06 Marzo 2023
Il disagio psicologico dopo la pandemia, soprattutto tra i più giovani, cresce. Lo dimostrano i dati di Iqvia, provider di dati per l’industria farmaceutica e sanitaria, secondo cui il ricorso ad antidepressivi e stabilizzatori dell’umore negli ultimi anni è aumentato del 10%: nel 2022 sono state venduti farmaci in questo ambito per un totale di un miliardo e 55 milioni contro i 959,6 milioni del 2018. E il ricorso ai farmaci per il sistema nervoso centrale in età pediatrica è in continuo aumento, ora al quarto posto tra i farmaci più utilizzati dai bambini.
Lo Stato ha risposto all’emergenza con il bonus psicologo: l’anno scorso le richieste sono state quasi 400 mila, ma solo poco più del 10% è stata accolta. Di contro, l’Italia resta ferma nella spesa per la salute per la salute mentale: è ventunesima al mondo in questa graduatoria (dietro Grecia e Corea del Sud) e destina a questo ambito solo il 3,63% del Fondo sanitario nazionale. Le Regioni, invece, si sono affidate allo psicologo di base, una figura che collabora accanto al medico di base, offrendo assistenza psicologica primaria per poi, qualora servisse, indirizzare i pazienti verso alcuni specialisti. Inoltre, lavorando nello stesso ambulatorio del medico di base, potrebbe partecipare anche alle visite dei pazienti al fine di valutare se il malessere riportato riguarda la salute mentale. La prima ad agire è stata la Campania con l’introduzione dello psicologo di base con il compito di offrire un primo livello di assistenza affidata a psicologi libero professionisti convenzionati che integrano l’azione dei medici di medicina generale. In tutto 600 milioni di euro destinati a questo scopo. Anche Abruzzo, Toscana e Piemonte hanno approvato leggi molto simili, mentre in Sicilia, Lombardia e Liguria si stanno studiando leggi analoghe. Altre Regioni, come il Lazio e il Friuli Venezia Giulia, hanno optato per aiuti diretti che vanno ad aggiungersi al bonus psicologo statale e che spesso sono destinati a giovani e adolescenti.
Le richieste per il bonus psicologico nazionale, intanto, potranno essere presentate da giugno. È l’obiettivo che si pone il ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Il decreto che stabilisce le modalità di presentazione delle domande, l’entità del bonus e i requisiti, è in via di definizione”, ha detto il ministro. “Contiamo di far partire le richieste, attraverso la piattaforma dedicata Inps, dal mese di giugno. Stiamo ragionando su un approfondimento anche tecnico per valutare la necessità o meno di intervenire con specifiche iniziative a livello nazionale, considerando che il livello regionale ha già adottato disposizioni quando ne ha ravvisato la necessità. Siamo assolutamente consapevoli- della rilevanza che riveste il tema della salute mentale. Il Programma nazionale equità nella salute, incluso nell’Accordo di partenariato della politica di coesione europea 2021-2027, prevede tra le sue azioni, interventi per il rafforzamento dei dipartimenti di salute mentale e interviene in particolare in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia”.
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