Regionali 2024, trovata intesa nel cdx sulle ricandidature dei governatori uscenti: "I più meritevoli saranno riconfermati"

Trovato l'accordo dopo 48 ore di intense discussioni in seguito alla sconfitta in Sardegna

Il centrodestra sembra aver trovato un'intesa per quanto riguarda le ricandidature dei governatori uscenti per le elezioni regionali del 2024. Attraverso un comunicato, i partiti alleati hanno spiegato che verranno riconfermati solo i governatori più meritevoli, coloro che, secondo i vertici, hanno fatto un buon lavoro nei 5 anni a loro disposizione durante il mandato.

Regionali 2024, trovata intesa nel cdx sulle ricandidature dei governatori uscenti

"I presidenti di Basilicata, Piemonte ed Umbria che hanno ben governato saranno i candidati di tutto il centrodestra unito ai prossimi appuntamenti elettorali regionali. Si tratta della conferma del Presidente Vito Bardi per la Lucania, del presidente Alberto Cirio per il Piemonte e della Presidente Donatella Tesei per l'Umbria": così una nota congiunta di Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e UDC.

Ora per il centrodestra sarà fondamentale mantenere un fronte unito e lavorare insieme per evitare che in Abruzzo si ripeta la delusione sarda, cercando di minimizzare le polemiche e gli scontri tra gli alleati. Dopo 48 ore di incertezza e intense discussioni, infatti, è stata raggiunta l'intesa.

Meloni: "Qualcosa è andato storto"

"Qualcosa è andato storto", ha ammesso la premier Giorgia Meloni pochi minuti prima della pubblicazione della nota, sottolineando che l'esito delle Regionali in Sardegna sarà uno stimolo a fare sempre meglio. Tuttavia, durante la giornata, il nervosismo tra gli alleati era palpabile. In seguito all'accordo, diverse fonti parlano di una sorta di "tregua armata" tra i leader. Secondo indiscrezioni dell'ultimo momento, si sta anche valutando l'ipotesi di proporre un nome alternativo a Luca Zaia per la leadership del Veneto l'anno prossimo, almeno per placare la disputa sul terzo mandato.

La giornata di ieri, però, è stata segnata da altri continui scontri, soprattutto tra Lega e FdI, in particolare tra Salvini e il titolare della Difesa Guido Crosetto riguardo al caso Vannacci. E ora, mentre gli attuali dirigenti sono al sicuro, l'attenzione si sposta sull'Abruzzo. La sconfitta in Sardegna è stata difficile da digerire, e tra i partiti di maggioranza persistono le tensioni di una partita che, almeno secondo l'ammissione di Arianna Meloni, è stata avviata "in ritardo" e che si riflette, in modo sottotraccia, in piccoli screzi parlamentari.