07 Gennaio 2025
Nelle ultime ore non si parla d'altro che dell'incontro tra Donald e la nostra Giorgia. Dalla Garbatella alla Casa Bianca, parlando l'inglese "di Michael Jackson", sembra un miracolo hollywoodiano, siamo sinceri.
Comunque, al netto di questi particolari strappa lacrime, la Meloni si è precipitata negli Stati Uniti per confrontarsi con il Tycoon sulla questione Cecilia Sala.
Detto che non si capisce come mai abbia preferito arrivare dall'altro lato dell'oceano, quando con una telefonata si poteva risolvere tutto, trovo ancora più incomprensibile andare a piangere da Zio Sam per una questione che, in linea teorica, dovremmo risolvere con la nostra diplomazia e i Servizi Segreti.
Per molti "maligni", questa scappatella verso Washington ha rappresentato l'ennesima dichiarazione di sudditanza e fedeltà verso il "padrone", non ultima una devozione nei confronti di Elon Musk che, tra un robot e un drone, sta entrando a gamba tesa nella politica europea tutta.
Trump, che di fatto non ha detto niente, se l'é cavata con un'uscita di circostanza, un "faremo l'impossibile" che suona molto Rambo 1, ma senza Sylvester Stallone.
Morale della favola, l'Italia è sempre più lontana dall'affermarsi come Nazione, preferendo accarezzare la vecchia idea della colonia.
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