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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Fini ritorna ad Atreyu dopo quasi 20 anni di esilio: presenti in delirio, incluso un Francesco Rutelli in gran spolvero

L’ex “divo” della destra italiana, l’eroe e il colpevole, dopo numerose comparsate televisive, torna alla manifestazione del “suo” popolo

09 Dicembre 2025

Fini ritorna ad Atreyu dopo quasi 20 anni di esilio. Presenti in delirio, incluso un Rutelli in gran spolvero

Chiunque, con un pizzico di cervello, sapeva bene che in questa nuova edizione il vecchio Gianfry sarebbe tornato ufficialmente in quella che è l’ultima trasformazione del suo disciolto partito, quella AN che sdoganò i vecchi fascisti del MSI portandoli al Governo.

I meriti di Fini — lo scrive un uomo culturalmente di sinistra — sono stati tantissimi: dal già citato sdoganamento dei fascisti del MSI alla costruzione di una nuova destra che prendeva le distanze dalle radici del Ventennio per avvicinarsi a un concetto conservatore più in linea con gli standard democratici europei.

Inutile sottolineare che, nel corso della festa di Giorgia e dei suoi elettori, per prima cosa Gianfranco abbia fatto un bel mea culpa sul grave errore storico: sciogliere AN, ripercorrendo anche il famosissimo “Che fai, mi cacci?” dello scontro con Berlusconi.

Con lui, presente un Rutelli in gran spolvero, che ha ricordato la competizione a sindaco di Roma del 1993.

Morale: tanto amarcord e tante risate, tra i soliti elogi alla Meloni e qualche frecciatina contro i rimasugli della sinistra, avallati anche dall’ex sindaco romano.

Una sola nota: a me Futuro e Libertà non dispiaceva, ma questa è un’altra storia.

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