Accordo Pd-FdI: “Sesso senza consenso é stupro, reclusione da 6 a 12 anni per chi costringe una persona a compiere e subire atti sessuali”

Approvato in commissione Giustizia l’emendamento sul consenso informato. In Aula, però, scontro tra opposizione e il ministro Valditara sull’educazione sessuale

E' stato approvato in commissione Giustizia l’emendamento bipartisan al ddl sul consenso informato che ha visto Schlein e Meloni coinvolte nell’intesa. L'emendamento - approvato all’unanimità - introduce nel codice penale il principio secondo cui senza consenso libero ed attuale è stupro”. In Aula si è verificato uno scontro tra opposizione e il ministro Valditara sull’educazione sessuale.

Accordo Pd-FdI: “Sesso senza consenso é stupro, reclusione da 6 a 12 anni per chi costringe una persona a compiere e subire atti sessuali”

La norma, inserita nel disegno di legge per la modifica dell’articolo 609-bis del codice penale, prevede che chiunque compie o fa compiere o subire atti sessuali ad un’altra persona senza il consenso libero ed attuale di quest’ultima è punito con la reclusione da sei a dodici anni. La stessa pena è prevista per chi costringe con violenza, minaccia o abuso di autorità, o approfittando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della vittima. Nei casi di minore gravità, la pena potrà essere ridotta fino a due terzi.

L’emendamento è stato presentato dalle relatrici Michela Di Biase (Pd) e Carolina Varchi (FdI) dopo una trattativa che, secondo fonti parlamentari, ha coinvolto anche le leader dei due principali partiti, Elly Schlein e Giorgia Meloni. “È un passo avanti importante per il codice penale e per la cultura del consenso – ha commentato Di Biase –. Troppe volte le donne sono state costrette a giustificarsi di fronte alle violenze subite. Il sesso senza consenso è stupro, punto”.

Soddisfatta anche la deputata di Fratelli d’Italia Carolina Varchi: “Da oggi tolleranza zero: è stupro se non vi è consenso libero ed attuale. È un segnale politico e culturale di grande importanza, frutto di un lavoro condiviso tra tutte le forze parlamentari”.

Valditara e Sasso contro l’opposizione

Dopo una serie di interventi critici da parte delle opposizioni, ha preso la parola il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha respinto con forza le accuse secondo cui la norma ostacolerebbe i programmi di educazione affettiva. 

A difendere il ministro è intervenuto il deputato leghista Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura e relatore del ddl.  Le parole del collega Iaria del M5S, secondo cui noi saremmo dei ‘malati di mente’ e avremmo problemi sessuali, sono state ignobili. Sasso ha poi attaccato le opposizioni accusandole di voler “strumentalizzare il dramma degli omicidi di donne per attaccare il governo”. In un post su X ha scritto: "Loro vorrebbero sostituire la mamma e il papà nell'educazione dei figli con esponenti lgbtdi estrema sinistra. Loro difendono gli attivisti che entrano nelle scuole a parlare di fluidità sessuale. Loro difendono l'ideologia gender".