08 Febbraio 2022
Vaccino Covid (fonte foto Lapresse)
Peter Doshi, ricercatore, professore di Servizi sanitari farmaceutici ed esperto di sperimentazioni cliniche presso l'Università del Maryland, firma un appello insieme ad altri colleghi e dottori per chiedere alle case farmaceutiche di pubblicare i dati grezzi sul vaccino anti-Covid in nome della trasparenza. L'esperto si rivolge a tutte le grandi aziende produttrici dei sieri: "Oggi tutto ciò che sappiamo - spiega - viene attualmente solo da ricerche finanziate dalle stesse aziende produttrici, finalizzate all’autorizzazione delle agenzie regolatorie. Sono dati che condizionano le nostre scelte di politiche sanitarie, non possiamo basarci solo sulla fiducia. Ci deve essere un modo per verificare in modo indipendente".
Intervistato dal Fatto Quotidiano, il dottor Doshi, ricercatore indipendente, sottolinea l'importanza dei dati grezzi: "Sono i dati originali e dettagliati raccolti nel corso delle sperimentazioni cliniche e poi riportati, in forma più raffinata, nelle pubblicazioni e nei comunicati stampa delle case farmaceutiche". Nello specifico, secondo l'esperto dell'Università del Maryland, sarebbe giusto conoscere i numeri "degli studi randomizzati in cui un gruppo di volontari vaccinati viene confrontato col gruppo di controllo, che riceve invece un placebo secondo il metodo doppio cieco, a insaputa dei volontari e dei ricercatori, per vedere cosa succede a ogni singolo paziente". Ma non solo.
Servirebbe anche "conoscere quali e quante segnalazioni di eventi avversi gravi abbiamo avuto durante gli studi, quali le procedure operative standard applicate nei siti di sperimentazione clinica, quali le regole di aggiudicazione di tali sperimentazioni. C’è bisogno di trasparenza per tutti i tipi di dati - sostiene Peter Doshi al Fatto Quotidiano - compresi quelli di farmacovigilanza nel periodo post-autorizzazione del vaccino”.
Ad oggi c'è dunque un "problema di trasparenza". Secondo l'esperto "in un mondo normale, che si muove secondo logiche razionali, le evidenze andrebbero analizzate da chi non ha alcun interesse finanziario nelle sperimentazioni". E infine conclude: "Se avessimo avuto i dati grezzi del vaccino Covid di Pfizer nell'aprile 2021, avremmo saputo che il calo dell’efficacia nella copertura dal contagio era già visibile. Quindi avremmo avuto più tempo per correggere in corsa le strategie vaccinali".
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