Regionali Puglia, Meloni e Salvini a Bari, la premier: “Ricostruito immagine dell’Italia”, Matteo: “Fuori dalle palle immigrati irrispettosi”

Nel suo intervento a sostegno del candidato di cdx Luigi Lobuono, la premier ha sottolineato i risultati ottenuti sul piano internazionale: “Ricordo quando dicevano che non saremmo mai arrivati al governo di questa nazione, o che saremmo durati meno di sei mesi, e oggi siamo il terzo governo più longevo su 68. In 3 anni abbiamo ricostruito l'immagine della nazione, eravamo la pecora nera d'Europa e ora siamo la nazione che indica la rotta alle altre”

Nel pieno della campagna elettorale per le Regionali in Puglia, Bari è diventata il centro politico della giornata. Sul palco del centrodestra, Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno arringato la folla in due distinti appuntamenti, uniti dall’obiettivo di sostenere il candidato Luigi Lobuono. La premier ha rivendicato i risultati del suo governo affermando di aver “ricostruito l’immagine dell’Italia”, mentre il vicepremier ha rilanciato sul tema immigrazione: “Fuori dalle palle immigrati irrispettosi”.

Regionali Puglia, Meloni e Salvini a Bari, la premier: “Ricostruito immagine dell’Italia”, Matteo: “Fuori dalle palle immigrati irrispettosi”

La presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, davanti a una sala gremita, ha parlato di “determinazione” e “passione” come chiavi per la svolta in Puglia. “Questa sala gremita e questo entusiasmo sono un racconto, sono la più bella risposta a chi sta continuando a dire che la Puglia non può e non vuole cambiare. Ricordatevi che non ci sono risultati già scritti in partenza, non ci sono destini già scritti. C'è il lavoro, la determinazione, la buona fede, la passione, che si mettono in qualsiasi battaglia”, ha detto Meloni tra gli applausi.

Dal palco, la premier ha anche affondato contro l’opposizione: “Questa supponenza ha portato la sinistra ai margini della vita politica, la totale assenza di umiltà, di mettersi in discussione, che non li fa ascoltare mai e li fa solo parlare tra loro in una stanza”. Poi la stoccata più dura: “Ci parla di equità la sinistra che prendeva i soldi dai cittadini per darle alle banche: lezioni da questa gente, anche no”.

Meloni ha ribadito la solidità del suo governo e il suo impegno a completare il mandato: “Mettetevi l'anima in pace, la Meloni arriverà a fine legislatura e poi chiederà agli italiani di essere giudicata sul complesso di ciò che ha fatto. La Meloni a casa ce la possono mandare solo gli italiani, una cosa a cui la sinistra non è abituata, la democrazia”.

Nel suo intervento, la premier ha sottolineato i risultati ottenuti sul piano internazionale: “Ricordo quando dicevano che non saremmo mai arrivati al governo di questa nazione, o che saremmo durati meno di sei mesi, e oggi siamo il terzo governo più longevo su 68. Tre giorni fa il Financial Times titolava che l'Europa dovrebbe imparare dall'Italia, perché in tre anni abbiamo ricostruito l'immagine della nazione, eravamo la pecora nera d'Europa e ora siamo la nazione che indica la rotta alle altre”.

Nel capoluogo pugliese è arrivato anche Matteo Salvini, che ha incontrato militanti e amministratori locali rilanciando i cavalli di battaglia della Lega: pace fiscale, giustizia, sicurezza, casa e infrastrutture. “C'è la pace fiscale nella legge di bilancio, le rate si potranno pagare da luglio del prossimo anno – ha dichiarato – ma stiamo lavorando per allargare ancora di più la platea, ad esempio includendo anche chi ha accertamenti in corso”.

Sul fronte migranti, il vicepremier non ha usato mezzi termini: “L'Europa sta permettendo a troppi immigrati, soprattutto islamici, di entrare nel nostro Paese e di distruggere il nostro tessuto sociale, valoriale, economico”. E ancora: “Il problema non è il dio, è pretendere che chi arriva nelle nostre città rispetti la nostra cultura, i nostri simboli, la nostra religione e costituzione. Quelli che non sono disposti a farlo, cristianamente e genuinamente fuori dalle palle, tornino da dove sono arrivati”.

Salvini ha poi ribadito l’impegno del suo ministero per il Sud: “Aprire nuovi cantieri in Puglia e nel Mezzogiorno è una priorità”. Sul Ponte sullo Stretto di Messina ha confermato: “L’obiettivo è avviare i lavori all’inizio del 2026, magistratura permettendo. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e… lascio a voi concludere”, ha commentato ironico il leader leghista.