Ddl Valditara sull’educazione sessuo-affettiva a scuola approvato dalla Camera con 151 voti, 113 contrari e 1 astenuto

Il Ddl di Valditara sull’educazione sessuo-affettiva a scuola è stato approvato dalla Camera con 151 voti, 113 contrari e 1 astenuto. Pro Vita & Famiglia esulta: "Giornata storica per la libertà educativa dei genitori"

La Camera ha approvato in prima lettura il Ddl Valditara sull’educazione sessuo-affettiva a scuola, con 151 voti a favore, 113 contrari e 1 astenuto, introducendo il principio del consenso informato per tutte le attività su sessualità e affettività alle scuole medie e superiori e un divieto totale per infanzia ed elementari. Immediate le reazioni politiche tra proteste dalle forze di opposizione e soddisfazione dal centrodestra - come ad esempio il membro della camera dei deputati Rossano Sasso: "La Lega e il governo restituiscono dignità alla famiglia e alla libertà di scelta educativa".

Ddl Valditara sull’educazione sessuo-affettiva a scuola approvato dalla Camera con 151 voti, 113 contrari e 1 astenuto

L’Aula di Montecitorio ha detto sì al disegno di legge con 151 voti favorevoli, 113 contrari e un astenuto. Il provvedimento, che ora passa al Senato per il via libera definitivo, mira a regolamentare ogni attività extracurriculare legata a sessualità, affettività e temi sensibili, introducendo tre pilastri: divieto assoluto di attività sulla sessualità nelle scuole dell’infanzia e primarie; obbligo di consenso informato scritto per ogni iniziativa nelle scuole medie e superiori; e trasparenza totale su materiali, contenuti, associazioni e esperti esterni.  Le famiglie dovranno essere avvisate almeno sette giorni prima, con possibilità di visionare in anticipo tutto il materiale. Le scuole saranno obbligate a predisporre attività alternative per chi non aderisce.

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha commentato: "Oggi mettiamo ordine, riportiamo trasparenza e rimettiamo al centro il ruolo imprescindibile dei genitori. È una scelta di buon senso, che tutela i minori e rafforza la collaborazione scuola–famiglia". Il leghista Rossano Sasso ha affermato: “La Lega e il governo restituiscono dignità alla famiglia e alla libertà di scelta educativa. Lo Stato può promuovere e sensibilizzare ma non sostituirsi ai genitori. Noi crediamo nel primato della famiglia”.

Sasso ha inoltre denunciato quella che definisce “l’ingerenza di attivisti ideologici nelle scuole”, attaccando anche le linee guida dell’OMS: “Prevedono la scoperta dei genitali e la masturbazione infantile nella fascia 0-4 anni. È questo che volete per i nostri figli?”. Da Fratelli d’Italia, Grazia Di Maggio parla di “consenso informato chiaro, non oscurantismo” e accusa l’opposizione di “malafede nel collegare la legge ai femminicidi”.

Fuori e dentro l’Aula, invece, la reazione delle minoranze è stata durissima. Per Nicola Fratoianni (Avs) il provvedimento “puzza di integralismo e fondamentalismo, mentre la deputata M5s Gilda Sportiello ha parlato di “gravità che va oltre il mondo della scuola”, ribadendo la richiesta di portare l’educazione sessuo-affettiva “in tutti i gradi dell’istruzione”. Critiche arrivano anche da parte della dem Irene Manzi, secondo cui con questo voto la maggioranza si assume “una responsabilità nei confronti delle giovani generazioni in nome di una oscurantista battaglia ideologica”. Al termine della seduta, Pd, M5s, Avs, +Europa e Azione hanno organizzato un flash mob davanti all’ingresso principale di Montecitorio.

Chi è Pro Vita & Famiglia

Pro Vita & Famiglia è un’organizzazione italiana di stampo conservatore che promuove campagne in difesa della vita dal concepimento, della famiglia tradizionale e dei valori cattolici. Attiva su temi come aborto, eutanasia, maternità surrogata e identità di genere, l’associazione svolge iniziative pubbliche, attività di lobbying e campagne di comunicazione spesso al centro del dibattito politico e mediatico. Dopo il voto, Pro Vita & Famiglia Onlus ha espresso forte soddisfazione per l’approvazione del ddl, definendolo una “giornata storica per la libertà educativa delle famiglie”. Jacopo Coghe, vicepresidente e portavoce dell’associazione, ha dichiarato: “Sono tredici anni che ci battiamo per introdurre il principio del consenso informato su temi intimi e sensibili. Questo strumento aiuterà i genitori a respingere progetti inappropriati che promuovono genere fluido, aborto, utero in affitto e visioni ideologiche della sessualità”.

L’associazione rivendica il lavoro svolto negli ultimi anni, dalla campagna “Mio Figlio No – Stop Gender nelle Scuole”alle 51mila firme presentate ai capigruppo della Camera, fino al dossier nazionale sul cosiddetto gender nelle scuole. Coghe ha concluso auspicando una rapida approvazione anche al Senato: “Questo è solo il primo passo. Il nostro obiettivo è impedire del tutto che attivisti politici travestiti da esperti trasformino le classi in sezioni di partito o circoli ideologici”.