Vaccino Covid, Gismondo: "La quarta dose ora è inutile. Riprendere in autunno ma senza obbligatorietà". ESCLUSIVA

"Il vaccino è stato veramente importante nel 2020-2021 - ha detto ai microfoni de Il Giornale d'Italia la microbiologa Maria Rita Gismondo -. Oggi però il virus è completamente diverso e stiamo usando un vaccino vecchio"

Nelle ultime settimane di giugno 2022, come nei primi giorni di luglio, abbiamo assistito un drastico aumento dei contagi da Covid 19, ben superiori rispetto a quelli registrati nello stesso periodo negli anni passati, con i casi giornalieri che hanno superato anche i 100mila contagi al giorno. In ESCLUSIVA a Il Giornale d'Italia, per spiegare quello che sta succedendo, è intervenuta la microbiologa Maria Rita Gismondo. "L'aumento dei contagi deriva dal fatto che abbiamo a che fare oggi con una variante molto più contagiosa delle precedenti", ha iniziato l'esperta. "Quando le epidemie stanno per finire - continua - i virus che le hanno create di solito diventano molto più contagiosi ma meno aggressivi dal punto di vista della patologia che provocano. Lo dice la storia".

Vaccino Covid, Gismondo: "La quarta dose ora è inutile"

Maria Rita Gismondo ritiene poi che non sia il caso di confrontare questa nuova fase dell'epidemia con le precedenti. Questo, perché, dice, "le varianti sono diverse e il virus stesso è completamente diverso". E ancora: "Lo scorso anno il virus aveva dei recettori specifici per le basse vie respiratorie, mentre oggi siamo alle prese con un Coronavirus molto simile ai parenti che circolano da anni e che attaccano le alte vie respiratorie". "Quindi - ribadisce l'esperta - è un virus che ha caratteristiche completamente diverse: molto più contagioso ma meno aggressivo dal punto di vista della patologia".

Maria Rita Gismondo spiega anche come adesso non serva assolutamente correre a fare la quarta dose. "Il vaccino è stato veramente importante nel 2020-2021 - inizia -, quando avevamo la forma grave. La situazione pandemica è migliorata proprio a fronte del fatto che i vaccini ci hanno protetto dalla forma della malattia grave". Tuttavia, spiega Gismondo, "oggi il virus è completamente diverso e stiamo usando un vaccino vecchio che è ancora fatto sulla base del virus di Wuhan. Quindi, vaccinarsi in questo momento - la cosiddetta quarta dose, che qualcuno chiama booster o richiamo, giusto per non chiamarla quarta dose - è assolutamente inutile. Potrebbe avere una certa applicazione solo negli ultra ottantenni e in pazienti fragili, in quanto potrebbero avere comunque una certa immunostimolazione". "Ma - specifica Gismondo - in un momento in cui il rischio è un mal di gola e le persone vengono vaccinate con un vaccino vecchio direi che è inutile insistere sulla quarta dose. Aspettiamo il nuovo vaccino in autunno".

Vaccino Covid, Gismondo: "Riprendere in autunno ma senza obbligatorietà"

Eppure, data la recente ripresa dei contagi, sono in molti coloro - tra politici, giornalisti e anche medici - i quali credono sia meglio correre ora a far fare la quarta dose. "Il pensiero scientifico è libero, o apparentemente libero - risponde Gismondo -. Ognuno può sostenere la tesi scientifica che vuole. Una cosa sono i provvedimenti del Governo, che a questo punto devono essere seguiti per una questione di obbedienza civile, e una cosa è il pensiero scientifico-tecnico. Se mi dice: 'Si vaccinerebbe con la quarta dose'? La mia risposta sarà: 'Se la dovessero rendere obbligatoria per la mia tipologia di soggetto, cioè persona che lavora in ospedale, io sarei assolutamente obbligata a farla. Se invece mi chiede cosa ne penso da ricercatore e da scienziato, le rispondo che la quarta dose adesso è completamente inutile".

Secondo Gismondo sarebbe dunque preferibile aspettare che esca un nuovo vaccino aggiornato. "Anche se non sarà mai aggiornato contro l'ultima variante in circolazione", si affretta però a specificare Gismondo. "Il nuovo vaccino sarà fatto sulla base di una variante recente ma non con quella circolante". In ogni caso, prosegue, "in autunno il vaccino andrà fatto perché sarà comunque più aggiornato di quello in uso adesso". 

A chi sostiene che le varianti possano essere frutto degli stessi vaccini, Maria Rita Gismondo risponde che "il vaccino è stato un toccasana nella prima fase in cui morivano 800-900 persone al giorno. Dopo che è stata fatta un'ampia campagna vaccinale, i decessi sono infatti crollati ed è crollata la forma grave della patologia. Questo anche se il virus ha continuato a circolare in quanto il siero non previene l'infezione". Tuttavia, afferma la microbiologa, "quando una pandemia si attenua nella sua patologia è bene non vaccinare in continuazione, in quanto, se si insiste a inoculare vaccini, si induce una pressione selettiva per cui le varianti più buone vengono a sparire, mentre le varianti più resistenti si diffondono". E ancora: "Bisogna quindi fare un giusto bilanciamento tra rischio e beneficio. Quando la patologia è stata molto grave era giusto vaccinare tutti e subito. Adesso è più grave il rischio selettivo di varianti resistenti al vaccino, quindi secondo me è meglio procedere con un solo vaccino ogni anno come si fa per l'influenza. Lascerei solo un attimo da parte i bambini, con una scelta da parte del pediatra in base alla fragilità dello stesso bambino che ha in cura".

Per Maria Rita Gismondo, dunque, la soluzione è una sola: "Bisogna seguire lo schema esatto della vaccinazione anti-influenzale, dove il vaccino è fortemente consigliato a tutta la popolazione ma senza imporlo in maniera coercitiva. Punterei molto però sulla vaccinazione agli anziani".