Rai, tetto raccolta pubblicitaria verso l'incremento fino al 9% a copertura del buco da 440 mln del taglio del canone

L'ipotesi più probabile è quella di riportare il tetto pubblicitario ai livelli del 2022; per affrontare Mfe, Rai dovrà alzare i prezzi e bloccare il calo dello share

In seguito al taglio del canone Rai da 90 a 70 euro previsto nella manovra del governo Meloni, in Rai stanno valutando con il governo l'innalzamento dei tetti alla pubblicità. 

Con la riduzione del canone, gli attuali limiti di affollamento pubblicitario al 6% sono considerati insostenibili: sono stati ricavati circa 440 milioni di euro in meno, nonostante il governo abbia già chiarito che una buona parte sarà compensata dallo Stato e il taglio per il servizio pubblico dovrebbe ridursi a 20 milioni. 
Trattandosi di una cifra cospicua, stanno vagliando l'ipotesi che il tetto pubblicitario venga riportato almeno a quanto era nel 2022, ovvero al 7%
Oggigiorno Rai ha un tetto pubblicitario fissato al 6% per ogni ora tra le 6 e le 18 e del 22% tra le 18 e le 24. In Viale Mazzini ritengono che il tetto vada quindi riportato a com'era lo scorso anno, anche se non si esclude la possibilità che il cap possa salire fino all'8-9%

La richiesta di aumento del tetto deve essere formalizzata dalla Rai e la decisione dovrebbe essere presa con una modifica del contratto di servizio: dovrà passare da ministero dell'Economia e delle imprese e dalla presidenza del Consiglio. Perciò, la decisione sarà in mano alla premier Meloni (a cui rispondono i vertici Rai), al ministro di Fratelli d'Italia Adolfo Urso e al titolare dell'Economia Giancarlo Giorgetti.

Ma se il tetto pubblicitario venisse davvero alzato, la Rai sarebbe in grado di erodere quote pubblicitarie a Mediaset? Secondo molti il pericolo per Cologno Monzese dovrebbe essere relativo, in quanto Mediaset dispone di un tetto fissato al 20% durante l'arco della giornata. Inoltre, pare che la Rai fino a qualche anno fa vendesse spazi pubblicitari a prezzi particolarmente vantaggiosi, segno di una richiesta non troppo pressante da parte degli inserzionisti. 

La sfida con Mediaset

Come anticipato da Il Giornale d'Italia, l'innalzamento del tetto pubblicitario non dovrebbe provocare danni al gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi, che nell'anno appena concluso ha raggiunto risultati record. 
Per quanto riguarda la pubblicità, la raccolta di ottobre si è chiusa con una crescita dell'8,3% e quella di novembre con una crescita del 9% su base annua, che dovrebbe quindi portare a una crescita della raccolta in crescita tendenziale fino al 2% sui 12 mesi. 
Anche sul fronte degli ascolti, la battaglia si è conclusa con la vittoria di Mediaset, che sulle 24 ore ha registrato nel target 15-64 anni un ascolto medio del 40,7% contro il 31,2% della Rai.
Per la prima volta ha anche superato il gruppo guidato da Roberto Sergio sul pubblico totale nelle 24 ore con uno share del 37,7% contro il 37% delle tv di Stato.