Renzi lascia Mondadori dopo parole di Pier Silvio: "La libertà ha un prezzo", l'ad di Mfe aveva detto: "Matteo ha perso credibilità"

Renzi rompe con Mondadori dopo le frasi del secondogenito di Berlusconi. Tuttavia, dimentica le sue giravolte in politica

Matteo Renzi lascia Mondadori dopo le parole di Pier Silvio Berlusconi. Per l'amministratore delegato di Mfe, l'ex premier ha perso "peso politico e credibilità". Pier Silvio aveva al contempo elogiato il governo Meloni, definito "il migliore d'Europa". Renzi ha ritenuto le parole nei suoi confronti come "un'aggressione alla persona". Matteo Renzi si è dimesso da presidente del Consiglio il 7 dicembre 2016 dopo la sconfitta nel referendum. L'ex sindaco di Firenze aveva anche dichiarato che avrebbe lasciato la politica dopo quella debacle, salvo poi tornare indietro.

Renzi lascia Mondadori dopo parole di Pier Silvio: "La libertà ha un prezzo"

Renzi lascia ufficialmente la Mondadori, e lo fa dopo le parole di Pier Silvio Berlusconi, pronunciate durante la presentazione dei palinsesti Mediaset 2025-2026. Il secondogenito dell'ex premier ha parlato a tutto tondo, spaziando dalla politica ai flop andati in onda sui canali di Mediaset negli ultimi mesi.

Ha bocciato lo Ius Scholae di Tajani, dichiarando che non è una priorità ed aprendo le porte a "volti nuovi" all'interno di Forza Italia, ha elogiato il governo Meloni e criticato Renzi. Che ha quindi deciso di rompere con Mondadori.

Il post su X di Renzi

"Oggi Pier Silvio Berlusconi è intervenuto a gamba tesa in difesa di Giorgia Meloni. Ha detto che il Governo Meloni è il migliore d’Europa. Proprio mentre scopriamo che Nordio ha mentito al Senato, che Tajani si autodefinisce “uno sfigato”, che Piantedosi viene bloccato sulla scaletta dell’aereo in Libia ed espulso, che Lollobrigida sta gestendo i dazi facendo fare la bresaola in America e per amor del cielo non vogliamo sapere che cosa stiano facendo Salvini o Santanché o Giuli, bene, proprio adesso Berlusconi junior difende il Governo Meloni. E come se non bastasse richiama all’ordine Tajani intimandogli di interrompere ogni battaglia sullo Ius Scholae. Da bravo maggiordomo, Tajani obbedisce".

Renzi continua: "In questo scenario Berlusconi junior attacca anche me. Evidentemente l’idea che si costruisca una tenda riformista fa paura a chi sostiene la Meloni e anziché continuare a ignorarmi come fa Mediaset da mesi, oggi assistiamo a un attacco alla persona tanto sgarbato quanto evidentemente richiesto a Pier Silvio da Palazzo Chigi. Penso che sia legittimo che Berlusconi junior abbia le sue idee e le difenda. Trovo inopportuno l’aggressione alla persona. Ma non sono un mediocre come tanti altri e dunque appena ho letto le dichiarazioni del CEO di Mediaset ho comunicato formalmente alla Mondadori, società della famiglia Berlusconi per la quale ho scritto gli ultimi libri, che interrompo da oggi ogni collaborazione. Non accetterò mai di scambiare la mia libertà per soldi. Posso rinunciare volentieri ai soldi di Berlusconi e della Mondadori ma non rinuncerò mai alla libertà di difendere la mia dignità e il diritto di dire che questo Governo non è il migliore d’Europa. Ma uno dei più ridicoli e imbarazzanti della storia repubblicana. Da quando ho iniziato la mia battaglia in difesa delle Istituzioni ho ricevuto molte attenzioni da parte di Palazzo Chigi: una legge ad personam sui compensi, un intervento sulla scorta, adesso perdo anche il mio editore. Ma non mi sono mai sentito così libero e orgoglioso di fare una battaglia vera e a viso aperto contro gli abusi del potere, da Almasri a Paragon. E il meglio deve ancora venire. Dunque grazie di cuore alla Mondadori, a Piemme, a tutti i bravissimi collaboratori del gruppo editoriale. Ma la libertà ha un prezzo. E io non resto in un gruppo dove l’azionista mi attacca sul piano personale. Non resto in un gruppo dove l’azionista difende a spada tratta la Premier e attacca il suo oppositore più tenace. Quello che so è che Silvio Berlusconi, Silvio dico (non Pier Silvio) non l’avrebbe mai fatto. Con lui ho litigato, ho avuto momenti di scontro durissimo, ho perso  Palazzo Chigi. Ma con lui c’è sempre stato un rispetto umano di fondo che oggi manca più che mai. Andiamo avanti con il sorriso e con la libertà nel cuore".