22 Luglio 2022
I dati non lasciano dubbio: il vaiolo delle scimmie si è propagato principalmente per via sessuale. Quasi il 95% dei casi è infatti riconducibile a un rapporto intimo. Sempre che i rapporti gay siano particolarmente interessati, visto che il 98% degli uomini presi in esame è omosessuale o bisessuale. Una nuova AIDS? In realtà no: il vaiolo delle scimmie si può prendere entrando in contatto con qualsiasi fluido corporeo dell'uomo (per via tattile, essenzialmente) e il rapporto sessuale è il modo in cui più facilmente può avvenire tale contatto.
Lo studio in questione è firmato dal New England Journal of Medicine, prestigiosa rivista che ha per ora condotto lo studio più ampio ed esaustivo prendendo in esame oltre 520 casi da 16 paesi diversi. La prevalenza di contagiati omosessuali aveva spinto le autorità britanniche a ipotizzare una chiusura dei locali gay, sollevando diverse polemiche. Insomma, anche tra autorità sanitarie mondiale sta nascendo l'idea che si tratterebbe di una "malattia gay": Ibrahima Soce Fall, vicedirettore OMS alla risposta alle emergenze dice «Stiamo assistendo a una trasmissione tra uomini che fanno sesso con uomini».
Non è chiaro il perché i rapporti omoerotici sarebbero così maggiormente più esposti al contagio: una ipotesi sia che i rapporti anali comportino un rischio superiore di scambio di fluidi, come nel caso dell'AIDS. Tuttavia, il contagio può avvenire anche semplicemente toccando vestiti infetti.
Un altro dato rilevante è che la maggior parte degli uomini affetti sono giovani. Secondo alcuni, ciò deriverebbe dal fatto che i più giovani spesso non sono vaccinati al vaiolo e sono dunque vulnerabili a questa nuova variante di origine animale. Infine desta preoccupazione il fatto che i casi fino ad ora osservati sono raramente connessi, suggerendo che il numero di casi sia molto superiore a quello conosciuto. Le organizzazioni sanitarie stanno già lavorando per fare informazione affinché i sintomi di questo vaiolo siano ben conosciuti e riconoscibili.
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