Multe ai 'no vax', proroga di 6 mesi a dicembre 2024 per il pagamento dopo emendamento Lega. No dell'opposizione, astenuto Paolo Emilio Russo di FI
Nottata agitata a Montecitorio, dove la discussione più accesa dopo l'Irpef sui trattori e lo scudo penale dei medici durante il Covid ha riguardato il rinvio dei pagamenti delle violazioni degli obblighi vaccinali
Notte di tensione nelle commissioni Affari costituzionali e bilancio della Camera, alle prese con il decreto Milleproroghe. Dopo una seduta fiume dove si è discusso dell'Irpef per sedare la protesta dei trattori e dello scudo penale dei medici nell'emergenza Covid, a creare maretta è stata la proroga di sei mesi - fino alla fine del 2024 - del pagamento delle multe ai no vax.
Il nuovo slittamento è previsto da un emendamento presentato Alberto Bagnai (Lega) e approvato dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera, che ha creato non poche polemiche. Le opposizioni, sul piede di guerra, hanno chiesto la votazione nominale, e per il caos in sala è stata anche brevemente sospesa la seduta. Come spiegano fonti parlamentari, l'emendamento è passato per 8 voti. Non ha partecipato al voto il capogruppo di FI in commissione Affari costituzionali Paolo Emilio Russo.
Multe ai 'no vax', proroga di 6 mesi a dicembre 2024 per il pagamento dopo emendamento Lega
Una "serata complicata" ha detto Igor Iezzi della Lega. La cronistoria tra toni accesi e scambi di accuse è fatta di stop and go. La seduta era stata sospesa una prima volta. "Ore 23. Combattiamo una battaglia contro l'emendamento 4.2 Bagnai (un nome una garanzia) che rinvia per l'ennesima volta le multe per chi se n'è fregato della scienza e non si è vaccinato durante il Covid - ha scritto in un post su X il deputato di Iv Luigi Marattin -. Tra l'imbarazzo anche di una parte della maggioranza, quella che non ha venduto tutta l'anima al cialtronismo e al populismo. #FuckNoVax".
Da qui la richiesta delle opposizioni di una votazione nominale. Ma poi un altro intoppo: mentre si procedeva con l'appello il clima si è surriscaldato, finché il presidente della commissione Bilancio, Giuseppe Mangialavori (FI), ha sospeso la seduta. Addirittura qualcuno ha parlato di "minacce" arrivate da Paolo Trancassini, di FdI. Tanto che si è reso necessario l'intervento dei commessi della Camera, come racconta uno dei partecipanti alla seduta, per placare gli animi nella Sala del Mappamondo, dove in particolare ci sono stati attimi di tensione fra Igor Iezzi della Lega e Leonardo Donno del M5s, che si era avvicinato ai banchi della maggioranza.
E ancora è stato il turno di Donno: "Stigmatizzo il comportamento di un questore della Camera dei deputati che si permette di minacciare colleghi, dicendo "state facendo una pagliacciata, non vi passo nessun emendamento”. È inaccettabile. Io non minaccio nessuno. Il collega Ziello mentre alzavo la mano richiamando l'attenzione, diceva: “Quel dito se lo può mettere nel culo”. Mi sono avvicinato per dirgli di non usare queste parole. Se si è sentito minacciato... Poi il collega Iezzi si è agitato e non so perché".