Cos'è la progeria, la malattia di Sammy: sintomi e aspettative di vita

La progeria è una malattia che provoca un invecchiamento precoce: scopriamo aspettative di vita, sintomi e cause. Viene definitiva anche sindrome di Hutchinson-Gilford o di Benjamin Button. Fa apparire le persone più vecchie rispetto a quello che realmente sono. Sono circa 500 i bambini nel mondo colpiti. Oltre a subire un invecchiamento precoce e progressivo, hanno anche altri problemi di salute. La loro vita non è lunghissima e sicuramente nemmeno facile. Fra i bambini più famosi colpiti da questa patologia c'è Sammy Basso, classe 1995. Lui è nato tre settimane prima della data prevista del parto e la sindrome si è presentata dopo qualche tempo.

Cos'è la progeria, la malattia di Sammy: sintomi e cause

Questa malattia fa apparire le persone che colpisce molto più vecchie rispetto a quello che sono. Provoca inoltre continui problemi di salute collaterali. Ma che cos'è la progeria, la malattia di Sammy? Si tratta di una malattia genetica rara. Una sindrome che provoca un invecchiamento precoce e progressivo del corpo.

Fra i sintomi principali c'è un invecchiamento accelerato del corpo, che comporta cambiamenti fisici tipici dell'età avanzata. Fra i principali si evidenziano la pelle secca e raggrinzita, la calvizie e il diminuito range di movimento delle articolazioni. L'intelligenza e l'emotività del paziente rimangono però intatte. I sintomi della progeria appaiono già nei primi mesi di vita di del bambino affetto. La sindrome comporta difetti nella crescita ed anomalie cranio-facciali come gli occhi sporgenti, la fontanella ampia, il naso a becco e sproporzione cranio-facciale. Fra le possibili manifestazioni della malattia vi sono anche l'insulino-resistenza, la perdita parziale dell'udito, la lussazione delle anche, l'osteoporosi e l'aterosclerosi.

Progeria, le aspettative di vita della malattia

Nel mondo sono circa 500 i bambini nati con questa malattia e la loro aspettativa di vita è di circa 13 anni. Proprio per questo la progeria viene chiamata anche "la malattia di Benjamin Button", dal famoso film.