Commissione Ue boccia autonomia differenziata: "Rischi per coesione e finanze, aumenteranno disuguaglianze tra regioni"

Nel rapporto della Commissione Ue, redatto prima ma reso noto nel giorno del via libera a Montecitorio, torna più volte il punto della disparità. E le opposizioni preparano il terreno per il referendum abrogativo

La Commissione Ue boccia l'autonomia differenziata, proprio nel giorno in cui questa diventa legge: "L’attribuzione di competenze aggiuntive alle regioni italiane comporta rischi per la coesione e per le finanze pubbliche". Inoltre, nello Staff working document che ha 'regalato' all'Italia una procedura d'infrazione per deficit eccessivo, viene aggiunto che "mentre il disegno di legge attribuisce specifiche prerogative al governo nei negoziati con le regioni, esso non fornisce alcun quadro comune di riferimento per valutare le richieste di competenze aggiuntive da parte delle regioni".

Commissione Ue boccia autonomia differenziata: "Rischi per coesione e finanze"

"Inoltre poiché i LEP (Livelli essenziali di prestazioni) garantiscono solo livelli minimi di servizi e non riguardano tutti i settori, vi sono rischi di ulteriore aumento delle disuguaglianze regionali. L’attribuzione di poteri aggiuntivi alle regioni in modo differenziato aumenterebbe anche la complessità istituzionale, con il rischio di maggiori costi sia per le finanze pubbliche che per il settore privato".

Una sponda per le opposizioni, che proprio sui Lep fondano gran parte delle contestazioni e si stanno organizzando, per ora in ordine sparso, per arrivare a un referendum abrogativo di quella che hanno da tempo bollato come la riforma "spacca-Italia".

L'autonomia differenziata è passata sia alla Camera che al Senato, diventando legge. Il provvedimento di bandiera della Lega ha visto la luce dopo una seduta-fiume nella notte, con le opposizioni che hanno promesso battaglia, annunciando un referendum abrogativo. La tesi di Pd e M5s è più o meno la stessa di Bruxelles: l'autonomia differenziata rischia di ampliare le divergenze tra nord e sud. Ma non è solo il cosiddetto fronte progressista a dare l'allarme, ma anche alcuni governatori di centrodestra, come quello della Calabria Occhiuto, che l'ha definita "un errore" e un "boomerang elettorale". Pronta la replica del ministro Nello Musumeci: "Il sud deve smetterla di piangere".

Nel rapporto della Commissione Ue, redatto prima ma reso noto nel giorno del via libera a Montecitorio, torna infatti più volte il punto della disparità: viene sottolineata la persistenza dei divari a più livelli, motivo per cui "resta cruciale accelerare l’implementazione dei programmi della politica di coesione di regioni e ministeri, insieme ad rafforzamento della capacità amministrativa, a livello nazionale e soprattutto a livello territoriale".