Decreto Salva Casa 2024, via libera a mini abitazioni per single di 20m² e altezze a 2,40m, novità su parti comuni e cambi di destinazioni d'uso

Previsti nuovi limiti minimi di abitabilità, modifiche relative alle opere in parti comuni e ai cambi di destinazione d'uso. La Lega esulta, ma il Pd: "Sdoganate case dei sette nani"

Il Decreto Salva Casa 2024 è stato approvato oggi dalla Camera. Previsti nuovi limiti minimi di abitabilità, modifiche relative alle opere in parti comuni e ai cambi di destinazione d'uso. La Lega esulta, ma il Pd non concorda.

Decreto Salva Casa 2024, via libera a mini abitazioni

Oggi, 17 luglio, in aula a Montecitorio è approdato il decreto Salva Casa, dopo l’approvazione di ieri da parte della commissione Ambiente della Camera. Le norme cosiddette 'Salva-Milano' non sono passate. Gli emendamenti della maggioranza in merito sono stati ritirati, mentre quelli dell'opposizione respinti. Sono invece state approvate le micro-abitazioni, permesse da nuovi criteri di abitabilità.   

I mini-appartamenti

La più importante introduzione è la modifica dei "paletti" che fissano i criteri di abitabilità. I requisiti igienico-sanitari superano parzialmente la norma approvata nel 1975, a cui si faceva ancora riferimento. Cambiano anche i limiti legati alle dimensioni dello spazio abitativo. Sono ora ammesse le "mini-case": locali anche con un'altezza minima di 2,40 metri, 30 centimetri al di sotto dell'attuale limite previsto a 2,70 metri. Non solo: le nuove norme sulle micro-abitazioni prevedono che i monolocali possano avere l'abitabilità con una superficie minima di 20 metri quadrati per una persona, quando il limite minimo era di 28 metri quadrati. Se gli inquilini sono più di uno, l'abitabilità viene concessa con 28 metri quadrati, a differenza degli attuali 38. Queste eccezioni saranno però condizionate a interventi di recupero e ristrutturazione che portino al miglioramento delle caratteristiche igienico sanitarie dell’immobile o dell’alloggio, ad esempio ottimizzando la ventilazione e i riscontri d’aria.

Le parti comuni

Un’altra novità riguarda le opere nelle parti comuni di un condominio. Le irregolarità e gli abusi presenti in esse non potranno bloccare i lavori di riqualificazione di un appartamento. Viceversa, le difformità in un immobile non potranno fermare le opere nelle parti comuni. Si cambia anche sull’obbligo di rimuovere entro 90 giorni gli abusi edilizi, ampliati fino a 240.

I cambi di destinazione d’uso

Una novità riguarda, infine, i cambi di destinazione d’uso, che vengono resi ancora più semplici. Sono considerati senza opere quelli che comprendono attività in edilizia libera. I cambi, inoltre, saranno sempre ammessi, sia "con" che senza opere. Possibili anche i cambi di destinazione di primi piani e seminterrati: gli strumenti urbanistici potranno ammetterli, nei casi in cui siano consentiti dalla legislazione regionale. Il Pd critica: "totale deregulation dei cambi di destinazione d’uso".

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La soddisfazione di Salvini e l'opposizione del Pd

Entusiasta la reazione del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini in seguito all’approvazione del decreto. Così si esprime: "La riduzione delle superfici e delle altezze approvata con un emendamento nel Salva-Casa, che consente l'abitabilità anche per mini-case, mette sul mercato molti immobili andando incontro alle necessità di studenti e lavoratori - specialmente nelle grandi città - oltre a favorire la riduzione del consumo del suolo". E scrive sui social: "Una bella vittoria della Lega, una promessa mantenuta".

Reazione opposta quella del Pd, di fronte alla riduzione dei limiti minimi di abitabilità. Così scrive in una nota la capogruppo Pd alla Camera dei deputati Chiara Braga: "Salvini sdogana la casetta dei setti nani e decide di ridurre le dimensioni minime per l'abitabilità dei monolocali a 20 metri quadri. E intanto riduce anche l'altezza minima dei locali abitabili". E ribalta le parole di Salvini: "Una scelta scellerata che aprirà la strada ad alloggi sempre meno vivibili e sempre più costosi. Un governo che è pronto a fare favori alla rendita immobiliare ma non fa nulla per sostenere gli affitti, non vede l'emergenza abitativa, né la carenza di case per studenti che saranno i più penalizzati da questa pessima norma".