Attentato Kirk, rafforzata la scorta per Meloni, Tajani e Salvini, fino a 3 auto blindate per ognuno con 3 agenti in ogni vettura
Il ministro degli Esteri Tajani: "Il clima non è dei migliori, invito tutti quanti ad abbassare i toni. Io anche oggi non ho offeso nessuno"
In seguito all'attentato a Charlie Kirk, è stata rafforzata la scorta per Meloni, Tajani e Salvini. È stato lo stesso ministro degli Esteri ad annunciarlo: "Io ho sempre detto che bisogna usare un linguaggio diverso per evitare di accendere gli animi. Oggi è stato innalzato il livello di scorta alla presidente del Consiglio, al vicepresidente Salvini e a me, quindi vuol dire che il clima non è dei migliori". Poi ha lanciato un monito: "Invito tutti quanti ad abbassare i toni. Io anche oggi non ho offeso nessuno". Il rafforzamento della protezione al livello "eccezionale" prevede fino a 3 auto blindate per ognuno con 3 agenti in ogni vettura.
Attentato Kirk, rafforzata la scorta per Meloni, Tajani e Salvini, fino a 3 auto blindate per ognuno con 3 agenti in ogni vettura
In seguito alla circolare emanata venerdì scorso dal Viminale che disponeva "un riesame e eventuale rafforzamento delle misure di profili di rischio" dopo l'attentato a Charlie Kirk, sono stati rafforzati "gli apparati di protezione" al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini.
All'inizio della legislatura, i vertici del governo avevano optato per una scorta di secondo livello. Un livello ritenuto insufficiente dopo quanto successo negli Stati Uniti, dove l'attivista MAGA Charlie Kirk ha perso la vita in seguito attentato che sarebbe stato ordito dal 22enne Tyler Robinson, anche sono diverse le ipotesi in campo.
Secondo il ministro dell'Interno Piantedosi ci sarebbero rischi reali anche in Italia: "Non bisogna dimenticare che ci possono essere processi di emulazione, non tutti sono in grado di raccogliere nel modo giusto certi messaggi e, quindi, qualcuno poi può in qualche modo fraintendere", ha detto.
La stessa premier Meloni aveva condiviso su X il post dell’Organizzazione studentesca d’alternativa (Osa) e Cambiare rotta con la foto dell'attivista americano deceduto a testa in giù, il numero -1, e la frase "A buon intenditore poche parole", in riferimento a Benito Mussolini. Negli ultimi giorni, un polverone è stato sollevato anche da alcuni esponenti politici. È il caso del consigliere del Pd a Genova Claudio Chiarotti, che ha urlato alla capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandra Bianchi: "Non dire cagate, vi abbiamo già appeso i piedi una volta".