Obbligo vaccinale, Sileri dice una cosa e Costa un'altra: qual è la verità?

Pierpaolo Sileri e Andrea Costa: colleghi ma con idee diverse a proposito di vaccino obbligatorio. Il Ministero della Salute sta valutando l'ipotesi o no?

"Non c'è nessuna idea di obbligatorietà del vaccino. Non stiamo lavorando assolutamente a questo, in nessuna fascia di età". Lo comunica Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenendo questa mattina alla trasmissione 'L’Italia s’è desta' in onda su Radio Cusano Campus. Se però da un lato Sileri rassicura gli italiani sul no all'obbligo vaccinale, dall'altro lato giusto ieri, mercoledì 3 novembre 2021, il suo collega Andrea Costa ci aveva "minacciati" comunicando che il Ministero della Salute lo stava invece valutando "per alcune categorie". Qual è allora la verità?

Vaccino obbligatorio, Sileri e Costa: colleghi con idee diverse

In Italia sarà introdotto il vaccino obbligatorio? Sileri dice di no, ma Costa dice di sì. O almeno in parte. "L'obbligo vaccinale per alcune categorie non è assolutamente un tabù e siamo pronti a prenderlo in considerazione", aveva annunciato ieri il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che poi aveva spiegato: "Ora dobbiamo affrontare queste settimane. Vedremo quali saranno i dati delle vaccinazioni e ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità".

Arriva però ben presto la replica di Sileri alle parole di Costa: ai microfoni di Radio Cusano Campus nega l'ipotesi di introduzione dell'obbligo e poi, per quanto riguarda l'immunizzazione dei più piccoli, invita alla prudenza e a "non fare fughe in avanti". Poi afferma convinto che anche sui bambini non vede "all'orizzonte la possibilità di un obbligo". E commenta: "No, per carità!".

Covid, Costa: "Quest'anno il Natale sarà diverso"

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ieri aveva parlato anche di come gli italiani potranno festeggiare le vacanze di Natale quest'anno. "Confido che questo possa essere un Natale diverso da quello dello scorso anno. Molte scelte dipenderanno da quanti non vaccinati decideranno di vaccinarsi" contro il Covid. "A quel punto credo - aveva continuato - che si possa aprire una fase nuova e rivedere anche le misure restrittive, come l'utilizzo del Green pass. Credo che quella del 90% sia una quota che ci permetterebbe una gestione endemica della pandemia".

"Ormai c'è la consapevolezza che non possiamo più parlare di immunità di gregge, perché anche un vaccinato può contrarre il virus ma lo contrae in maniera molto più lieve. L'obiettivo del governo è fare in modo che nessun cittadino muoia più di Covid e che nessuno finisca più in terapia intensiva. Mancano circa due milioni di cittadini per raggiungere l'obiettivo del 90% di vaccinati. Spero maturi in loro la consapevolezza che grazie alla loro vaccinazione non solo mettono al riparo la propria vita, ma permettono anche al Paese di proseguire nel percorso di ritorno alla normalità e di ripresa economica", aveva concluso infine.