"Scudo penale" per i medici, punibilità solo per 'colpa grave'; esplodono le proteste: "impunità per negligenza per morte o danni irreversibili, come per vaccini Covid"
Dopo vari rimpalli, ora i Ministri di Salute e Giustizia salutano con favore la norma che escluderà conseguenze penali verso i medici ammettendone di fatto l'impunità
È stato approvato oggi, 4 settembre, dal Consiglio dei Ministri il controverso disegno di legge delega volto a riformare le professioni sanitarie intervenendo, in particolar modo, sulla responsabilità dei medici. Da oggi infatti è via libera al cosiddetto "scudo penale" per i medici, grazie al quale i sanitari diventeranno perseguibili solo in caso di "colpa grave" e col quale le loro responsabilità saranno profondamente circoscritte. Ed è già polemica.
Approvato in Cdm "scudo penale" per i medici: "così si concede l'impunità per negligenza e imperizia"
Lo "scudo penale" già previsto al tempo della pandemia da Covid-19 e più volte prorogato, diventa così strutturale. "Quando l'esercente la professione sanitaria - recita il ddl - si attiene alle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge o alle buone pratiche clinico assistenziali, (...) è punibile solo per colpa grave". La definizione e l'accertamento della colpa "o del suo grado" dovranno sottostare, continua il testo, anche alla valutazione "della scarsità delle risorse umane e materiali disponibili, nonché delle eventuali carenze organizzative, quando la scarsità e le carenze non sono evitabili da parte dell'esercente l'attività sanitaria, della mancanza, limitatezza o contraddittorietà delle conoscenze scientifiche sulla patologia o sulla terapia, della concreta disponibilità di terapie adeguate, della complessità della patologia o della concreta difficoltà dell'attività sanitaria, dello specifico ruolo svolto in caso di cooperazione multidisciplinare, nonché della presenza di situazioni di urgenza o emergenza".
Una misura, hanno motivato il Ministro della Salute Orazio Schillaci e quello della Giustizia Carlo Nordio, che dovrebbe puntare a ridurre i riverberi "perniciosi" della "medicina difensiva, conseguente alle numerose e spesso infondate denunce nei confronti dei medici" e che, incalzano i politici, "costa mediamente 11 miliardi l'anno e allunga le liste d'attesa" perché "induce i medici a prescrivere esami costosi, spesso inutili e invasivi, che non soltanto gravano sui bilanci delle ASL ma ritardano gli interventi sui malati realmente bisognosi, che non hanno l'ardire di prospettare ai medici eventuali azioni risarcitorie". La misura però fa sorgere non pochi dubbi sulle responsabilità dei medici e la loro punibilità. Parole di dissenso sono arrivate da Vincenzo Baldini, professore di Diritto Costituzionale a Cassino: "Credo che la nuova norma porterà all'estinzione di molti processi penali basati sulla responsabilità di sanitari la cui negligenza, imprudenza o imperizia nell'esercizio della professione ha causato la morte o danni irreversibili a qualcuno" ha scritto su X. E intanto Schillaci e Nordio mettono le mani avanti: "Circoscrivere la responsabilità penale dei sanitari - dicono - non significa favorirne l'impunità. Ma piuttosto porli in condizione di operare con serenità".