Cdm, stretta su superbonus, "stop a sconto in fattura e cessione del credito", test psicoattitudinali per magistrati dal 2026
Superbonus, test ai magistrati e approvazione del Ddl semplificazioni. Tutto quello che c'è da sapere sul Cdm di ieri sera
Il Cdm ha approvato a sorpresa una stretta sul Superbonus, che consiste come spiegato dal ministro dell'Economia Giorgetti, nello "stop allo sconto in fattura e cessione del credito". Il provvedimento è approdato ieri sera "fuori sacco", in quanto non era all'ordine del giorno. L'obiettivo è contenere i costi, in quanto si è già arrivati ad un onere di 114 miliardi, nonché quello di "mettere un punto finale rispetto all’impatto sul 2023, fatto salvo le valutazioni definitive di Eurostat di cui siamo ancora in attesa". Nel corso del Cdm è stato anche dato il via libera ai test psicoattitudinali per i magistrati a partire dal 2026 ed è stato dato il via libera al Ddl semplificazioni.
Cdm, stretta su Superbonus, "stop a sconto in fattura e cessione del credito"
Nuova stretta sul Superbonus, scompare lo sconto in fattura, arriva la dichiarazione preventiva, i crediti verranno sottratti prima dai 'debiti', vale a dire dai ruoli iscritti nelle cartelle esattoriali in via definitiva. Infine, c’è la limitazione della cessione del credito Ace (Aiuto alla crescita economica riconosciuto alle imprese).
"Abbiamo eliminato la disposizione della remissione in bonis che avrebbe consentito fino al 15 ottobre le correzioni con il pagamento di minime sanzioni di tutte le comunicazioni già intervenute e previsto per tutte le nuove fattispecie una nuova comunicazione preventiva, quando si inizia il lavoro, in modo da avere un monitoraggio del fenomeno e non solo quando le fatture vengono caricate", ha spiegato Giorgetti.
"Attendiamo i dati definitivi, le sorprese purtroppo su questa vicenda non sono mancate, sempre in negativo. Già il conto è salatissimo, anche se qualcuno in qualche modo è entusiasta. Il prezzo per la finanza pubblica, in particolare l’onere del debito, graverà per diversi anni a venire". E poi rifila qualche stoccata ai M5s e Conte, padri del provvedimento. Si tratta di "norme nate in modo scriteriato e che hanno prodotto risultati devastanti per la finanza pubblica. Qualcuno sorrideva sul mal di pancia - aggiunge - confermo che fa malissimo a me e a tutti gli italiani".
Test psicoattitudinali ai magistrati dal 2026
Il Consiglio dei ministri ha approvato l'introduzione dei test psicoattitudinali per l'accesso alla professione di magistrato. Questi, si applicheranno per i bandi pubblicati a partire dal 2026 e sarà il Csm a nominare i docenti universitari in materie psicologiche che costituiranno la commissione giudicante.
Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio: "Non è affatto un'invasione di campo da parte del governo nei confronti della magistratura. Tutta la procedura di questo test è affidata al Consiglio superiore della magistratura, non vi sono interferenze da parte del governo salvo quelle burocratiche. L'esame psicoattitudinale è previsto per tutte le funzioni più importanti del Paese, per i medici, per i piloti di aereo, ma è soprattutto previsto per le forze dell'ordine".
Il Csm si occuperà anche di nominare i docenti universitari in materie psicologiche, su indicazione del Consiglio universitario nazionale. Il colloquio psicoattitudinale si svolgerà durante la prova orale e chi avrà superato la prova scritta, prima dell'orale riceverà dei test scritti individuati dal Csm, che i costituiranno la base per il futuro colloquio psicoattitudinale.
Via libera al Ddl semplificazioni
Il Cdm ha anche dato il via libera al Ddl semplificazioni. Si tratta di alcune misure che riguardano in particolare la farmacia e la scuola ma non solo. La prima in particolare diventerà una sorta di ambulatorio, con somministrazione di vaccini, non solo Covid, a tutti gli over 12 e possibilità di scelta del medico di famiglia o del pediatra.
Sulla scuola, stop a diplomifici. All'interno del Ddl viene chiarito che lo studente "può sostenere nello stesso anno scolastico, presso una scuola del sistema nazionale di istruzione, gli esami di idoneità per non più di due anni di corso successivi a quello per il quale ha conseguito l'ammissione per effetto di scrutinio finale". Non sarà quindi possibile prepararsi per un esame che comprenda tre anni di scuola.
"Un percorso necessario per rendere la Pa più veloce ed efficiente - ha dichiarato il ministro Zangrillo - e contribuire così allo sviluppo del Paese".