film “Invisibili” in cui due pazienti sono miei. Quello che mi colpisce di più nel partecipare a tali eventi è l’assenza di rappresentanti delle istituzioni e di medici con differenti opinioni con cui poter discutere come dovrebbe essere nel contesto di una disciplina empirica, come la medicina, che al contrario, la politica pretendere di essere scientistica e dogmatica, come antitesi della scienza vera. Questo sfuggire a un libero confronto, a mio giudizio, è già una prova di accusa nei loro confronti.

Chi è dott. Giuseppe Barbaro, medico responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia

Il Dott. Giuseppe Barbaro è specialista in Medicina Interna e in Cardiologia. È specializzato nello studio delle complicanze cardiovascolari associate a malattie virali (es. HIV) ed alle complicanze della terapia antiretrovirale (HAART). Inoltre, è specializzato nella valutazione di marker di adiposità viscerale cardiaca, mediante la determinazione ecocardiografica dello spessore del tessuto adiposo epicardico nei soggetti con lipodistrofia da farmaci antiretrovirali e in quelli affetti da obesità e sindrome metabolica. È autore di più di 200 pubblicazioni scientifiche e di quattro libri sulle complicanze cardiovascolari della malattia da HIV (h index=56).

Attualmente è il Responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia presso l'Azienda Ospedaliera Umberto I, il Policlinico di Roma - La Sapienza.

L'intervista è stata rilasciata a titolo personale.