Ddl femminicidio, via libera del Cdm: "Reato autonomo, punibile con ergastolo chi uccide una donna come atto di odio o discriminazione", pioggia di critiche: “Vergogna, la legge non è uguale per tutti”
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il dl contro la violenza sulle donne, ma le critiche affossano l'iniziativa
Il Cdm ha approvato oggi il decreto di legge che introduce il reato di femminicidio, la ministra alla Famiglia e alle Pari Opportunità Maria Eugenia Roccella: "Una novità dirompente, non solo giuridica ma anche sul piano culturale".
Il reato di femminicidio è punibile con l'ergastolo
Il decreto di legge approvato oggi prevede forti misure repressive, aggravanti e aumenti di pena per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn. La "dirompente novità" come ha commentato la Ministra Roccella, è che viene introdotto il reato di femmicidio come fattispecie autonoma e punibile con l'ergastolo.
Nel testo del disegno di leggeri legge: "Chiunque cagiona la morte di una donna quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l'esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l'espressione della sua personalità, è punito con l'ergastolo". In altri casi, quando ricorre una sola circostanza attenuante "la pena non può essere inferiore ad anni 24", e "quando più circostanze attenuanti concorrono con taluna delle circostanze aggravanti" la pena non può essere inferiore ad anni 15.
Oltre all'introduzione del delitto di femminicidio, nel decreto di legge sono contenuti anche "altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime".
La premier Meloni ha commentato l'approvazione del ddl parlando di "passi avanti del governo" nel dare una "sferzata a questa intollerabile piaga". Tuttavia il ddl femminicidio è stato anche accolto da numerose critiche che vedono nell'iniziativa una componente discriminatoria e ingiusta. Come ha dichiarato in un'intervista al GdI l'ex senatore Pillon, nel governo il ddl è "diventato un argomento tabù" e proviene da un'impostazione femminista "contro i padri e contro i maschi a prescindere" che nasconde il fatto che i femminicidi, in realtà, sarebbero in diminuzione.