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Emergenza smog, Legambiente: “72 città italiane fuori legge per la salute nel 2022”

Secondo i dati Legambiente, la quantità delle polveri Pm10 vanno oltre i limiti dell'Oms. Solo il 24% città italiane non hanno superato la soglia dell'inquinamento Ue. "È necessario agire con urgenza per salvaguardare la salute dei cittadini"

30 Gennaio 2023

Emergenza smog, Legambiente: “72 città italiane fuori legge per la salute nel 2022”

fonte: pixabay

L'inquinamento nelle città italiane è oltre i limiti per la salute. Lo conferma Legambiente, attestando che “72 città italiane sono fuori dai limiti della legge per la salute nel 2022”. Secondo un rapporto di Legambiente infatti 72 centri su 95 sono risultati fuori legge nel 2022, in relazione alla quantità di polveri sottili Pm10 che hanno superato il limite raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Legambiente in allerta per emergenza smog in Italia 

Per quanto riguarda le polveri sottili, prodotte in prevalenza dal riscaldamento, sarebbero solo 23 su 95 le città italiane che non hanno superato la soglia, corrispondenti al 24% del totale. 

Secondo Legambiente, alcune città devono lavorare di più per ridurre le loro concentrazioni di inquinanti e adeguarsi ai nuovi limiti stabiliti dall'Unione europea, che entreranno ufficialmente in vigore il 1 gennaio 2030 (20 µg/mc da non superare per il Pm10, 10 µg/mc per il Pm2.5, 20 µg/mc per l'NO2). Limiti che tuttavia sono meno rigidi di quelli dell'Oms.

Inquinamento, le città fuori legge 

Le città fuori legge per l'inquinamento e che quindi devono garantire un impegno maggiore sono innanzitutto Torino e Milano, dove è prevista una riduzione necessaria delle polveri sottili del 43%. In coda poi Cremona (42%), Andria (41%) e Alessandria (40%) per il Pm10. Monza (60%), Padova e Vicenza (57%), Bergamo, Piacenza, Alessandria e Torino (55%), Como (52%), Brescia, Asti e Mantova (50%) per il Pm2.5. Palermo (44%), Como (43%), Catania (41%), Roma (39%), Genova, Trento e Bolzano (34%) per l'NO2. 

Le città più distanti dall'obiettivo previsto per il Pm10 "dovrebbero ridurre le proprie concentrazioni tra il 30% e il 43% entro i prossimi 7 anni, ma stando agli attuali trend di riduzione registrati negli ultimi 10 anni, potrebbero impiegare mediamente altri 17 anni per raggiungere l'obiettivo, ovvero il 2040 anziché il 2030. 

"L'inquinamento atmosferico non è solo un problema ambientale, ma anche un problema sanitario di grande importanza" dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. "In Europa, è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l'Italia registra un triste primato con più di 52.000 decessi annui da Pm2.5, pari a 1/5 di quelli rilevati in tutto il continente". "È necessario agire con urgenza per salvaguardare la salute dei cittadini, introducendo politiche efficaci ed integrate che incidano sulle diverse fonti di smog, dalla mobilità al riscaldamento degli edifici, dall'industria all'agricoltura".

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