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Covid Italia, report Iss: "Reinfezioni a 9,5% (1 su 10 ritorna positivo) nell'ultima settimana"

Il report dell'Istituto Superiore di Sanità: "Siamo in una fase caratterizzata dalla circolazione di varianti del Covid-19 altamente trasmissibili"

02 Luglio 2022

Covid Italia, report Iss: "Reinfezioni a +9,5% nell'ultima settimana"

fonte: imagoeconomica.it

Continuano a crescere i numeri sul Covid in Italia e sull'ultimo report esteso dell'Istituto Superiore di Sanità sull'andamento del virus nel nostro Paese si legge che "solo nell'ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta pari a 9,5%, in aumento rispetto alla settimana precedente (8,4%, dato con tempi di consolidamento maggiori rispetto ad altre informazioni)". Complessivamente "dal 24 agosto 2021 al 28 giugno 2022 sono stati segnalati 587.347 casi di reinfezione, pari a 4,0% del totale dei casi notificati", si legge ancora sul report pubblicato oggi.

Covid Italia, report Iss: "Reinfezioni a +9,5% nell'ultima settimana"

L'analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 - giorno considerato come punto di riferimento per l'inizio della diffusione della variante Omicron del Covid-19 in Italia - mette in risalto un aumento del rischio relativo aggiustato di reinfezione (valori significativamente maggiori di 1) "nei soggetti con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni, rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi fra i 90 e i 210 giorni precedenti", si legge nel report dell'Iss.

Inoltre, il rischio di reinfezione è maggiore "nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni, rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni; nelle femmine rispetto ai maschi; nelle fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni), rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni; negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione". Ma non è finita qui.

Il report dell'Iss afferma anche che "in questa fase, caratterizzata dalla circolazione di varianti" del Covid-19 "altamente trasmissibili, c'è verosimilmente stato un forte aumento della quota di persone che hanno avuto un'infezione non notificata ai sistemi di sorveglianza per motivi legati a fenomeni di sottodiagnosi o 'autodiagnosi'. Questo potrebbe portare alla sottostima del tasso di incidenza, e quindi del rischio relativo, ed efficacia vaccinale".

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