11 Novembre 2021
Verdure (Pixabay)
Pressione alta: sintomi, cause e valori normali
La pressione alta, detta anche ipertensione arteriosa, non è una malattia ma uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di patologie cardiovascolari gravi. Fra queste le più pericolose sono l'ictus, l'infarto e l'insufficienza renale. Si tratta di una condizione caratterizzata da una elevata pressione del sangue nelle arterie. Viene determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso stesso. Interessa circa il 30% della popolazione adulta di entrambi i sessi. Nelle donne è però più frequente dopo la menopausa. Precisamente, secondo le indagini di Istat e SIIA (Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa), la pressione alta riguarda il 33% degli uomini e il 31% delle donne. In Italia ne soffrirebbero circa 15 milioni di persone.
Scopriamo tutto su questo fattore di rischio. In questo articolo vedremo sintomi, cause, cosa mangiare, cosa fare, come abbassarla subito e quali sono i migliori rimedi naturali.
La pressione alta non sempre dà sintomi netti ed evidenti, soprattutto se si presenta in modo improvviso. Spesso infatti l'organismo non manda segnali alla persona, ma si abitua progressivamente ai valori sempre più alti. Moltissimi individui affetti da ipertensione arteriosa non lamentano sintomi, anche in presenza di valori pressori molto elevati.
I sintomi della pressione alta non sono specifici. per questo spesso vengono sottovalutati oppure imputati a
condizioni diverse. Fra i più comuni vi sono:
I pazienti spesso non si accorgono di soffrire di ipertensione arteriosa proprio a questa della scarsità dei sintomi e della loro aspecificità. Per accorgersi dei valori fuori dalla norma è molto utile misurare la pressione periodicamente.
La pressione solitamente detta "massima" si chiama sistolica. Quella che nel linguaggio comune viene chiamata "minima" è la diastolica. Si parla di ipertensione arteriosa sistolica quando solo la pressione massima è aumentata. Nell’ipertensione diastolica sono invece alterati i valori della pressione minima. Si definisce ipertensione sisto-diastolica la condizione in cui entrambi i valori di pressione (minima e massima) sono superiori alla norma.
Se i valori pressori sono superiori a quelli definiti normali, non bisogna trascurare la situazione. Si potrebbero correre dei rischi cardiovascolari e cardiocircolatori. Scopriamo dunque quali sono i valori considerati ottimali dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Conoscere il valore della propria pressione è fondamentale gestire e affrontare la problematica, prevenendo l'insorgere di patologie gravi.
Quali sono i valori normali della pressione? Gli esperti sono concordi nel definire ipertensione quella situazione in cui i valori della pressione sistolica (detta “massima”) sono superiori a 140 mm Hg e quelli della pressione diastolica (detta “minima”) sono superiori a 90 mm Hg. Questi valori possono cambiare in base all'età. Rivolgendosi ad un medico è possibile sapere quali valori sono accettabili in base alla propria età e alla propria salute.
Le cause dell'ipertensione arteriosa possono essere diverse. L’ipertensione primaria, ossia quella che colpisce il 95% della popolazione, dipende principalmente da:
Nel restante 5% dei casi la pressione alta può essere la conseguenza di malattie congenite o acquisite, che interessano soprattutto reni, surreni, vasi e cuore. Proprio per questo motivo viene definita ipertensione secondaria. In tali casi, Se viene rimossa la causa, dunque se viene curata la malattia di base, può verificarsi la normalizzazione dei valori pressori.
Ecco alcune malattie che possono provocare l'ipertensione artesiosa:
Bisogna inoltre stare attenti a ciò che si assume. Alcuni alimenti, farmaci o sostanze possono far aumentare i valori pressori. Fra questi compaiono alcuni farmaci, tra i quali la pillola anticoncezionale, le medicine contro il raffreddore, i decongestionanti, gli analgesici da banco e alcuni farmaci con obbligo di ricetta. Anche gli stupefacenti, come la cocaina e le anfetamine, possono variare i valori. Da non dimenticare poi l'abuso di alcolici e la liquirizia.
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