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AstraZeneca e rischi, per Ema va bene così: "Resta per tutti, più benefici"

L'Agenzia europea per i medicinali ribadisce la posizione sul vaccino anglo-svedese: "C'è stata disinformazione, abbiamo rettificato"

14 Giugno 2021

AstraZeneca e rischi, per Ema va bene così: "Resta per tutti, più benefici"

Fonte: lapresse.it

I rischi del vaccino AstraZenenca hanno avuto un eco mediatica importante, ma non possono essere sufficienti a giustificare le ultime misure, lo dice l'Ema. L'ente europeo ha così ribadito che non intende retrocedere sulle indicazioni già date in merito al vaccino dello scandalo. 

L'invito dell'Ema, rivolto alla stampa italiana, è di rettificare quanto già affermato negli scorsi giorni, senza stravolgere gli interventi dei propri esperti sulla questione delle trombosi e dei decessi avvenuti in concomitanza con la somministrazione del vaccino anglo-inglese.

AstraZeneca, Ema: "Il rapporto rischi-benefici è dalla parte del vaccino"

Con queste affermazioni l'Agenzia europea dei medicinali non intende sottovalutare gli effetti avversi che hanno colpito diversi pazienti in tutto il mondo, non solo in Italia. Ma la richiesta è di trattare con cautela le informazioni. Secondo Ema il rapporto tra rischi e benefici, anche nei casi delle inoculazioni negli under 60, è positivo

"La fonte della disinformazione, spiega l'ente regolatorio Ue, è stato un articolo pubblicato su un quotidiano italiano, che citava erroneamente uno dei nostri esperti. Da allora l'articolo è stato rivisto e abbiamo anche chiesto una correzione formale. Molte testate giornalistiche hanno pubblicato articoli sulla base dell'intervista originale ed errata". Nell'interesse di un'informazione corretta e responsabile l'Ema chiede cautela nella comunicazione dei rischi del vaccino AstraZeneca, che ha causato un'ondata di indignazione e preoccupazione tra i cittadini.

AstraZeneca, Ema: "Se cambiano le raccomandazioni sarà l'ente a comunicarlo"

I casi di morte sospette legate alla somministrazione di AstraZeneca tra i giovani ha destato preoccupazione nel nostro paese. Timori che si sono presto diffusi tramite i media e che Palazzo Chigi ha deciso di calmare con lo stop alle somministrazioni negli under 60. L'Ema conferma che per ora non cambieranno le direttive sul vaccino incriminato, ma promette che "se le raccomandazioni dovessero cambiare, l'Ema lo comunicherà in modo trasparente e proattivo ai media e al pubblico, e i giornalisti sono incoraggiati a controllare il nostro sito web per eventuali nuove informazioni".

Astrazeneca, seconda dose: i medici conoscono gli effetti avversi, sanno scegliere

Il medico ribatte con fermezza che la salute non è un tema da prendere alla leggera, ribattendo così alle parole del collega Silvio Garattini, fondatore e presidente dell'Irccs Mario Negri. Quest'ultimo aveva dichiarato che l'ultima parola spetta ai cittadini, in modo da aumentare la copertura vaccinale senza chiudere completamente a tutte le opzioni. La posizione di Anelli, invece, è diversa: "I vaccini non sono giocattoli. Come i farmaci hanno effetti collaterali come abbiamo imparato e prevedono una prescrizione medica, quindi una responsabilità per la decisione assunta di cui il medico risponde in sede civile e penale. Il cittadino può accettare o meno la decisione del medico, ma il ragionamento su quale vaccino deve prendere per il richiamo spetta al dottore".

"Sono fermamente convinto che le decisioni in tema di salute debbano essere approvate dal cittadino", prosegue Anelli. In tutto questo non si vogliono negare i diritti del paziente. Ma, sottolinea, "Il medico deve essere chiaro e spiegare in modo semplice. La proposta, ripeto, deve arrivare dal medico. La cosa che ci ha insegnato l'esperienza pandemica - continua - è che i vaccini possono avere dei rari effetti avversi, i medici sanno come gestire questa cosa e lo fanno in Italia ogni minuto assumendosi tutte le responsabilità. Affidare ai cittadini la scelta o stravolgere competenze che per legge non spettano ad altri professionisti sarebbe un errore. Sarei molto preoccupato, ad esempio, per quello che potrebbe accadere con le vaccinazioni in farmacia, se dovessimo abdicare a questo principio".

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