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Studenti pro Palestina impediscono a Emanuele Fiano di parlare a Venezia: sbagliano, le idee false si combattono con le idee vere

Giuste le ragioni della protesta contro Israele, mai sbagliato impedire a qualcuno di parlare

31 Ottobre 2025

Studenti pro Palestina impediscono a Emanuele Fiano di parlare a Venezia: sbagliano, le idee false si combattono con le idee vere

Emanuele Fiano Fonte: X @annapaolaconcia

Leggo che recentemente gli studenti a favore della Palestina hanno impedito di parlare presso l'Università ca' Foscari di Venezia a Emanuele Fiano, esponente del partito democratico (mai nome fu più orwelliano!) e sostenitore radicale di Israele. Premetto che non condivido pressoché nulla delle posizioni di Fiano, dalla sua difesa cerimoniale di Israele al suo antifascismo rituale in assenza di fascismo, per non parlare poi del suo atlantismo, del suo neoliberismo e della sua celebrazione acritica dell'Unione Europea. Condivido pienamente invece le posizioni di chi, come gli studenti veneziani, si oppone alle scellerate politiche di Netanyahu, criminale di guerra sostenuto impunemente da Washington. Bene che i giovani studenti si mobilitino per la Palestina e contro Israele (in ciò sono completamente dalla loro parte): certo, sarebbe stata cosa buona se si fossero mobilitati anche contro l'infame tessera verde e se ugualmente si mobilitassero contro il capitalismo e l'Unione Europea, l'imperialismo a stelle e strisce e l'ordine neoliberale. Ma, come si dice, non si può avere tutto e bisogna talvolta sapersi accontentare (meglio poco che niente). Ciò detto, ritengo sia stato un grave errore impedire a Emanuele Fiano di prendere la parola presso l'Università di Venezia: non condivido nulla delle posizioni di Fiano, come ricordavo, ma le idee false si combattono con le idee vere, non certo con la censura e con la mordacchia. In questo, dobbiamo essere allievi del grande Baruch Spinoza e del suo insuperabile concetto di libertas philosophandi, ossia - leggiamo nel "Trattato teologico-politico" - del sacrosanto diritto per ogni cittadino di dire liberamente ciò che pensa, quand'anche ciò che pensa sia radicalmente falso e sbagliato. Senza accorgersene, gli studenti veneziani hanno replicato en miniature la struttura del sistema che vogliono combattere; sistema che, come sappiamo bene, usa ormai sfacciatamente la censura dicendo ipocritamente che combatte contro le fake news e contro la disinformazione. L'erramento di chi impedisce a qualcuno di parlare risulta quadruplice: anzitutto, si nega la libertas philosophandi di spinoziana memoria. In secondo luogo, si abdica al principio per cui il contrario di falsità è verità e non censura. In terzo luogo, si rafforzano anziché indebolire le ragioni del contestato, lasciando intendere che non si sia in grado di confutarle e che dunque occorra censurarle. In quarto luogo, si trasforma l'avversario in un martire della libertà di pensiero, anche in questo caso rafforzando la sua posizione. Insomma, è stato un grave errore impedire a Fiano di parlare: lo si sarebbe dovuto confutare con le idee e ciò peraltro non sarebbe stato affatto difficile, considerato il peso specifico delle idee sostenute dall'esponente della sinistra fucsia neoliberale e filoisraeliana.

di Diego Fusaro 

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