26 Giugno 2024
Meloni, fonte: imagoeconomica
Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo che si terrà a Bruxelles domani e venerdì. La premier sta parlando di diversi temi, come le nomine Ue, il ruolo dell'Europa in questi anni che considera un "gigante burocratico che non è cambiata" e di guerre, come quelle in Ucraina e Medioriente.
"Tutte le forze politiche in questi mesi hanno sostenuto la necessità di un cambiamento nelle istituzioni europee. Tutti hanno concordato sul fatto che l'Europa debba prendere una direzione diversa. Questa consapevolezza l'ha confermata anche il voto dei cittadini e l'astensionismo in costante crescita è segno di questa disaffezione. Questo non ci deve lasciare indifferenti".
"L'Ue non è stata in grado di adeguare la sua strategia mentre il mondo intorno a lei cambiava. In passato magari era giusto guardare al proprio interno, perché significava guardare a una parte significativa del mondo. Ma le cose sono cambiate, il peso è sceso. In questi anni ha continuato a prevalere una visione eurocentrica, come se le scelte degli altri dipendessero dalle nostre. In questo avvilupparsi su sé stessa l'Ue si è trasformata in un gigante burocratico e a questo spesso si sono sommate scelte ideologiche: la percezione dei cittadini è di una Ue troppo invasiva nella vita quotidiana, ci dice cosa mangiare e che macchine guidare, mentre rimane debole nella capacità di incidere sugli scenari globali".
"Fare meno e fare meglio, lasciare agli Stati ciò che possono fare loro e concentrarsi sulle grandi sfide globali. La doppia crisi, con la pandemia e la guerra, hanno mostrato come l'Ue si sia trovata esposta a eventi che non poteva controllare. Ci siamo resi conto che su alcuni settori strategici, come quello energetico, eravamo dipendenti da attori non sempre affidabili. È di questo che vogliamo discutere al Consiglio europeo".
"Il prossimo presidente della Commissione europea dovrebbe istituire un commissario per la sburocratizzazione, darebbe un segnale".
"Trafficanti sono cinici schiavisti del terzo millennio, l'Europa non può più tollerarlo. Ma la lotta all'immigrazione illegale non può essere affrontata senza coinvolgere i Paesi di origine e senza considerare le cause che spingono le persone a partire. Vogliamo garantire il diritto a non emigrare: serve un modello nuovo, di cooperazione con le Nazioni africane. Su questo tema l'Italia ha fatto scuola con il Piano Mattei e siamo contenti di rivedere il nostro approccio anche nell'agenda europea. I governi africani non ci chiedono l'elemosina, né le briciole di solidarietà per chi riesce a fare la traversata, dimenticandoci di coloro che sono troppo poveri per partire. In Italia e in Europa si entra solo legalmente e chi entra non lo decidono gli scafisti, ma le istituzioni".
"Prima di questo governo in Europa ci si concentrava solo su come redistribuire i migranti che arrivavano in Italia. Ma ora il paradigma è cambiato e Bruxelles riconosce che questo approccio deve rimanere al centro dell'agenda anche nella prossima legislatura".
"Un altro tema è quello della difesa. La libertà e la sicurezza hanno un costo. Spendere in difesa significa investire nella propria autonomia, questa è la strada che l'Ue deve seguire se vuole essere all'altezza della sua missione nel mondo. Le esigenze di sicurezza e difesa Ue sono legate al processo di allargamento. Ma il processo di adesione di tutte le nazioni candidate deve essere legato agli standard europei. Al Consiglio Ue ribadiremo il nostro sostegno all'Ucraina"
"Pace non significa mai resa, confonderle creerebbe un pericoloso precedente. Ribadiamo il nostro sostegno all'Ucraina, se non l'avessimo sostenuta oggi staremmo parlando di un'invasione. In Medio Oriente seguiamo il principio dei due popoli e due Stati. L'Ue deve giocare un ruolo più attivo, deve essere consapevole del suo ruolo geopolitico. Esserlo significa anche guardare al Mediterraneo, è la nostra casa e dobbiamo curarcene ed evitare di consegnarne le chiavi ad altri attori".
"La morte di Satnam Singh è stata orribile e disumana, l'atteggiamento del suo datore di lavoro è stato schifoso. Questa è l'Italia peggiore. Vogliamo combattere il caporalato, servono più controlli e pene più severe".
"Il tema della natalità va inserito nell'agenda strategica. Sono priorità di cui si vuole occupare la presidenza di turno ungherese, ho incontrato Viktor Orban alcuni giorni fa e ne abbiamo parlato".
"Il popolo ha sempre ragione, no alle oligarchie. In Europa si cercava di trattare sugli incarichi di vertice prima ancora che si andasse alle urne: finora non mi pare che si sia tenuto conto di ciò che hanno scelto i cittadini alle elezione. Le prime trattative mi sono sembrate surreale, come se i cittadini non avessero dato indicazioni diverse: in alcuni casi si è sostenuto che non si dovesse parlare con le forze politiche che però sono quelle cresciute di più".
Se vogliamo rendere un buon servizio all'Europa dobbiamo dimostrare di aver compreso gli errori del passato e di aver rispetto delle indicazioni che hanno espresso i cittadini con il voto. I cittadini chiedono un'Europa più concreta e meno ideologica. Cercare una maggioranza fragile, che avrà difficoltà nella legislatura, è un errore: non per la sottoscritta o per il centrodestra in Italia, ma perché non avrà la forza di affrontare le sfide", ha detto Meloni, rivendicando che all'Italia spetti di diritto un incarico rilevante. "Non sempre quel peso ci è stato riconosciuto in passato, ma i cittadini con il voto hanno dato messaggio chiaro".
"Le istituzioni Ue sono state pensate in una logica neutrale. Gli incarichi apicali sono stati affidati tenendo in considerazione i gruppi maggiori, indipendentemente da logiche di maggioranza e opposizione. Oggi si scegli di aprire uno scenario nuovo e la logica del consenso viene scavalcata da quella dei caminetti, dove una parte decide per tutti. Una ‘conventio ad excludendum' che a nome del governo italiano ho contestato e non intento condividere".
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