“Sesso senza consenso è stupro”, sì unanime della Camera alla pena da 6 a 12 anni per violenza sessuale, la proposta passa ora al Senato

Passa al Senato la proposta di legge basata sul concetto “Sesso senza consenso è stupro” dopo il si unanime della Camera. Per gli stupratori una pena da 6 a 12 anni per violenza sessuale

Il principio alla base della proposta di legge approvata all’unanimità dalla Camera si basa sul concetto Sesso senza consenso è stupro”. La legge proposta dal Membro della Camera dei deputati della Repubblica Italiana Laura Boldrini introduce nel reato di violenza sessuale la nozione di 'consenso libero e attuale'. Il testo – votato con 227 sì – passa ora al Senato per il prosieguo dell’iter legislativo.

“Sesso senza consenso è stupro”, si unanime della camera alla pena da 6 a 12 anni per violenza sessuale, la proposta passa ora al Senato

La riforma, che riscrive integralmente l’articolo 609-bis del codice penale, definisce come violenza sessuale ogni atto compiuto senza il consenso esplicito della persona coinvolta. La nuova formulazione prevede una pena da sei a dodici anni di reclusione, estendendo la rilevanza penale anche ai casi in cui il consenso manchi del tutto, indipendentemente dall’uso di violenza o minaccia. Il principio di “consenso libero e attuale” si basa su due elementi: libertà, cioè assenza di coercizione o condizionamenti; e attualità, ossia validità del consenso nel momento in cui l’atto avviene, con la possibilità di essere revocato in qualsiasi istante.

Accordo Pd-FdI con Meloni e Schlein

Il compromesso che ha portato al voto unanime è stato raggiunto in Commissione Giustizia grazie al lavoro congiunto delle relatrici Carolina Varchi (FdI) e Michela Di Biase (Pd), in seguito a un dialogo diretto tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein. Il testo unifica proposte provenienti da più gruppi politici – tra cui quella presentata dalla deputata dem Laura Boldrini – e adegua la normativa italiana agli standard della Convenzione di Istanbul, che pone il consenso al centro della definizione di violenza sessuale. La riforma interviene anche sulle aggravanti, includendo l’abuso di condizioni di particolare vulnerabilità della vittima e prevedendo sanzioni identiche per chi costringe o induce qualcuno a compiere o subire atti sessuali mediante violenza, minaccia o abuso di autorità. L’introduzione esplicita del consenso pone l’attenzione dalla condotta della vittima alla responsabilità dell’autore dell’atto. L’obiettivo è ridurre le zone d’ombra che, in passato, hanno reso complesso l’accertamento giudiziario nei casi di violenza sessuale.

Con il voto unanime della Camera, il percorso legislativo compie un passo decisivo: il principio per cui senza consenso è stupro è ora pronto per il vaglio del Senato.