28 Novembre 2022
Svolta sul tema covid in Grecia, dove il Consiglio di Stato greco vale a dire il più alto tribunale amministrativo del Paese ha stabilito lo scorso giovedì 24 novembre che il mantenimento della vaccinazione obbligatoria degli operatori sanitari in Grecia è incostituzionale. Una decisione che per i soggetti in questione segna la fine di una saga che è andata avanti per più di un anno, vale a dire 15 mesi, e che apre al ritorno dei lavoratori sospesi.
La decisione del tribunale, in particolare, contraddice l’estensione dell’obbligo vaccinale che ha deciso il governo greco e che entrò in vigore il 1° aprile 2022 per una durata, nelle idee del governo, fino al 31 dicembre 2022. Una decisione incontestabile e che arriva dal più alto tribunale amministrativo del Paese: resta da vedere se questa decisione verrà accettata o si deciderà il modo di contestarla ed eventualmente aggirarla.
Il tribunale ha spiegato: "Come il Consiglio di Stato ha già riconosciuto in una serie di decisioni, le misure attuate per proteggere la salute pubblica dal coronavirus COVID-19, tra cui la vaccinazione obbligatoria per alcune categorie di lavoratori… pur costituendo una grave interferenza con l’esercizio di diritti umani fondamentali come il libero sviluppo della personalità, la libertà di movimento e la privacy, sono tuttavia considerate un’interferenza costituzionale se tali misure sono rigorosamente applicate, tra l’altro, per il periodo di tempo necessario e, in ogni caso, fino a quando non saranno sviluppate soluzioni per affrontare la pandemia".
"Nel caso specifico, al momento della pubblicazione delle decisioni in questione (31 marzo 2022 e 14 aprile 2022), erano trascorsi più di otto mesi dall’introduzione dell’obbligo vaccinale per il personale medico". Viene poi aggiunto: "Non è chiaro sulla base di quali dati scientifici specifici sia stata presa la decisione di posticipare la data del riesame al 31 dicembre 2022 – in altre parole, un periodo di tempo che ancora una volta supera ciò che è ragionevole, considerando che è stato nove mesi dopo l’adozione della legge 4917/2022 [che proroga l’obbligo]".
Il Consiglio di Stato ha rilevato non solo che non c’è stato un riesame dell’obbligo, ma anche che i dati disponibili all’epoca non lo giustificavano: "Nessuna delle prove [contenute nei documenti presentati alla Corte dal Ministero della Salute greco] suggerisce che tale valutazione formativa abbia avuto luogo… in ogni caso, le prove presentate alla Corte non giustificano l’estensione degli obblighi vaccinali".
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